Un Adrian italiano 1915 e una storia, Fortunato ritrovamento in terra spagnola

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 1/5/2020, 11:23


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
74
Location:
Firenze

Status:


Carissimi di Miles buona sera,

mi scuso fin da subito per la lungaggine ma le belle storie richiedono il tempo giusto; nel caso foste di furia potete andare verso il fondo e concentrarvi direttamente sulle foto e l'ultimo paragrafo.

Mi presento:

Sono un toscanaccio di 34 anni di Firenze che ha una passione per la storia antica e moderna ed ama gli oggetti che sanno raccontare una storia. Da mesi leggo con molta attenzione i vari topic del forum trovandoli interessantissimi.
Mi fa molto piacere notare che molti di coloro che partecipano alle discussioni sono veri esperti del settore che hanno sempre una buona parola per aiutarti quando sei in difficoltà o hai un nodo da sciogliere.
Che dire, a forza di leggere ho deciso di iscrivermi e, seguendo le varie discussioni, ho dato la caccia e acquistato due elmetti della prima guerra mondiale che mi hanno sempre affascinato.

Vado a raccontarvi una storia e a mostrarvi il primo:

Questa è la novella di Guido Larucci, uno dei tanti contadini arruolati a forza dalle campagne toscane all'inizio della prima guerra mondiale. Oltre ad essere il mio adorato bisnonno che purtroppo non ho mai conosciuto di persona, pare fosse un uomo meraviglioso. Si dice fosse così mite e gentile che, se lo pestavano, chiedeva scusa e si ritraeva; aveva anche una grande sensibilità per la musica da suonare, senza saper leggere gli spariti, il clarinetto nella banda comunale di Cerbaia, paesino delle nostra campagne dove viveva a inizi del 1900; addirittura pare, cosa rarissima per l'epoca, che sapesse leggere benissimo e fare di conto e, anche se non poteva permettersi il giornale ogni giorno, leggeva i ritagli con cui gli incartavano la roba così che, era sempre informato su tutto. Un giorno fu strappato ai suoi cari e ai suoi campi e fu portato in guerra, a forza, come tanti allo scoppio della prima guerra mondiale. Inizialmente fu mandato per nave in Albania e impiegato come aiuto cuoco poi al fronte. Tornò solo due volte a casa in sei anni di servizio. Una fu per il congedo l'altra per la fortuita morte di una cugina, dico fortuita perchè quando tornò al fronte i suoi compagni erano stati tutti uccisi in un tremendo attacco, solo lui e pochi altri si salvarono.

Fortunatamente, e non si sa bene come, sopravvisse a quell'inferno e tornò a casa mite e allegro come un tempo ma non volle mai raccontare a nessuno quello che era stato costretto a fare e vedere, solo una canzone imparata al fronte amava spesso cantare alle sue nipotine, nel canto del fuoco, a sera fatta, ma nessuno ne ricorda più il testo.
Guido visse abbastanza a lungo da vedere la seconda guerra mondiale anche se per l'età non fu richiamato in servizio.
Da Cerbaia passò il fronte con i tedeschi in ritirata e i neozelandesi dietro all'inseguimento così fu costretto a scappare sfollato nelle campagne con le nipoti, ma, mentre tutti correvano sotto le bombe per mettersi al riparo lui camminava del suo passo mentre mia nonna, all'epoca giovinetta, gli gridava: "Correte Guido e vi pigliano le bombe" e lui di rimando :" Io un corro, è capace che se mi sbrigo ci vò a finire proprio sotto". Non aveva perso neanche in quei giorni la sua proverbiale calma ! Che dire, nel 1972 arrivò la medaglia dell'ordine di Vittorio Veneto per i reduci della grande guerra, lui la aspettava da una vita ma purtroppo morì pochi mesi prima senza poterla stringere tra le mani.

