Battaglia Dogali 1887-01-26, dubbi e richiesta chiarimenti

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view post Posted on 22/3/2021, 01:57


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Buona nottata,
da qualche tempo mi sto interessando del primo periodo della espansione coloniale in Africa Orientale del neonato Regno d’Italia.
Sarebbe per me importante, riguardo ad alcuni dubbi (diversi), in merito al fatto bellico che fa da titolo a questo intervento e ai problemi di contorno, riuscire a definire alcuni aspetti legati alla vicenda.
Per cominciare un piccolo problema legato al numero effettivo di militari partecipanti alla missione di soccorso/rifornimento, partita dal Forte di Monkullo, poco distante dal Forte di Otomo e dal porto di Massaua e diretta al Forte di Saati distante una trentina di chilometri (circa cinque ore di marcia (stima)). Le Fonti più o meno Ufficiali parlano di circa 540 militari, tra loro 23 Ufficiali, dai resoconti relativi ai morti e feriti, alle decorazioni conferite e rapporti militari rilevo una differenza nei numeri di effettivi.
Cominciando dai feriti, la Gazzetta Ufficiale e il Bollettino delle Nomine elencano rispettivamente 79 e 80 nominativi, non completamente coincidenti al netto del nominativo mancante, incrociando i dati e confrontandoli con una ulteriore lista non ufficiale sono arrivato a 85 nominativi corredati di distretto militare di provenienza, grado e reparto di appartenenza, oltre a un ulteriore nominativo “non ufficiale”.
I rapporti successivi alla battaglia parlano di novanta feriti. I decorati (feriti) risultano essere 1 ufficiale e 80 tra sottufficiali, graduati e truppa. Ho traccia di un unico soldato indicato in un primo tempo come ferito e successivamente come morto e come tale decorato. In effetti nei rapporti da Massaua risultano sei feriti morti in Ospedale...
Riguardo ai militari morti le discrepanze tra le fonti ufficiali sono confrontabili in proporzione, a parte il numero degli ufficiali caduti, consolidato con i 22 nominativi e le informazioni a contorno, l’elenco dei militari morti e decorati in quanto caduti riporta 399 nomi e quello dei morti e decorati 393, con nominativi reciprocamente assenti, integrando tra loro le liste arrivo a 409 militari oltre agli ufficiali, altre liste quasi ufficiali, tra queste una che ho potuto visionare e che proviene da OnorCaduti (non so a quale titolo, per cui per onestà non ritengo di poterla utilizzare, se non per un confronto sommario) integrate alle precedenti portano il numero complessivo di caduti a 426.
Riassumendo: 85 feriti (più uno da confermare ufficialmente), 426 caduti (i totali comprendono ufficiali e truppa), complessivamente 511 (+1) nominativi. Mancherebbero una trentina di militari.
Nei rapporti (a me noti) si fa cenno della presenza di “indigeni”(50 irregolari (relazione alla Camera del presidente del consiglio De Pretis)), sicuramente non esistevano ancora le truppe d’Africa istituite nel corso del 1887, con il Tenente Colonnello De Cristoforis. L’impiego di volta in volta di “Bande” locali sfruttando rivalità interne presumo sia difficilmente tracciabile anche in ragione della non sempre impeccabile affidabilità. Non ho trovato cenni “ufficiali”, se non note marginali (“In questa ecatombe solo uno o due neri.”rapporto del Capitano Tanturi comandante la spedizione di soccorso). Non ci sono nominativi di indigeni tra i morti e tra i feriti.
Molti feriti rientrarono autonomamente, a piedi, a distanza di giorni a Monkullo, solo una quindicina fu soccorsa dal Capitano Tanturi inviato in soccorso del reparto impegnato nel combattimento e giunto a scontro terminato, presumibilmente molti morirono di stenti perdendosi durante il tentativo di rientro. Solo una parte dei caduti ricevette sepoltura, molti corpi non vennero ritrovati. Passarono diversi giorni tra la battaglia e le operazioni di sepoltura dei corpi in fosse comuni. Solo il cadavere del Tenente Colonnello fu riportato al Forte di Monkullo.
Conosco una parte dei testi scritti riguardo alla battaglia e ho “spulciato” quanto di ufficiale ho trovato, qualunque notizia, integrazione o commento sarà gradito.
Ho molti ulteriori dubbi e domande in sospeso, penso di approfondire gradualmente.
cordialità
 
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view post Posted on 23/3/2021, 04:34


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il Michelini parla di una cinquantina di Basci Bouzuk , non mi è chiaro se tra essi vi erano anche i conducenti dei quadrupedi utilizzati per il trasporto dei rifornimenti. La stima poi di sei kilometri all’ora mi sembra ottimista , Io ormai son grigio per antico pelo, ma pur senza zaino armi e munizioni , e su strade asfaltate , non riuscirei a mantenere tale andatura per cinque ore....
 
