Un eroico Mitragliere Genovese., Anni di ricerche...ma ne è valsa la pena.

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view post Posted on 9/1/2023, 19:28


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Grazie di questa condivisione, è un piacere leggerla ma come hai detto se il "furbacchione legge pure lui" purtroppo tutti i nostri studi (in settori diversi) vanno a beneficio di chi vuol frodare passa la voglia di condividere......ti capisco, ma per chi vuole solo conoscere verrà privato di tutto ciò....ed è un peccato per tutti noi.
 
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view post Posted on 9/1/2023, 21:28
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CITAZIONE (ferrea mole @ 9/1/2023, 19:28) 
Grazie di questa condivisione, è un piacere leggerla ma come hai detto se il "furbacchione legge pure lui" purtroppo tutti i nostri studi (in settori diversi) vanno a beneficio di chi vuol frodare passa la voglia di condividere......ti capisco, ma per chi vuole solo conoscere verrà privato di tutto ciò....ed è un peccato per tutti noi.

Ho deciso ormai di andare avanti e andrò avanti. Il piacere della condivisione e la voglia di far rivivere per un pochino ancora il ricordo di Mario Bolognini è più forte della disonestà di un cialtrone che, se ripete ciò che ha già fatto, verrà definitivamente sputtanato dal sottoscritto...perchè io so chi è

Ed è proprio nei combattimenti sopra descrittti del 15 giugno che il nostro Tenente Bolognini viene ferito e si guadagna la sua prima medaglia al Valore..
Infatti nel suo stato di servizio alla data del 15 giugno 1916 si legge: "Partito da territorio dichiarato in istato di guerra il 15 giugno 1916 per ferita.
La motivazione:
"Durante un violento bombardamento nemico, tenne con energia il comando del proprio plotone e fu di esempio ai suoi soldati nell'opporre all'incalzante irruenza dell'avversario la più strenua difesa, finchè, ferito in più parti del corpo da pallette di shrapnel, si portò, da solo, al posto di medicazione. Monte Zovetto, 15-16 giugno 1916"

P1110051

Edited by Maiogi - 18/1/2023, 14:08
 
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view post Posted on 9/1/2023, 21:57
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Nei giorni a seguire continuano i combattimenti nel settore Monte Zovetto-Monte Lemerle tra alterne vicende ed innumerevoli eroismi, da una parte e dall'altra. Ma la crisi per la parte centrale del settore si delinea proprio il giorno 16.

Un primo attacco austriaco parte alle ore 10.30 e viene sventato prontamente dalla Liguria. Seguono quindi un secondo bombardamento e un secondo attacco, ugualmente respinto verso le 13.30. La Liguria è assai provata, la lotta prosegue tutto il pomeriggio ed al termine del giorno la linea italiana subisce una grave crisi. Nel punto di collegamento a destra della Liguria con le difese del Lemerle si inserisce un cuneo di truppe austriache, approfittando a sera di un arretramento dei fanti della 12ª compagnia del 158°. Due compagnie dell'eroica brigata vengono accerchiate e annientate.

Si prende allora la decisione di abbandonare lo Zovetto per rinforzarsi e sbarrare val Magnaboschi, non senza proteste dei fanti della Liguria che non volevano abbandonare le posizioni duramente contese, proteste che hanno sfiorato l'ammutinamento.
Solo il grande ascedente del Gen. Papa sui propri uomini riuscì a riportare la situazione alla calma.

La lapide ed il sacello della Brigata Liguria sulla cima dello Zovetto.



Edited by Maiogi - 10/1/2023, 09:04
 
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view post Posted on 9/1/2023, 22:36
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CITAZIONE (lupo volante @ 8/1/2023, 00:48) 
Capisco tutta la rabbia, la condivido.
dopo 50 anni, sono riuscito a digitalizzare il filmato che io ho girato nel 67 a Caselle del lancio degli allievi e dei congedati dal C119, con il (non ancora) generale Palumbo che passeggia tra le file di ragazzi che indossano i paracadute e poi da bordo il decollo ed il lancio sul campo di Venaria Reale, dove poi, al decollo successivo, ho filmato da terra col teleobiettivo le uscite e gli atterraggi.
È un MP4 di una ventina di minuti - un documento che oggi si può definire storico.
ne ho volentieri messa a disposizione la possibilità di copiare - ovviamente come minimo riservando la diffusione.
Tempo sprecato... è già in rete anche se non mi pare sia su Youtube. non ricordo il link . ricordo che però si vede il marchio del digitalizzatore (HM) e la risoluzione è molto più scarsa dell'HD in cui è stato digitalizzato, e mancano i titoli di testa....
purtroppo la digitalizzazione delle immagini e la rete è anche questo.
E adesso della parata delle FFAA Somale del 6 luglio 1966 con le immagini del presidente Aden Abdulle Osman che presiede nel suo ultimo spicchio di mandato alla celebrazione dellá Repubblica Somala. L'unico Presidente Somalo morto per l'età nel suo letto dopo aver chiuso il proprio mandato e ceduto regolarmente i poteri al neo eletto Abdirashid Ali Shermarke che Fu assassinato nel 1969,
È un altro filmato di una ventina di minuti....che faccio?

