Un'altra fondina scamosciata per la 34

Se per AOI intendi Somalia, posso dirti questo:
Nel 1936 il governo Italiano spedì un giovane Perito Conciatore, diplomato alla Scuola Baldracco di Torino come miglior classificato (ho il suo diploma) In Somalia perché aprisse una conceria.
Lo scopo era evidentemente quello di costruire un tessuto produttivo per rendere autonoma quanto possibile la "colonizzazione"; quindi scuole, officine, agricoltori etc. più o meno come stava avvenendo nella vicina Ethiopia (guerre a parte).
Quella concerìa attraversò la guerra, con gli inglesi che provvederono a danneggiarla, ma sopravvisse fin dopo il 50 e l'arrivo dei nostri militari e l'AFIS con la sua struttura. Di questa faceva parte anche la struttura dei carabinieri (comandati dai colonnelli Brunero - Ripa di Meana - Amera).
Purtroppo quel giovane, che fu il padre di mia moglie ha raccontato molto della funzione della conceria (poi passata alla famiglia Sarasino fino dopo gli anni 80, e ad esempio, io ho una fondina (che ho conservato), per la mia Beretta 70 che avevo a Mogadiscio, prelevata dai magazzini della conceria.
Questo mi fa pensare ad una produzione locale. Se poi anche in Ethiopia è avvenuto qualcosa di simile, potrebbe anche essere questa la storia di queste fondine Forse Werzel potrebbe dire la sua....

Sicuramente non tutto il conciato arrivava in Italia, anzi, la produzione serviva anche per i locali.
E la produzione doveva essere abbondante se nel 47 i cognati, meccanici specialisti in Michelin, avevano ideato e spedito a Mogadiscio una macchina per misurare le superfici delle pelli e del cuoio conciati.
Peccato che di queste storie non mi sono mai preso la briga di approfondire. e nemmeno ho chiesto a mia moglie, che forse qualcosa avrebbe potuto raccontarmi.
Il più giovane dei Sarasino, (90 anni ) mi dice che non hanno prodotto direttamente ma c'erano dei fabbricanti di borse locali che forse hanno prodotto anche per l'esercito.
Quindi tutto resta appeso

Edited by lupo volante - 10/3/2021, 11:51