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view post Posted on 23/3/2021, 14:10


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Buon Giorno
Riguardo al numero di basci-buzuk o bashi-bazouk o bashibazouk, a scelta una delle possibili diciture, presumo, ma è solo una mia interpretazione, riguardasse solo i soldati irregolari, penso che i cammellieri con i loro animali fossero qualcosa di assimilabile ai corrieri o alle ditte di trasporto dei nostri tempi, ingaggiati per il trasporto di merci e vettovaglie. Da considerare a parte gli animali che trasportavano le armi dei reparti impegnati, che presumo fossero parte integrante degli stessi, (ragiono a voce alta) anche se devo ammettere la mia ignoranza in merito alla organizzazione dei reparti in questo periodo. Il Tenente Colonnello De Cristoforis parte in ritardo da Monkullo perché non era riuscito a trovare in tempo tutti i cammelli necessari al trasporto.
La stima riguardante i tempi, anche per la mia esperienza (antica) tra gli alpini, è riferita a reparti, anche in considerazione dei numeri di militari in campo e al loro addestramento, molto veloci. Peraltro il Tenente Colonnello De Cristoforis parte alle 05,20 da Monkullo e ha il primo contatto a Dogali dopo circa 3 ore, la distanza è di circa 18 chilometri, si potrebbero fare molte supposizioni sulla fretta di arrivare a Saati il prima possibile.
Provo ad allegare una tabella riepilogativa dei tre rapporti pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio 1887. Allego anche le pagine della G.U. relative agli stessi.
Una domanda che mi sono posto riguarda, tra le altre cose, il motivo per il quale il Colonnello De Cristoforis ha accettato lo scontro, ci sono testimonianze autorevoli che affermano che avrebbe avuta la possibilità di sganciarsi e ripiegare, orgoglio militare o timore di trascinare verso Massaua il nemico. I militari italiani non erano molti, difficilmente avrebbero potuto intervenire fuori dalle fortificazioni.
Continuo ad aggiungere domande invece di trovare risposte.

Cordialità

P.S. Chiarisco per evitare incomprensioni la mia posizione riguardo alla degenerazione del cosiddetto “politicamente corretto”, quando si discorre di avvenimenti storici non è possibile prescindere dai fatti e dalla realtà storica del periodo in esame. Altrimenti parliamo di sesso degli Angeli. Ooops è scorretto parlare di sesso……
cronologia_primi_rapporti_ridottaRapporti_Dogali_GU_n_36_1887-02-14_001_ridRapporti_Dogali_GU_n_36_1887-02-14_002_ridRapporti_Dogali_GU_n_36_1887-02-14_003_rid
 
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view post Posted on 23/3/2021, 17:36
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Apprezzo molto la discussione e i commenti, però penso che per rispondere ai diversi punti di vista occorrerebbe prima dare un'occhiata alle mappe o, meglio, fare una visitina sul posto (o chiedere a chi ci è stato). Non so da che parte cominciare, ma per i caduti, oltre ai documenti ufficiali, sono tutti segnati sulla base del monumento ai 500 e ciò sembra sia stato fatto dopo attenta verifica e un sufficiente tempo trascorso dall'episodio; si può altresì dare un'altra occhiata alle varie associazioni d'arma cui facevano capo i reggimenti coinvolti, come quelli famosi dell'Ogliastra ...
Trovo interessante la domanda del perché il t.colonnelo De Cristoforis abbia deciso di attaccare o quantomeno di non sganciarsi e credo che l'unica risposta stia nella fretta di raggiungere Saati e nella "corsa" (qualcuno di voi ha sottolineato i tempi, confrontandoli con gli Alpini, ma gli Alpini hanno un altro passo e fra i cinquecento c'era solo un ex-alpino, la MAVM Luigi Gattoni, già s.tenete della 18^ comp.alpina) cui aveva sottoposto i suoi uomini; un caldo umido intollerabile, nonostante le ore del mattino, una "strada" impervia e in salita, la fiducia (tradita) nelle armi a disposizione, le gatling, per cui il tentativo di mettersi in quadrato e difendersi diventava "preferibile" all'idea di stare in colonna, andare avanti o ritirarsi, e farsi schiacciare, come comunque avvenne.
Quanto ai basci-buzùk (teste matte), nel 1884, il Colonnello Saletta, comandante del Corpo di Spedizione sbarcato a Massaua, aveva arruolato i primi 100, già al servizio dell'Egitto, e nel 1887 essi raggiungevano il numero di 2000 suddivisi in 3 Orde: Interna, Esterna, Mobile agli ordini di ufficiali italiani e indigeni, poi, col riordinamento del 1888, con soli ufficiali italiani. Nel maggio 1888 i basci-buzùk, tranne l'Orda Interna che rimase in servizio fino al 1901, furono sostituiti con Truppe Indigene Regolari.