ma che contributo culturale al sito può dare sta roba ... cosa centra con la discussione della storia di una medaglia al valore nel 1916 sull'altopiano con i filmini del 1966 fatto a mogadiscio e il dubbio struggente misto a rabbia di metterli o non metterli ??? se possono essere un contributo al sito e vuoi contribuire mettili sennò amen ... cmq a mio personale avviso incisioni fatte in due fasi temporali diverse ma che non cambiano nulla, integrazione del luogo su medaglia nominale conferita probailmente sul campo ...
 
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view post Posted on 10/1/2023, 07:58
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Bravo Majogi, bella esposizione di quelle che mi piacciono molto. Bravo.

E bravo anche per il coraggio di affrontare e sfidare a viso aperto la "zecca del pataccaro" che dovrei conoscere anch'io e che a suo tempo ci rimisei un bel bronzo in cambio di una sua creatura. Ma prima o poi vedrai che la pagherà se continua a insistere.

Se ricordo bene c'è una foto del berretto del gen. Papa che evidenzia il foro della palla che lo uccise appena sopra la visiera. Non ricordo però dove è conservato.

Aspetto il seguito.
 
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view post Posted on 10/1/2023, 12:57
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A mio esclusivo parere questa medaglia presenta una precisa caratteristica ovvero mostra l'incisione denominata a catenella e il nominativo in corsivo.

Particolari già notati in analoghe medaglie e se non ricordo male fra un paio in collezione. ;)
 
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view post Posted on 10/1/2023, 22:42
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Dalla ferita ricevuta, anzi dalle ferite multiple procurategli da numerose pallette di shrapnel, non si rimetterà subito.
Passerà un po' di tempo in convalescenza, e poi andrà alla scuola mitraglieri Saint Etienne, più comunemente conosciuta come mitragliatrice 1907 F, dalla quale uscirà comandante di plotone mitraglieri.

Le mostrine dei reparti mitraglieri Saint Etienne
mostrine_set

La mitragliatrice mod. 1907 F esposta al Museo del Monte Grappa
st_etienne

Sul suo stato di servizio, la prima data che si evince dopo la partenza dal fronte a causa della ferita è 12 marzo 1917, con accanto questa volta la dicitura “Giunto in territorio dichiarato in istato di guerra nel Reparto Mitraglieri 907 F”.

Viene destinato alla 47ª Compagnia mitraglieri, o almeno è questo il reparto di appartenenza all’atto della sua morte, avvenuta il 13 luglio del 1918.
Ora, è un po' difficile capire a quale Reggimento la 47ª compagnia sia stata aggregata in tutto questo tempo.

Nelle schede allegate al bellissimo libro di Franco Cabrio “Uomini e Mitragliatrici nella Grande Guerra”, la compagnia del Bolognini segue sempre le sorti della 17ª e della 18ª Divisione inquadrate del IX Corpo d’Armata.
Questa Grande Unità, all’entrata in guerra dell'Italia contro l'Austria-Ungheria, ha operato al comando del generale Pietro Marini in seno alla 4ª Armata del generale Luigi Nava. Nella parte finale del conflitto il comando del IX Corpo d'armata venne affidato al generale Emilio De Bono, operando nella zona, dalle Rocce Anzini escluse al Monte Asolone compreso.

Per analizzare però il periodo che interessa questa ricerca bisogna andare alla Battaglia del Solstizio, che avvenne dal 15 al 24 giugno del 1918, ed in particolare le operazioni che interessarono il monte Grappa.
Nel settore del Brenta, la 27ª Divisione del generale Viktor Von Scheuchenstuel riuscì a far cadere uno dopo l'altro i capisaldi italiani tenuti dal IX Corpo d'Armata italiano, attestandosi poi sulle cime di Col di Miglio, Col Moschin, Col Fagheron, Col Fenilon, Palazzo Negri, Casa dei Pastori e Ca' dei Briganti, pur funestati da pesanti perdite e costretti ad arrestarsi su tale linea.

Nonostante il piano prevedesse di riorganizzarsi e proseguire verso la Pianura veneta, prendendo quindi alle spalle le difese italiane sul Piave, il piano fu vanificato dal contrattacco portato nella notte tra il 15 e il 16 giugno dagli Arditi del IX Reparto d'Assalto del maggiore Messe, i quali, coadiuvati dai Reggimenti 91º e 92º della Brigata Basilicata del colonnello Boccacci (che fornivano anche l'artiglieria indispensabile alla corretta applicazione della dottrina tattica degli Arditi), riconquistarono una dopo l'altra le ultime posizioni perdute dal IX C.d'A. vanificando così il vantaggio fino a quel momento ottenuto dalle truppe imperiali, impedendo al generale della 27ª Divisione di concretizzare il proprio piano d'attacco.

