Diversi anni fa, come faccio di solito quando riesco a liberarmi dagli impegni di lavoro, mi trovavo a Novegro a “caccia”.
Faccio il mio solito giro tra i banchi che vendono medaglie al Valore, saltando in fretta da un banco all’altro tra quelli conosciuti senza curarmi d’altro, nella speranza di trovare qualcosa di interessante giocando d’anticipo. Ci sarà tempo per gustarmi tutto il resto alla fine, quando avrò dato fondo alle sostanze disponibili per quella speciale occasione, sempreché la fortuna mi assista.
Quel giorno sono stato fortunato, al quarto tentativo.
“Ciao come stai? Hai qualcosa per me?” esordisco, ed il venditore con un gran sorriso mette la mano in tasca. “Ti stavo aspettando” mi dice, e mi porge due bei Bronzi.
“Sono stati concessi alla stessa persona, provengono da una famiglia genovese. Non li ho messi sul banco insieme agli altri perché sapevo che ti sarebbero piaciuti, guarda le località, sono tra quelle di tuo interesse”.
Tiro fuori la mia lente tascabile, le guardo: la prima “Monte Zovetto, 15 – 16 giugno 1916”.. cavolo in piena Strafexpedition austriaca sull’Altopiano di Asiago. Una piccola correzione sulla parola Monte, l’incisore aveva messo due lettere O, ma ci sta, l’incisione è del tipo detta ”a catenella”, bella mi piace.
Guardo la seconda, “Col del Fagheron 12 – 13 luglio 1918”, uno dei Colli Alti del Monte Grappa, praticamente attaccato al più famoso Col Moschin, bella anche questa.
“L’ultima è alla memoria” mi dice l’amico espositore, dando enfasi alla frase. Ma non ce né bisogno, mi avevano già convinto al primo sguardo.
Una breve ed infruttuosa, ahimè, trattativa, e sono mie.
Ho vagato leggero e soddisfatto per le successive 4 ore, visitando con calma tutti i banchi della Fiera, ed alla fine, appagato, ho preso la via di casa.
Edited by Maiogi - 18/1/2023, 13:57