Da allora questa medaglia con il certificato e la foto del bisnonno sono state per anni esposte in casa a una parete poi, a seguito della morte di mia nonna e di mia madre, sono andate in eredità a mia zia e a me è rimasto un grande vuoto da qui la voglia di avere un oggetto, anche se non appartenuto davvero al mio Bisnonno, da conservare in memoria di quell'inferno da cui uscì vittorioso e vivo durante la prima guerra mondiale.

Per tutto il tempo della quarantena mi sono posto questo obbiettivo, ho deciso che volevo un elmetto Adrian, un modello 1915 e non un relitto, un pezzo ancora vitale. Avevo molto tempo così ho studiato tutti i topic del forum a riguardo per riuscire ad acquistare il pezzo che volevo al prezzo più basso che potevo (Sono un umile operaio e senza soldi) tutto questo senza restare fregato possibilmente.

Ho consultato centinaia di offerte e di siti alla ricerca del buon affare e, alla fine in Spagna ho scovato un signore che aveva ritrovato un elmetto italiano Adrian a casa di un amico, era del nonno che lo aveva raccolto su un campo di battaglia durante la guerra civile spagnola. Li ho dovuto studiare di nuovo sul forum per capire chi poteva aver portato un Adrian così vecchio alle porte della seconda guerra mondiale. Capito che era tutto plausibile e dopo aver visionato le foto dell'oggetto confrontandole con quelle dei topic l'ho acquistato a un prezzo che reputo onestissimo. Ci ha messo quasi un mese ad arrivare ed ora è qui.

Cosa ne pensate da esperti ed appassionati, lo giudicate un bell'oggetto ?

Si notano solo due strati di vernice, uno cotto, originale di fabbrica e uno steso sopra a pennello ma tutti antecedenti alla rottura delle lamelle della cuffia che presentano ruggine molto vecchia sulle rotture. Non ha fori ne per distintivo ne successivi per riadattamenti post bellici. Non presenta fregi ne timbri a pennello o inchiostro e dentro ha ancora pezzi di paglia e ciuffi d'erba incastrati fra i rivetti e il cestino. Forse non è mai stato pulito a fondo. Unica pecca un po' di ruggine interna che non so come rimuovere senza perdere la patina bellissima che ha ora nel suo insieme.

Crestino_1Fianco_dx_1Fianco_sx_1Fissaggio_del_sogolo_1Fronte_1Interno_1Particolare_crestino_1Retro_1
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 12:47
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
2,294
Location:
roma

Status:


Non ci capisco granche' di elmetti e questo mi sembra un elmetto modello 15, quello che mi e' piaciuto pero' e' la storia che ti ha spinto a ricercare un'oggetto che ti ricordasse il tuo bisnonno. Io, un po' piu avanti di eta' te ,ho avuto la fortuna di conoscere mio nonno, sergente dei bersaglieri,ardito e medaglia di bronzo al valore.Lo ricordo ancora con affetto e la tua storia mi ha ravvivato la sua immagine.
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 13:24


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
74
Location:
Firenze

Status:


Grazie lucianorosso48, sono felice ti sia piaciuta !

Gli oggetti hanno senso quando possono raccontare una storia che risvegli qualcosa in chi la legge !

La tua risposta mi è cara.
Aspetto volentieri anche gli esperti per sapere secondo loro se è un buon pezzo, spero qualcuno si faccia avanti e mi sappia spiegare qualcosa di più su l'oggetto.

Io purtroppo del bisnonno a differenza di te non so nulla di più di ciò che ho scritto.
Non conosco ne il reparto ne la sua storia militare.
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 13:43


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
541

Status:


Ciao startrasch,mi fa molto piacere che tu sia nel forum sono anche io fiorentino ed i paesi che tu citi sono nel mio cuore
mio padre è di montespertoli, mia moglie di castelfiorentino eho avuto per molti anni una casa di campagna proprio a montespertoli
Non entro nel merito dell'elmetto (ci sono persone piu esperte di me) ma mi complimento con te se è vero che come tu dici sei un semplice operaio hai un modo di esprimerti così fluido e armonico che fa pensare che ti diletti a scrivere racconti e hai letto libri !!
Il che per giovani come te non è cosa da poco,bravo !!
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 14:01
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
652
Location:
Roma

