Il problema di dare una "datazione" alle uniformi o parti di esse, non è, diciamo, regolamentare.
Come per l'elmetto prima guerra mondiale.
Chi lo chiama Adrian, chi Adrian Italiano, chi mod. 16 ecc.
Nelle disposizioni, ufficiali, speso si trova, dopo l'adozione del mod. 33, con dizione "elmetto vecchio modello".
Le uniformi che "nascono" agli inizi del secolo XX sono una lenta trasformazione della vecchia uniforme con i "fioroni".
Dare una datazione è, solo, utile per capirci tra collezionisti.
Le disposizioni, sull'uniforme, di quel periodo (inizio XX secolo) parlano solo di giubba da campagna e giubba a due petti. Se vogliamo essere pignoli dovremmo usare questi termini.
Visto che tutta la materia viene inglobata sul "Istruzione per la divisa degli ufficiali del R. Esercito" ed. 1903, per "convenzione" si usa questa data.
Stesso discorso per le uniformi che "nascono" dalla Baistrocchi. Ci fu un lento adeguamento delle disposizioni, chiamarla mod. 33 o mod. 34 è, sempre, una convenzione.
Ad esempio sul catalogo Cigna del 1939, definisce la bustina busta mod. 34 (quella con visiera singola) e mod.35 (con visiera doppia).
Inoltre, per i berretti rigidi, definisce, in base alla forma:
mod.37, 38, 39, 39 a, 40 e 41!