dogali_3

dogali_2_1

Proponendo per la prima volta questo curioso scritto del generale Genè (di prossima pubblicazione su "Carte d'Affrica") relativo ai fatti di Dogali, mi va di osservare che, per allargare gli orizzonti su quei fatti bisogna leggere il diario del conte Augusto Salimbeni che, insieme al colonnello Piano e a suo figlio undicenne Emanuele e al conte Tancredi Savoiroux, prigionieri di ras Alula, assistettero al massacro.
Una buona fonte di informazione sono i giornali dell'epoca, come L'Illustrazione Italiana, ma soprattutto alcune lettere coeve di militari, dove si trova l'impazienza di partire o viceversa la paura d'essere inviati in Africa.
 
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view post Posted on 23/3/2021, 18:59


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Buona sera,

allego ritagli di mappe scala 1:50000 affiancate.

il rilievo è del 1889 la pubblicazione del 1909

conoscevo il telegramma di cui allega copia, questo e altri rapporti sono pubblicati in "Sahati e Dogali 25e 26 gennaio 1887"

spero il ritaglio della mappa basti, i fogli al 50000 "pesano" tra gli 8 e i 14 Mb
se dovessero servire.

cordialitaritaglio_mappe_Saat_Massaua

Vedo che il programma di caricamento immagini riduce le dimensioni
rendendo illeggibile la mappa

provo a caricare una immagine più grande


cordialità

unione

chiedo scusa, sembra che il sistema di caricamento
tagli le dimensioni delle immagini.

non so come procedere per allegare una mappa leggibile


cordialità
 
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view post Posted on 24/3/2021, 16:12
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Scusa, non voglio essere insistente, ma per avere un'idea dell'asperità del suolo da Massawa a Dogali, poi a Saati, ai piedi della salita di 2000 metri per Asmara, conviene viaggiare su Google Earth: puntare su Massawa e seguire la strada, oggi asfaltata e confortevole, ma allora un sentiero per cammelli, muli e uomini. Quello che non credo sia mutato è il panorama, praticamente senza un albero e con un cielo di piombo.
Già nell'88 venne ripresa Saati e collegata con la ferrovia, ma quell'accesso all'altopiano (la strada e la ferrovia italiana per Asmara, veri capolavori d'ingegneria) non erano l'accesso principale che, a mio avviso passava più a nord, verso Cheren, Cassala e la regione dell'Anseba (dove nel 1888 a Metemma morì Yohannes IV, contro i Mahdisti, lasciando margine all'avventura italiana).
Ho consigliato Salimbeni, perché fu al centro delle manovre di Antonelli che spinse la politica italiana a scavalcare prima Yohannes, poi Mengesha, a favore di Menelik II, con quel che seguì.
 
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view post Posted on 24/3/2021, 20:02


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Buona Sera,

sto provando a rintracciare i diari del Conte Salimbeni, per il momento
con scarsa fortuna, come indicato sono in grado di chiarire molte cose
in ragione della esperienza del Salimbeni e del non invidiabile punto di vista
dal quale ha potuto osservare gli avvenimenti.

Al momento ho purtroppo problemi di salute più urgenti, non demordo comunque,
gli argomenti da approfondire sono comunque numerosi. Quando riuscirò a
recuperare i diari affronterò anche quelli.