Status:


Un bell'Adrian 15 (non dei più precoci, data la presenza dei rivetti sul bordo) ed una bella storia. Complimenti.
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 14:31


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
74
Location:
Firenze

Status:


Grazie 32° Fanteria ! Sai a che periodo risalgono i rivetti sulla falda ? Prima del mio non ne avevo mai visti così ma sempre e solo in unico blocco con le lamelle della cuffia. Mi piacerebbe anche sapere cosa ne pensi del colore.
In ogni caso è particolare che sia sopravvissuto fino ad ora senza modifiche, chi sa perchè non lo hanno mai riverniciato o modificato magari sostituendo la fragile imbottitura o praticando nuovi fori, questo per me è un piccolo mistero. Da un elmo che ha visto la guerra civile spagnola mi sarei aspettato qualche modifica.
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 15:14
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
523
Location:
Reggio Emilia

Status:


Ciao Startrasch, bella storia e bel Adrian, complimenti, attento a non farti contagiare troppo 😁😁 👍🇮🇹

Non è il mio campicello, ma...
se l'elmetto è stato raccolto sul campo deve essere come ci è arrivato.
Quindi sia fosse repubblicano che nazionalista, sia di magazzino che ex grande guerra, al massimo avrebbe avuto una cuffia nuova di arsenale, nessun altra modifica. Il tuo non ha la cuffia quindi non ha importanza, va bene così.


I buchi sugli elmetti spagnoli vennero fatti solo per mettere il supporto per la croce, emblema appunto del esercito spagnolo. Quindi solo sugli emetti recuperati e riutilizzati dal esercito. E non è il caso del tuo, recuperato prima. 👍☘️
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 15:21
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
652
Location:
Roma

Status:


CITAZIONE (Startrasch @ 1/5/2020, 15:31) 
Grazie 32° Fanteria ! Sai a che periodo risalgono i rivetti sulla falda ? Prima del mio non ne avevo mai visti così ma sempre e solo in unico blocco con le lamelle della cuffia. Mi piacerebbe anche sapere cosa ne pensi del colore.
In ogni caso è particolare che sia sopravvissuto fino ad ora senza modifiche, chi sa perchè non lo hanno mai riverniciato o modificato magari sostituendo la fragile imbottitura o praticando nuovi fori, questo per me è un piccolo mistero. Da un elmo che ha visto la guerra civile spagnola mi sarei aspettato qualche modifica.

Non so quando avvenne precisamente l'introduzione dei rivetti sulla falda esterna, ma furono presto utilizzati perché, in caso di caduta dell'elmetto, quest'ultima tendeva a distaccarsi. Il colore mi pare quello degli elmetti italiani della grande guerra: una fornitura espressamente per il nostro esercito, data l'assenza dei fori per il fregio e del colore blue horizon degli elmetti francesi di prima fornitura.
Penso anche io sia stato riutilizzato così com'era, senza modifiche.
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 15:36
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,364

Status:


Le foto non consentono di apprezzare bene tutti i particolari ma per quel che vedo mi sembra un onestissimo Adrian Mod.1915 in colore grigio verde di fabbrica e senza asole per il fregio anteriore, il che lo indica come produzione per il Regio Esercito Italiano, quindi correttissimo per il tuo tipo di ricerca.
Le falde rivettate: si tratta di elmetti di produzione a partire dal tardo 1915 per tutta la durata della guerra; inizialmente gli M15 nacquero senza questi rivetti, nella primavera-estate 1915, ma fin da subito ci rese conto che bastava alle volte anche una semplice caduta per fare andare l'elmetto in pezzi; si ovviò con questa rivettatura che non sempre è uguale, i rivetti possono essere disposti in verticale, orizzontale, inclinati ecc.
Vedo che due lamelle reggicuffia sono ancora presenti, le altre due non le vedo, l'ombreggiatura della foto non lo consente, ma se sono a posto anche quelle è una bella cosa, molto spesso si trovano rotte; in questo modo l'elmetto è rimontabile; non è facile trovare lamelle onsulate, cuffia e soggolo, ma neanche impossibile anche perché vanno bene anche gli accessori che si trovano sugli elmetti francesi molto più comuni ed economici di quelli specifici per l'Italia.
Che dire ancora, la ruggine interna con un po' di impacchi con acido ossalico si può anche togliere, ma serve un po' di esperienza.

