La ricerca in internet è molto bella, ma in un certo senso anche frustrante perché.. non finisce mai.
Avevo appena terminato il libro di Ponsonby sulle “Bugie di guerra” oggetto del presente post, ma dato che la ricerca non si ferma mai, scavando un pochino ne ho trovato uno del 1914 che è una raccolta delle (presunte?/vere?) atrocità compiute dagli “unni” (alcune delle quali ricordate nel libro di Ponsonby). Si intitola
Report of Committee on Alleged German Outrages (Rapporto del Comitato sui presunti crimini tedeschi). Letto tutto.
A sua volta quest’ultimo testo provocò delle risposte, e di conseguenza altre ricerche e scoperte: per es. tra i libri del periodo tra le due guerre che criticano il Report ci sono H. Lasswell,
Propaganda Techniques in the World War (1927), e H. E. Barnews,
In Quest of Truth and Justice, (1928) :
questi me li sono procurati ma non li ho ancora letti.
E poi ci sarebbero i
Secrets of Crewe House: the story of a famous campaign (attualmente in lettura).
Quest'ultimo è un libro veramente interessante. Narra la lucida attività di un Comitato consultivo creato nel Regno Unito per organizzare la propaganda contro l’Austria Ungheria e la Germania, con un occhio rivolto anche al post guerra e alle ipotizzate ristrutturazioni territoriali: lo si potrebbe considerare il corrispettivo per la I G.M. di quello che sarà il
British Security Coordination nella II GM (ne abbiamo parlato qui
http://uomini-in-guerra.blogspot.com/2022/...telligence.html).
Molto interessante anche per quanto riguarda il problema della “ricostruzione” della Polonia e le difficoltà nel conciliare ( eliminato l’Impero Austro-Ungarico) il progetto di sistemazione dell’area slava con le richieste italiane sull’altra sponda dell’Adriatico. Ma l’Italia era considerata una potenza di secondo piano…
A questi testi si accompagneranno i vari “libri bianchi” ( o di altri colori) dei diversi paesi sulle atrocità di guerra: quello tedesco,
Das Deutsche Weißbuch, quello inglese:
The Blue Book of Britain , quello russo,
The Orange Book of Russia, e quello francese,
Yellow Book of France: ma questi me/ve li risparmierò.
Molti libri, che potrebbero costituire il materiale per un’interessante tesi di laurea.
Morale della favola (che poi, visto l’argomento, tanto favola non è): internet mette a disposizione dei ricercatori una materia enorme; quindi ogni acquisizione e nuova conoscenza, in questo caso storica, deve considerarsi provvisoria, fino a quando non se ne trova un’altra che la “verifica” (= dimostra vera) o la “falsifica” (dimostra errata) o la aggiorna: proprio come le leggi della fisica e della scienza.
Tanti libri, tante possibilità di conoscenza. Purtroppo però spesso nella spiegazione dell’oggi troppi (pubblicisti, commentatori, esperti tuttologi degli schermi televisivi) si appiattiscono sull’ultimo fermo immagine, dimenticando che l’oggi trova la sua origine e spiegazione nell’ieri (o altro ieri).
Saluti
niemand