Per non rovinare l'altra discussione con un fuori tema inserisco qui alcune osservazioni sulle radio in uso al magg. Johnston del SOE.
C'è una lunga "diatriba" bonaria che mi divide da Ghirghi.: le radio della missione Johnston. So bene che lui era presente, almeno ad una parte delle vicende, mentre io sono arrivato molto dopo e quindi lui può testimoniare cose vissute mentre io posso solo riportare quanto mi è stato raccontato.
Quale è il fatto? Semplicemente Ghirghi sostiene che la missione Johnston, avendo perso una radio durante un trasferimento nei pressi di Montenotte (/Savona) non poteva collegarsi con la base (Monopoli o Firenze, questo non so) per coordinare eventuali lanci.
Io invece, sulla base di testimonianze dirette ed indirette, affermo che la perdita di un apparato radio non impediva tali collegamenti in quanto Johnston disponeva di altri due apparati, tenuti di riserva a Ponzone (AL).
Occorre fare un passo indietro, a quando fortuitamente venni contattato dal nipote del danese Caj Sorensen che, arruolato nella marina tedesca aveva disertato ed era passato poi alla missione SOE del capitano Irving-Bell. Per accontentare il nipote mi ero recato a Ponzone a controllare alcuni suoi dubbi e per fortuna avevo incontrato alcuni testimoni ancora in vita che mi avevano aiutato.
Di questo avevo già scritto sul forum alcuni anni fa e quindi ve lo risparmio.
Però uno dei testimoni, all'epoca ragazzino, mi raccontò che quando la missione Irving-Bell era alloggiata a Ponzone aiutava il RT a stendere i cavi dell'antenna e, dopo l'uso, a nascondere gli apparati in locali diversi, in modo da non farli eventualmente trovare tutti.
Quando il capitano Irving-Bell era stato catturato a fine febbraio gli altri componenti si erano nascosti in attesa del nuovo capomissione, appunto il maggiore Johnston, che giunse solo ai primi di aprile '45. Johnston aveva portato con se un proprio RT con relativo apparato, quindi disponeva di ben tre radio. Perciò non aveva di certo bisogno di rivolgersi ad altre missioni, che comunque erano nell'interno di Genova e non nello spezzino, per continuare a comunicare con i propri comandi.
Tra l'altro meriterebbe un cenno la vicenda del capitano Irving-Bell che mi permetto di definire "lo sfigato".
Dovete sapere che era in ballo da luglio-agosto '44 quale capo missione destinato alla zona del Brennero, dove avrebbe dovuto effettuare sabottaggi alle linee di comunicazione, però nonostante tre partenze con aereo la missione era sempre stata annullata, vuoi per guasti al vettore, cattivo tempo, mancati segnali al ricevimento, tanto che alla fine la missione venne annullata.
Finalmente al 9 dicembre venne associato alla missione CLARION del magg. Campbell destinata al cuneese, missione che venne catturata quasi al completo il 12 dicembre.
Sfuggito alla cattura si trasferì nella zona di Ponzone, con competenza anche nel savonese fino a che venne catturato da uomini della S.Marco.
"Divertente" per me che l'unico contatto che avrebbe avuto venga invece attribuito al capitano Ballard, misconoscendogli così l'unica cosa buona.
Ma come dice sempre Ghirghi : "per noi erano tutte missioni Ballard".