Anche mio nonno, toscano anche lui, come me, si è fatto 4 anni di Carso, ha vissuto anche Caporetto e cose del genere.
Era del 1897, nato negli ultimi giorni di dicembre; neanche 18 anni quando è partito, neanche 22 quando è tornato. Aveva già l'artrite che si è portato dietro tutta la vita. E le schegge nella schiena e nelle gambe. E cicatrici di coltelli o baionette.
Io l'ho conosciuto, ma non ne parlava mai, se gli chiedevo "Nonno, ma hai ammazzato qualcuno?" " See, cosa dici!!! figuriamoci...." Non ho mai sentito un ex combattente dire di aver ucciso qualcuno, forse la gente moriva da sola....
A volte rammentava Castagnavizza, mai saputo dove fosse questo posto. Ma una volta a Redipuglia su una lapide vidi questo nome, ma lui ormai non c'era più. Allora mio nonno diceva la verità, pensai, non si sbagliava.
Poi dopo ho saputo anche di più: Kostanievitza, oggi si chiama, è in Slovenia; una sacca, al momento dello sfondamento di caporetto, una sacca dove fortunosamente dopo giorni di assedio un gruppo di italiani riuscì a sfuggire all'accerchiamento e rientrare.
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 15:54


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
74
Location:
Firenze

Status:


Grazie mille 32° Fanteria
E grazie anche a piesse.54 per le mille informazioni utili che mi sta dando

Le lamelle dell'elmo sono integre sul lato destro ossia presenti entrambe i lati. Assenti totalmente sul lato destro e presenti a metà su fronte e retro ossia un lato su due mancante. Forse si riesce comunque a rimontarlo anche se non ho deciso se farlo o meno per adesso.
Nella discussione non ho indicato la taglia dell'elmetto anche perchè non so come calcolarla ma a occhio e croce mi sembra piuttosto grande, la circonferenza interna è di circa 68 cm. Se qualcuno mi sa dire che taglia è mi servirò dell'informazione un domani per l'acquisto di una eventuale cuffia.

Mi piacerebbe sapere dipiù sugli impacchi di ossiacido, anche se sono operaio vengo dall'accademia di belle arti e, anche se non ho mai avuto a che fare con questo genere di cose magari un po' di manualità residua mi viene in aiuto.

La storia del nonno di piesse.54 mi piace molto siamo in tanti mi sa a conoscerne di simili e fa sempre piacere raccontarsele

Se ci sono particolari che volete vedere meglio chiedete pure, fo le foto e le posto.
Magari, anche se non è un elmetto particolarmente accattivante i particolari potrebbero in futuro aiutare qualcuno a datare il suo o a orientarsi meglio quindi ditemi su cosa focalizzarmi e aggiungo.
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 18:41
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,364

Status:


CITAZIONE (Startrasch @ 1/5/2020, 16:54) 
La storia del nonno di piesse.54 mi piace molto siamo in tanti mi sa a conoscerne di simili e fa sempre piacere raccontarsele

eh si, sono la nostra memoria storica e bisogna cercare di salvarla, ora che loro non ci sono più.
Ho notato tra l'altro che i nostri vecchi avevano anche un'altra cosa in comune, anche mio nonno si chiamava Guido; anche lui di famiglia di contadini, ma faceva per lo più il "pozzaiolo" quelli che scavavano a mano i pozzi per l'acqua, muravano i mattoni a cerchio e scendevano, meno di un metro alla volta, altro anello di mattoni e più giù, fino a trovare il prezioso liquido...
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 18:46


