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| | Voglio segnalarvi un articolo veramente interessante sulla rivista "Armi & tiro" in edicola in questi giorni. Si tratta di uno scritto pustumo del grande Ugo Menchini, lontano anni luce dall'ultimo deludente libro edito insieme a Simoni. Tratta dei rapporti, via via più difficili, tra la Beretta ed i vari comandi tedeschi nel 1943-45, con continui riferimenti alla corrispondenza intercorsa.
Dall'esame dei documenti traspare la situazione pesante in cui dovevano lavorare, e, soprattutto, un piccolo particolare per me rilevante.
Sinora si leggeva su tutte le opere che i tedeschi stabilivano di loro iniziativa a chi consegnare le armi prodotte mentre dalla documentazione emerge invece che si limitavano ad autorizzare le vendite. Può sembrare un'inezia ma direi che sia una distinzione fondamentale, in quanto dimostra che l'iniziativa rimaneva comunque in mano alla Beretta.
Leggetevelo, soprattutto per tutti i collegamenti storici che contiene.
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| | Grazie della dritta. La prenderò sicuro
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| | Molto interessante... lo rimediamo.... grazie...
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| | Un'altra notizia che mi ha interessato in modo particolare: nell'agosto 1944 c'erano ancora nei magazzini Beretta 1650 mod. 1934 "Scurt" non consegnate che vennero così girate ad altri clienti. Mi è venuta in mente che di una di queste ho discusso con un corrispondente straniero in possesso di una 34 completa di "Capture papers" indicanti un reparto che ha combattuto solo in Italia. Ed inoltre la mia rumena completa di WaA 162. Probabilmente entrambe parte di quel lotto.
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