Fra le uniformi indossate dai Granatieri nel xx secolo la mod. 1923 è forse una delle meno note, "stretta" fra le tanti varianti della prima guerra mondiale e la successiva modello 1927.Con lo scoppio della pace dopo la prima guerra mondiale venne insediata una commissione con lo scopo di mettere ordine nelle disposizioni sulle uniformi succedutesi nei quattro anni di guerra e definire un nuovo regolamento . Le tesi contrapposte erano due. Da una parte chi chiedeva il pieno ritorno delle uniformi nere (ordinaria e di gala) di fatto sospese ma non abrogate con lo scoppio delle ostilità (ed usate dagli ufficiali di carriera che le usavano non in comando truppa), relegando la grigioverde al suo originario status di uniforme da combattimento (l'equivalente della mimetica attuale). Dall'altra chi riteneva che il "glorioso grigio verde" simbolo stesso della Vittoria non potesse non essere l'immagine stessa dell'Esercito. La Commissione dopo anni di studi e compromessi, con addirittura l'emanazione di un Regolamento sulle uniformi poi immediatamente di fatto abrogato da successive varianti ritornò, alla fine, al concetto di Uniforme Unica della Riforma Ricotti (di cui abbiamo già parlato) abolendo "definitivamente" le uniformi nere (che verranno ripristinate nel 1933).
Per gli ufficiali l'uniforme era sostanzialmente simile a quella della guerra , con i gradi sui paramani (spostati sulle controspalline con la nuova uniforme del '27) e la bottoniera coperta, quattro tasche a toppa, quelle inferiori da oblique del 1909 divennero orizzontali , unici bottoni a vista quelli delle controspalline di stoffa e del berretto (dal 1909 per i Granatieri ornati della granata, ma lisci per la Fanteria che li ebbe col fregio nel '27).
La novità fu il collo completamente di colore, rosso per i Granatieri, nero per la Fanteria (nel 1909 il collo non era rosso, la sottopannatura degli alamari ne dava l'impressione dal davanti ma sul retro vi era sempre un rombo grigioverde ) .
L'uso dell'elmetto, altro simbolo della Vittoria, era largamente previsto per varie occasioni e per un breve periodo per gli ufficiali fù possibile l'uso dei gradi laterali in argentana simili a quelli talvolta verniciati durante la guerra; I pantaloni riebbero la filettatura di colore d'arma, anche se su una inedita banda grigioverde, che divenne nera nel '27; le controspalline di stoffa profilate del colore d'arma senza gradi o fregi per l'alta uniforme venivano sostituite non con quelle metalliche a frangia (reintrodotte anch'esse nel '27) ma da delle inconsuete, per le uniformi italiane, controspalline di stoffa ornate da nodi di cordone in filato metallico, argento per per gli ufficiali superiori e screziato di azzurro per quelli inferiori. Collezionisticamente parlando queste uniformi, pur non molto quotate, non sono facili a da rinvenire in quanto per la maggior parte trasformate nei modelli successivi, mentre sono invece comuni le controspalline con i nodi , evidentemente messe giudiziosamente da parte dalle mogli degli ufficiali e mai riutilizzate. Nelle foto un completo da maggiore con elmetto e in ultimo due ritratti di un noto Ufficiale dei Granatieri in tenuta ordinaria ed in grande uniforme...
Nello stesso anno 1923 venne approvata una nuova giubba per marescialli, con 2 tasche a toppa superiori e 2 a filo inferiori.
Nel successivo 1924 venne approvata una nuova uniforme per truppa e graduati, simile al modello unificato per tutte le armi adottato nel 1919 manteneva di questa l'impostazione generale con spallini semifissi e bottoniera coperta, ma con 2 sole tasche a toppa all'altezza del petto, il collo come per gli ufficiali, diventa interamente colorato, nero per fanteria e rosso scarlatto per i granatieri, sulla giubba era previsto il porto di un berretto a tubo simile al 1909 g/v, ma irrigidito da un'anima di cartoncino o l'elmetto 1916 ricondizionato con un soggolo di cuoio g/v più spesso e con l'applicazione dello stesso fregio metallico previsto per il berretto (per i granatieri la classica granata in metallo bianco con il numero di reggimento) sulle controspalline su un quadrato di stoffa ricamato a macchina l numero della compagnia o la sigla che indicava l'assegnazione del militare, nel caso dell'uniforme proposta SM1, stato maggiore del 1^ Reggimento. completavano l'uniforme i pantaloni grigioverdi con le fasce mollettiere e gli scarponcini invariati dalle disposizioni precedenti.
Per l'uniforme da parata/cerimonia oltre alle placche granatine sulle giberne veniva applicato il fregio d'arma (granata) in metallo bianco sulle controspalline tramite due anellini di fermo fatti passare attraverso due fori appositi. Nelle foto un completo da truppa ed il ritratto di un giovane allievo ufficiale non ancora promosso sergente con la sua mantella, anch'essa guarnita dagli alamari.
Anche questa uniforme, come quella degli ufficiali venne sostituita dal successivo modello 1927.
La baionetta illustrata è, ovviamente, detenuta a norma di Legge.
Uniformi e Copricapi 1909 - 1932