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
74
Location:
Firenze

Status:


Accidenti che lavoro particolare antico che faceva tuo nonno !
Davvero molto particolare !
Lo segnò molto la guerra nel fisico e nell'intelletto o riesci a farsi forza e a guarire dalle ferite psicologiche oltre che fisiche ?
 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 19:11
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
1,364

Status:


Lo ricordo come un uomo tranquillo, una pasta d'uomo; un gran lavoratore.
Del resto aveva una moglie e cinque figli da campare, non poteva stare a piangersi addosso. E' morto nel 1975 quando io avevo 21 anni, quindi io me lo ricordo, sia pur con gli occhi di bimbo. poco più che sessantenne ovvero più o meno della mia età attuale.
Però rispetto a noi sessantenni di oggi sembrava vecchissimo. e non perché da noi non ci vediamo: il fisico sicuramente era provato. proprio oggi ho visto delle vecchie foto, ed è la conferma di quanto dico.
Negli anni prima della seconda guerra riusci ad entrare "fisso" alla Solvay, non a fare l'impiegato, anche lì operaio sterratore con pala e piccone, ma era un posto sicuro; divette anche prendere la tessera del Fascismo, lui che era fieramente Comunista, tant'è che gli amici lo chiamavano "Fico Brigiotto", fuori nero e dentro rosso, il che gli costò anche il suo bravo olio di ricino, una sera tornando da lavoro in bicicletta (più di 10 km. da casa).
Nel tempo libero impagliava sedie, damigiane, fiaschi per il vino, faceva cesti; per arrotondare.
Fu anche richiamato nella DICAT, la "sfondanuvoli" come diceva alle volte: lo mandarono all'Isola d'Elba (noi abitiamo a Cecina). Gli aerei americani che bombardavano venivano dalla Corsica e dalla Sardegna, fra quando suonava l'allarme e loro cominciavano a sparare con vecchi cannoni da 75 francesi di preda bellica messi quasi verticali. alla buona, gli aerei minimo erano già su Livorno; sfondavano le nuvole, appunto.
Ma non ce l'aveva ne' coi Fascisti, poveri diavoli che si davano delle arie per sentirsi qualcuno, ne' con gli Austriaci, poveri cristi come noialtri diceva.
Credeva di avercela coi preti, ma dato che abitava alle Case Popolari che stavano di fronte all'Oratorio, negli ultimi anni della sua vita quando passavo di lì in moto lo vedevo a parlare a ore con Don Elio, il Parroco dell'Oratorio.
Nonnp, gli dicevo, ma parli con un prete? Eh. se tutti preti fossero così, tutto andrebbe meglio, rispondeva. E io, nonno, ma quanti preti hai conosciuto in vita tua? Mah, solo Don Elio, mi sembra...Ho capito, va...
E Don Elio era riuscito a darli anche dei santini, della Madonna e di San Giuseppe, Patrono del nostro paese. Li teneva con cura nel portafoglio, ovviamente dentro la tessera del Partito Comunista, per non sciuparli.

 
Top
view post Posted on 1/5/2020, 19:26


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
74
Location:
Firenze

Status:


Che grande tuo nonno !
Anche il mio bisnonno era socialista e non andava mai alla casa del fascio sia per totale disaccordo politico sia soprattutto perché, anche dopo la prima guerra doveva badare ai campi con suo fratello. Puntualmente lo prendevano e giù olio di ricino !