Domanda che manifesta la mia scarsa conoscenza in fatto di truppe coloniali
del periodo: i carabinieri, con funzioni di polizia militare, erano negli organici
delle truppe o erano semplicemente aggregati ai reparti?

cordialità
 
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view post Posted on 25/3/2021, 10:29
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Carissimo Ghezzi60, sono un vecchio medico per cui prima di tutto la salute, poi l'Africa.
Circa la tua ultima domando, per non entrare in campo altrui, devi porla a chi è più esperto di me, cioè a Gebret; io sono dall'altra parte e in tanti anni laggiù mi sono occupato (e ancora mi occupo) di Alula e dei locali. Non ho tradito il mio paese, ma mi sono innamorato di quelle terre e ... d'altro e, dopo quasi 80 anni, ho fatto alzare la bandiera italiana al Circolo Ufficiali dello Stato Maggiore Etiope, quando ho presentato il mio libro "The Imperial Ethiopian Army".
Buffo, no?
 
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view post Posted on 25/3/2021, 16:20
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CITAZIONE (ghezzi60 @ 24/3/2021, 20:02) 
Domanda che manifesta la mia scarsa conoscenza in fatto di truppe coloniali
del periodo: i carabinieri, con funzioni di polizia militare, erano negli organici
delle truppe o erano semplicemente aggregati ai reparti?

Per quanto ne so, all'epoca di Dogali gli unici CCRR presenti in Eritrea erano quelli della 1ª Sezione Africa, una cinquantina in tutto.
 
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view post Posted on 25/3/2021, 21:32


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Buona Sera,

la mia richiesta in merito ai Carabinieri (Carabinieri Reali) è dovuta al fatto che li ritrovo distribuiti/assegnati ai diversi reparti negli elenchi dei caduti (non risultano esserci superstiti tra di loro, almeno per quanto conosca).

Allego una tabella che sto cercando di completare.

Oggi mi sono messo a contare i nomi presenti sul monumento ai caduti di Dogali presente a Roma. Monumento tra via L. Einaudi e via delle Terme di Diocleziano. Le immagini che ho trovato non sono granchè, e contare i nomi è stato il massimo che ho potuto fare. Se non ho sbagliato ho contato 431 nomi, circa 20 in più rispetto a quelli a me noti. Qualcuno conosce l'elenco dei nomi in questione oppure ha delle immagini dalle quali sia possibile ricavarlo?

Non è da escludere la presenza di caduti in episodi vicini temporalmente al nostro.

Sto cercando di inquadrare il percorso effettivo seguito dal reparto, come suggerito da Wiezel ma ho qualche difficoltà. Mi ripropongo di preparare una cartina sulla quale chiederò di apporre indicazioni, lo ritengo fondamentale.


Appuntati_001


cordialità

avevo riportato 531 come numero di nomi sul monumento, sono 431 mi scuso per l'errore

Edited by ghezzi60 - 26/3/2021, 10:14
 
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view post Posted on 26/3/2021, 11:56
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Carabinieri in Eritrea: il 16 maggio 1883 arrivarono ad Assab un maresciallo d'alloggio e quattro carabinieri con l'incarico di organizzare la prima Stazione dell'Arma (a tutela delle strutture della Compagnia di navigazione Rubattino), poi, con l'occupazione di Massawa nel 1885, si organizzarono con una Sezione e, nell'87, con con una Compagnia Carabinieri Reali d'Africa: 4 ufficiali, 93 sottufficiali, appuntati e truppa e, nell'88, due plotoni (buluk di 25 zaptié) guidati da due buluk-bashi (sergente indigeno).
Solo nel 1892 i Carabinieri entrarono a far parte del Regio Corpo delle Truppe d'Africa, nel frattempo vennero incrementati per "funzioni territoriali" e, negli anni successivi, il Reparto che aveva sede ad Asmara venne impiegato anche in prima linea nella I° Guerra Etiopica.
Caro Ghezzi60, magnifica la tua ricerca e interessante la presenza degli appuntati dei carabinieri assegnati (?) ai diversi reggimenti, ma qui non posso aiutarti ... bisognerebbe che qualcuno esperto di organizzazione del Real Esercito nell'800 ci spiegasse qual'era la funzione dei carabinieri e la loro posizione presso gli stessi reparti. Da quel che ho trovato, allora non erano "truppe combattenti", ma non so e mi vengono i brividi pensando alle "lanterne" che nel 1915-18 seguivano i reparti per rastrellare e fucilare (salvo poi magari conferire la MBVM) i "disertori" (forse in Africa tali episodi furono meno frequenti, ma ho qualche foglio matricolare di gente finita sotto Corte Marziale).
A presto, continua!

p.s. potresti chiedere a qualche "romano" delle buone foto delle lapidi del monumento, poi ai morti occorre aggiungere i pochi dell'assedio di Saati e infine, ad esempio, il tenente Carlo Michelini di San Martino, unico ufficiale sopravvissuto, morì poi a Torino in conseguenza al colpo di lancia inferto dagli uomini di Alula per accertarsi dei "morti".
Già, hai ancora un lavoro difficile.
 
