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| Ma sai... li riteniamo noi di dubbio gusto. All'epoca evidentemente andavano di moda in alcuni ambienti, come i pantaloni a zampa le camicie di raso attillate e le becche extra lunghe negli anni 70... Ogni epoca ha i suoi eccessi e le sue eccentricità. Credo peraltro che come accennato da Gabriele la situazione e la mentalità in Africa negli anni 30-40 fosse un po' diversa da quella rigida, impostata e "tuttadunpezzo" del territorio metropolitano. Questi di cavalleria erano giovani ufficiali spesso nobili, ricchi, un po' scapestrati, esibizionisti il giusto, in un ambiente sconosciuto, ostile ma affascinante, dagli orizzonti sconfinati, nello stesso tempo terribile, inospitale ma coinvolgente e magico. Spesso dislocati in luoghi decentrati, lontani dai centri di potere, diciamo così. Chi gli diceva qualcosa sulle dimensioni dei colletti o delle mostrine??? Chi gli ricordava il regolamento e "la sobrietà che un ufficiale del Regio esercito deve tenere"??? Chi li riprendeva??? Impegnati a consolidare l'occupazione e a sedare le rivolte dei locali, o peggio a seconda guerra iniziata, a combattere contro gli inglesi, badavano ai colletti o alle mostrine? Le avrebbero messe di più grosse, più vistose, più eccentriche ancora, se avessero potuto. Come a dire: "noi nobili cavalieri siamo qui in Africa a far la guerra e ci vestiamo come ci pare. E nessuno ci può dire nulla".
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