Dopo qualche tempo seppi da altri collezionisti che il collezionista privato era il famoso Conte Vitetti, dalla favolosa collezione . Potevo mettere una pietra sopra al pio desiderio, inconcepibile che il Conte lo vendesse e praticamente impossibile azzardare un cambio. A parte il periodico "ripasso" del volume a tenere la "ferita" aperta ci pensavano periodicamente vari commercianti specializzati romani, che provavano a sondare la profondità (pecuniaria) del mio interesse azzardando ipotesi di grandi affari su triangolazioni per migliaia di euro, tutte rimaste nel regno della Fantasia e che dopo qualche anno ascoltavo per pura cortesia.
Poi, precisamente 30 anni dopo, improvvisamente accadde : la Collezione venne ceduta, in parte smembrata nei suoi filoni principali, in gran parte messa all'asta. La maggior parte del materiale italiano venne mantenuto unito, ed anzi accostato a reperti di altri collezioni, per la mostra "il fascino dell'uniforme" di cui vi relazionai ampiamente su questo Forum.
Per la mostra il cappotto venne abbinato in maniera incongrua ad un kepy 1850
Ora gran parte di quella Collezione è rifluita in altre collezioni ed il cappotto è finalmente entrato nella mia, spero che si trovi bene e ci rimanga a lungo ...
Ve lo propongo qui con un shakò modello 1843, anche se da sottufficiale, visto il gallone argento (per l'abbinamento perfetto il gallone avrebbe dovuto essere bianco) e completo di cinturino in bufalo imbianchito
e per completare l'arco massimo di vita di questo cappotto (anche se sostituto teoricamente dal modello seguente) con un chepì chermisino del 1848 (ed un diverso cinturino)
Edited by granatiere1659 - 12/10/2021, 17:17