A questo punto, confrontando i periodi in linea delle Brigate Abruzzi e Basilicata che componevano la 17ª Divisione, ipotizzo che la 47ª compagnia fosse stata aggregata alla Brigata Basilicata, che dal 15 giugno al 25 luglio 1918 era dislocata nel tratto di fronte che va dal Col Moschin al Col del Fenilon, includendo quindi anche il Col del Fagheron.
Il nostro Mario quindi se l'è vista sempre brutta in guerra, sin dall'inizio...

Edited by Maiogi - 18/1/2023, 14:14
 
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view post Posted on 10/1/2023, 23:16
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Ed arriviamo all’epilogo di questa ricerca, il 13 luglio 1918.

La Battaglia del Solstizio è terminata da qualche settimana, gli italiani sono riusciti a fermare l’offensiva austro-ungarica a prezzo di enormi sacrifici.
I reparti che si sono fronteggiati da una parte e dall’altra sono in fase di stabilizzazione, qualche scontro qua e là solo per guadagnare posizioni strategicamente migliori per riordinarsi, ripianare i vuoti ed attestarsi in attesa dell’inverno.

Il 12 luglio Mario è sul col del Fagheron con la sua compagnia. Così come accade sempre nelle fasi di stabilizzazione, le artigliere nemiche effettuano tiri di disturbo sulle opposte linee per infastidire il nemico e cercare di nascondere i propri lavori difensivi. Probabilmente è proprio a causa di queste azioni di disturbo che il settore di Bolognini viene inquadrato e battuto dal tiro delle artiglierie austriache posizionate dietro il monte Asolone.

Ci sono i primi morti ed i primi feriti. Mario accorre subito, generoso ed altruista, per prestare soccorso ad alcuni militari feriti, forse uomini del proprio plotone. Ed è qui che rimane vittima anche lui, colpito dalle schegge di un altro colpo ben assestato. Rincuora ed incoraggia nonostante le ferite riportate i propri uomini dimostrando un grande coraggio.

“Costante esempio di arditezza e di belle virtù militari, accorso per primo in aiuto di alcuni militari feriti dallo scoppio di un proietto nemico, e rimasto egli stesso gravemente colpito da un altro proietto, benchè dolorante, continuava a rincuorare gli altri militari rimasti feriti con lui, dimostrando animo nobile e forte ed alto sentimento del dovere. Spirava il giorno seguente per la ferita riportata. Col del Fagheron 12-13 luglio 1918.”

P1110055
 
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view post Posted on 11/1/2023, 08:50


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Non 1 ma 2 medaglie della stessa persona, grande storia e personaggio.
 
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view post Posted on 11/1/2023, 14:22
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Mario Bolognini muore per le ferite riportate il giorno dopo, 13 luglio 1918, all’ospedaletto da campo del 117° Reparto someggiato di Sanità, che si trova distante pochi chilometri da Col Fagheron, attestato in una malga ancora esistente, in località Cà Calzeroni, adesso divenuta seconda casa per le vacanze estive di proprietà di una coppia di “gentili” signori che, alla mia richiesta di poterla fotografare spiegandone i motivi, non solo non sapevano della precedente destinazione, ma mi hanno tassativamente vietato di farlo, invitandomi gentilmente ad uscire dalla loro proprietà.
Va beh…non commento.

In questa foto ho cercato di riportare la zona dei combattimenti e la località dove era ubicato l'ospedaletto da campo 117.
cart_fagheron

Ed ecco qui il nostro Mario, morto a 26 anni per la Patria, in una foto scattata nel 1918 a Genova, già promosso Tenente e con le mostrine azzurre dei reparti mitraglieri Saint Etienne ed il nastrino della medaglia di bronzo già guadagnata sullo Zovetto.
Devo ringraziare l'Istituto Mazziniano di Genova per avermi concesso copia della foto, su ovale in ceramica, scattata nello studio Fischer di Genova.

IMG_-_Bolognini_Mario_FF_C079_n

Questa è invece la lapide commemorativa dei caduti del sestriere della Maddalena a Genova, affissa sulla facciata del Palazzo Francesco Lamba Doria in Piazza delle Vigne.

Lapide_al_Sestiere_della_Maddalena

Il nostro Mario è il secondo della lista.

Lapide

Edited by Maiogi - 12/1/2023, 10:05
 
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view post Posted on 11/1/2023, 15:51
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Eccellente ricerca e documentazione allegata, complimenti !!!
 
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view post Posted on 11/1/2023, 16:11
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Grazie Mauro...😊
 
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view post Posted on 11/1/2023, 19:29


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Veramente ben esposto, un lavoro di ricerca eccellente. :b:
 
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view post Posted on 11/1/2023, 20:50


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Buonasera
Congratulazioni per l'ottimo lavoro
 
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view post Posted on 11/1/2023, 21:24


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Buonaserata, bella storia e molto ben raccontata, e ovvio magnifiche le medaglie..... BRAVO E BASTA.
 
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