Borracce Italiane WW2

Ecco questa è una informazione che non sapevo, infatti sembra quasi che ci sia qualcosa che ostruisca il foro, probabilmente è ciò che rimane del tappino


In effetti saranno almeno da 4 mesi che il materiale comincia a scarseggiare.

Però riesco lo stesso a ritrovare ancora qualcosina 💪🏻


La mia è una post color kaki

Comunque io avrei ancora un paio di domandande che per alcuni potrebbero risultare banali.

Ma questo tipo di dorraccia color kaky, esisteva anche una versione civile?
Perché effettivamente cene sono parecchie in circolazione forse un po' troppe per essere tutte di derivazione militare

Poi volevo sapere se qualcheduno aveva mai trovato la versione con il bicchierino in alluminio.
Perché una volta ne trovai una in un mercatino ma avevo qualche dubbio in merito alla derivazione militare.
Visto che cominciano ad essere sempre più rare queste versioni, volevo capire se valeva la pena prenderne una da mettere in collezione.

Per il momento ringrazio tutti

È possibile avere una foto di questo bicchierino?

Quello delle borracce è un tema che ricorre spesso, troppo spesso.
Prova a fare una ricerca qui sul forum e vedrai quante foto trovi.

Come avete già detto è impossibile datare le botticcelle "nude", prodotte quasi identiche per tre decenni dopo il '45.
Un elemento distintivo su quelle regie può essere il tappo, con godronature particolari che non ho mai riscontrato su esemplari chiaramente postbelliche. Le nerve di rinforzo della botticella apparivano più accentuate sui modelli più vecchi.
Ma oltre penso che non si vada.
Riutilizzata dall’EI come modello 49, negli anni è stata prodotta con le stesse tecniche di quelle più vecchie, comuni anche al mercato civile (queste generalmente prive di cinghia di trasporto). Cambia solo il colore e il tipo di panno, che potrebbe aver tratto in inganno WW2. Anzi, spesso qualcuno cavalca questa caratteristica per "spacciarle" come coloniali!
Giovanni

PS.
Dopo aver inviato, pur avendo impostato la risposta, ho letto altri interventi che potrebbero quindi fare apparire il mio intervento ridondante.

Su quelle con bicchiere inferiore, ma da due litri, l'attribuzione alla sanità è più che certa. La stessa era in uso anche ad inizio secolo nel modello che collezionsisticamente definiamo "Guglielminetti", o mod 1876 (ovviamente senza bicchiere).
Era in dotazione all'assistente di sanità e la tazza era destinata a somministrare i liquidi al ferito. Tali istruzioni sono riportate sui vari manuali del servizio sanitario in guerra.

Edited by trentaseifant - 16/1/2020, 21:29

Eh...questo lo so! Purtroppo però devo ricordare che l’immensa mole di fotografie postate negli anni su Miles è...sparita!


Grazie mille, se non altro ci stai aiutando di molto nel contestualizzare i modelli postbellici!

L’ho postata nella pagina precedente...mi confermate essere almeno militare?

Perfetto Adriano, grazie mille!

In quante discussioni è stato suggerito di utilizzare la funzione FFU (la nuvoletta blu)?

Sembra strano ma c'è sempre qualcuno che non lo ricorda.