Dalla ferita ricevuta, anzi dalle ferite multiple procurategli da numerose pallette di shrapnel, non si rimetterà subito.
Passerà un po' di tempo in convalescenza, e poi andrà alla scuola mitraglieri Saint Etienne, più comunemente conosciuta come mitragliatrice 1907 F, dalla quale uscirà comandante di plotone mitraglieri.
Le mostrine dei reparti mitraglieri Saint Etienne
La mitragliatrice mod. 1907 F esposta al Museo del Monte Grappa
Sul suo stato di servizio, la prima data che si evince dopo la partenza dal fronte a causa della ferita è 12 marzo 1917, con accanto questa volta la dicitura
“Giunto in territorio dichiarato in istato di guerra nel Reparto Mitraglieri 907 F”.Viene destinato alla 47ª Compagnia mitraglieri, o almeno è questo il reparto di appartenenza all’atto della sua morte, avvenuta il 13 luglio del 1918.
Ora, è un po' difficile capire a quale Reggimento la 47ª compagnia sia stata aggregata in tutto questo tempo.
Nelle schede allegate al bellissimo libro di Franco Cabrio
“Uomini e Mitragliatrici nella Grande Guerra”, la compagnia del Bolognini segue sempre le sorti della 17ª e della 18ª Divisione inquadrate del IX Corpo d’Armata.
Questa Grande Unità, all’entrata in guerra dell'Italia contro l'Austria-Ungheria, ha operato al comando del generale Pietro Marini in seno alla 4ª Armata del generale Luigi Nava. Nella parte finale del conflitto il comando del IX Corpo d'armata venne affidato al generale Emilio De Bono, operando nella zona, dalle Rocce Anzini escluse al Monte Asolone compreso.
Per analizzare però il periodo che interessa questa ricerca bisogna andare alla Battaglia del Solstizio, che avvenne dal 15 al 24 giugno del 1918, ed in particolare le operazioni che interessarono il monte Grappa.
Nel settore del Brenta, la 27ª Divisione del generale Viktor Von Scheuchenstuel riuscì a far cadere uno dopo l'altro i capisaldi italiani tenuti dal IX Corpo d'Armata italiano, attestandosi poi sulle cime di Col di Miglio, Col Moschin, Col Fagheron, Col Fenilon, Palazzo Negri, Casa dei Pastori e Ca' dei Briganti, pur funestati da pesanti perdite e costretti ad arrestarsi su tale linea.
Nonostante il piano prevedesse di riorganizzarsi e proseguire verso la Pianura veneta, prendendo quindi alle spalle le difese italiane sul Piave, il piano fu vanificato dal contrattacco portato nella notte tra il 15 e il 16 giugno dagli Arditi del IX Reparto d'Assalto del maggiore Messe, i quali, coadiuvati dai Reggimenti 91º e 92º della Brigata Basilicata del colonnello Boccacci (che fornivano anche l'artiglieria indispensabile alla corretta applicazione della dottrina tattica degli Arditi), riconquistarono una dopo l'altra le ultime posizioni perdute dal IX C.d'A. vanificando così il vantaggio fino a quel momento ottenuto dalle truppe imperiali, impedendo al generale della 27ª Divisione di concretizzare il proprio piano d'attacco.
A questo punto, confrontando i periodi in linea delle Brigate Abruzzi e Basilicata che componevano la 17ª Divisione, ipotizzo che la 47ª compagnia fosse stata aggregata alla Brigata Basilicata, che dal 15 giugno al 25 luglio 1918 era dislocata nel tratto di fronte che va dal Col Moschin al Col del Fenilon, includendo quindi anche il Col del Fagheron.
Il nostro Mario quindi se l'è vista sempre brutta in guerra, sin dall'inizio...
Edited by Maiogi - 18/1/2023, 14:14