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view post Posted on 26/3/2021, 14:56


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Discussione molto interessante, leggo con piacere e ammirazione...
Solo due note: 1) gli scritti del Salimbeni sono disponibili in non poche biblioteche , e 2) una delle due gatling di Dogali credo sia attualmente esposta a Rovereto, in prestito dal Museo dell'Artiglieria di Torino...
 
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view post Posted on 26/3/2021, 21:48


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Buona Sera,

ringrazio Axel 1899 per le indicazioni, sono mio malgrado, per motivi di salute confinato in casa, tempo fa ho provato con il prestito interbibliotecario ma, non so se ho avuto sfortuna, dopo alcune esperienze negative, neppure avessi chiesto palinsesti del IX secolo, ho rinunciato. In genere se non riesco a trovare niente in rete, o presso conoscenti o corrispondenti, procedo, se risulta ragionevole dal punto di vista economico, all'acquisto.

Ho trovato on line qualcosa qui: http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale
Altri depositi interessanti sono le biblioteche universitarie americane o canadesi.

per quanto riguarda la Gatling di Dogali, penso che pur desiderando di vederla, mi dovrò accontentare delle immagini che ho avuto da un conoscente che l'ha vista.
Se non ricordo male dovremmo averla "ereditata" dalla guarnigione Turca o Egiziana che ci aveva preceduti a Massaua, o era una preda di guerra.
Aveva il difetto di essere "delicata" e infatti a Dogali giocò uno scherzo tragico al nostro contingente. Il munizionamento danneggiato dal trasporto a dorso di cammello e il caricamento delle munizioni con "polvere" che sporcava l'arma, la misero rapidamente fuori uso. Probabilmente non avrebbe in ogni caso cambiato il corso degli eventi.

Riguardo al dubbio espresso da Wiezel sui criteri di impiego dei Carabinieri Reali, pur non avendo alcuna informazione in merito, era venuto anche a me, controllando anche gli elenchi relativi alla Battaglia di Adua, pur essendo la presenza di Carabinieri percentualmente minore, gli stessi erano aggregati ai reparti allo stesso modo.
I Carabinieri presumo avessero in ogni caso compiti di Polizia Militare.

Cordialità
 
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view post Posted on 7/4/2021, 21:36
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view post Posted on 8/4/2021, 17:23


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Ghebret, grazie !

CITAZIONE (ghezzi60 @ 26/3/2021, 22:48) 
Buona Sera,

...
Aveva il difetto di essere "delicata" e infatti a Dogali giocò uno scherzo tragico al nostro contingente. Il munizionamento danneggiato dal trasporto a dorso di cammello e il caricamento delle munizioni con "polvere" che sporcava l'arma, la misero rapidamente fuori uso. Probabilmente non avrebbe in ogni caso cambiato il corso degli eventi.

..
Cordialità

Buona sera
delle gatling di Dogali abbiamo già parlato in altre discussioni, sul fatto che la polvere nera utilizzata per caricarle lasciasse troppe feccie è possibilissimo, non a caso i ns. 10,4x47R per mitragliatrici erano caricati con una polvere nera particolare proprio per diminuire gli imbrattamenti. A mio parere tuttavia ciò fu una concausa, Io continuo a ipotizzare che i bossoli fossero del tipo in cui il fondello è realizzato separatamente dal corpo, e quest'ultimo è ottenuto arrotolando una striscia metallica che poi viene unita al primo. Ove così fosse appare evidente come ad arma imbrattata (e magari anche con cartucce mal conservate) fosse facile si verificassero " sfondellamenti " con conseguenti incagli nelle camere di cartuccia. Al contrario mi lascia perplesso la tesi che attribuirebbe la colpa a cartucce danneggiatesi nel (breve) trasporto.
Sia come sia, se era prevedibile e previsto avrebbero dato cattiva prova, forse l'operato del De Cristoforis (per quanto non mi faccia piacere criticare un caduto) .......
..
 
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