Il mio nonno paterno invece fu costretto a fare il servizio di leva durante la seconda guerra mondiale e non riuscendo a scappare fu mandato a fare il telemetrista in una base contraerea in sud Italia vicino Napoli. Era una base dentro una montagna mi diceva. Anche lui stessa storia, i loro cannoni erano così vecchi che agli aerei americani non li sfioravano nemmeno per sbaglio.
Una notte bombardarono la postazione solo che aveva piovuto per più di una settimana e la bomba che andò a colpire proprio l'ingresso della base si piantò per metà nel fango senza esplodere. Loro, i soldati come mio nonno scapparono per paura che scoppiasse da un momento a l'altro. Molti tornarono alcuni come il nonno guielmo buttarono finalmente l'odiata divisa e si dettero alla macchia.Lui fu trovato dagli inglesi e messo in prigione con un amico. Ma li trattavano benissimo e con gentilezza. Mi pare che fu recluso su di un'isola da cui scappò a nuoto. Era di Marina di Pietrasanta e nuotava benissimo. Gli spararono un po col mitra senza volerlo prendere davvero e non lo inseguirono neanche. Sull'isola era libero di fare quello che voleva e c'erano comunque poche torrette di avvistamento. Pensare che un ufficiale del campo inglese si stabilì a Firenze dopo la guerra e incontrò mio nonno riconoscendolo e offrendogli pure un lavoro.
 
Top
view post Posted on 2/5/2020, 20:05


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
74
Location:
Firenze

Status:


CITAZIONE (ZAK1518 @ 1/5/2020, 16:14) 
Ciao Startrasch, bella storia e bel Adrian, complimenti, attento a non farti contagiare troppo 😁😁 👍🇮🇹

Non è il mio campicello, ma...
se l'elmetto è stato raccolto sul campo deve essere come ci è arrivato.
Quindi sia fosse repubblicano che nazionalista, sia di magazzino che ex grande guerra, al massimo avrebbe avuto una cuffia nuova di arsenale, nessun altra modifica. Il tuo non ha la cuffia quindi non ha importanza, va bene così.


I buchi sugli elmetti spagnoli vennero fatti solo per mettere il supporto per la croce, emblema appunto del esercito spagnolo. Quindi solo sugli emetti recuperati e riutilizzati dal esercito. E non è il caso del tuo, recuperato prima. 👍☘️

Scusa Zak mi ero scordato di risponderti :huh:

Essere è stato trovato su un campo di battaglia ma in Spagna poco dopo o durante la guerra civile non qui da noi in periodo 15-18 ma il suo colore è quello di un WWI (parrebbe e non ci giurerei).
Comunque va bene così, non credo lo completerò mi piace come mi arrivato, mi sentirei in colpa a rimontarlo.

CITAZIONE (morione @ 1/5/2020, 14:43) 
Ciao startrasch,mi fa molto piacere che tu sia nel forum sono anche io fiorentino ed i paesi che tu citi sono nel mio cuore
mio padre è di montespertoli, mia moglie di castelfiorentino eho avuto per molti anni una casa di campagna proprio a montespertoli
Non entro nel merito dell'elmetto (ci sono persone piu esperte di me) ma mi complimento con te se è vero che come tu dici sei un semplice operaio hai un modo di esprimerti così fluido e armonico che fa pensare che ti diletti a scrivere racconti e hai letto libri !!
Il che per giovani come te non è cosa da poco,bravo !!

Caro Morione mi era sfuggito anche il tuo intervento, sono molto distratto avvolte, chiedo scusa !
Ti ringrazio dei complimenti e mi fa piacere che anche tu conosca i posti della mia infanzia; sono contento di non essere l'unico di provenienza Toscana !

Per lo scrivere ti rivelerò che c'è il trucco:

Sono un operaio specializzato pellettiere e fo prototipi di borse da 4 anni ma ho una laurea specialistica in scenografia teatrale e per 8 anni ho avuto un mio laboratorio qui a Firenze con altri soci, purtroppo poi con la crisi degli anni passati non bastavano mai i soldi e io volevo sposarmi quindi ho lasciato la mia quota di laboratorio a un ragazzo più giovane di me che sta ingranando molto bene.
La mia vita di scenografo però mi manca tremendamente.
Comunque hai indovinato sul leggere, amo tantissimo i libri e amavo molto studiare, forse avrei dovuto fare l'insegnante, ma mi sono accorto troppo tardi che mi piaceva :D :D :D
 
Top
23 replies since 1/5/2020, 11:23   1569 views
  Share