Una resa dei conti ancora in corso.
Il pretesto è un bel certificato di Patriota col bel timbro dell'8 Garibaldi Romagnola e del suo comandante il "duro" Ilario Tabarri alias "Pietro Mauri".... e la sua classica col Mab e grinta da vendere.
Tabarri, comunista formato in Spagna, succede al comando della 8 Brigata Garibaldi, dopo il grande rastrellamento di Aprile 1944 (forse dopo Montefiorino una delle più grandi e decise operazioni controguerriglia dei tedeschi) a Riccardo Fidel, più anarchico, esautorato e accusato di incapacità, furto, addirittura intesa col nemico, imprigionato e fucilato dai suoi ex compagni.
Ma sembra, anzi più che sembra, che le cose non siano andate proprio così, come la storiografia partigiana ufficiale voleva raccontarle.
Da qualche anno l’antifascismo romagnolo deve convivere con il terribile j’accuse di Giorgio Fedel (1936-2014), figlio di “Libero” Riccardo Fedel (1906-1944), appunto il primo comandante delle forze partigiane romagnole sull’Appennino. Nella nota dell’autore, alla fine del libro che Giorgio Fedel ha pubblicato, uscito due giorni dopo la sua morte avvenuta l’11 luglio 2014 a Treviso, “La prima resistenza armata in Italia alla luce delle fonti britanniche e tedesche” (Fondazione Riccardo Fedel – Comandante Libero, 2014), lancia la sua accusa su chi furono gli esecutori e i mandanti dell’uccisione di suo padre: “I mandanti dell’omicidio, e quindi i veri colpevoli, risultano essere stati: Ilario Tabarri, detto Pietro; Guglielmo Marconi, detto Paolo. I due decisero di assassinare Libero senza aver ottenuto alcuna autorizzazione dai comandi superiori”..... è l'inizio di un bell'articolo sulla pagina riminese dedicata appunto a Tabarri che metto sotto per chi vuole approfondire....
www.chiamamicitta.it/ilario-tabarr...rgo-ai-giovani/Mi sono interessato molto a questa fucilazione (che sa tanto di processo tipo purga staliniana) e soprattutto alla Figura di Fidel, tutt'altro che un incapace (creò tra l'altro una delle prime repubbliche partigiane a Corniolo sopra santa Sofia passata quasi nel nulla dalla storiografia partigiana), meno che mai un traditore (come è venuto fuori dagli archivi tedeschi) mentre sul ladro (sembra che si approprio di tante lire che paracadutavano gli alleati) probabilmente era solo per la "sua corrente"..... non è la solita resa dei conti da guerra civile, alla Pansa per intenderci e col massimo rispetto, ma un problema tutto interno alla Resistenza Romagnola dove ancora si deve fare chiarezza. A conferma di ciò allego sotto le due "versioni" entrambe sulle pagine dell'ANPI, sia quella della figlia di Tabarri che lo difende e accusa Fedel. sia quella dei famigliari di Fedel, che accusano Tabarri di essere il mandante dell'esecuzione di Riccardi
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