Le guerre non si fanno solo con le armi, contro i soldati o i civili nelle città, ma anche con le bugie: non è facile, infatti, convincere persone normali a odiare, a uccidere e a farsi uccidere.
Nel 1926 un politico inglese, lord Arthur Augustus William Harry
Ponsonby, scrisse un libro coraggioso,
Falsehood in war-time: propaganda lies of the first world war ("Falsità in tempo di guerra: bugie propagandistiche della prima guerra mondiale"). Libro coraggioso, perché le “bugie” smascherate erano quelle diffuse dai vincitori per fomentare l’ostilità contro gli “unni”, i tedeschi.
Ci sono due tipi di “bugie di guerra”: quelle di interesse diciamo “generale”, miranti a riversare la colpa della guerra tutta e solo sull’altra parte: e queste talora finiscono nei libri di storia.
Poi ci sono quelle più “settoriali”, che concernano singoli atti: in genere finiscono sui giornali ma talvolta restano nell’immaginario collettivo.
Lui le raccoglie, le commenta, le spiega, spesso le smaschera: “l
e autorità di ogni paese fanno, e anzi devono, ricorrere a questa pratica per, in primo luogo, giustificarsi dipingendo il nemico come un criminale puro; e in secondo luogo, per infiammare la passione popolare abbastanza da assicurarsi reclute per la continuazione della lotta”.
Nel libro abbiamo così una carrellata di atrocità, poi rivelatesi presunte o false, attribuite ai tedeschi nella I G. M.: si va dalle infermiere torturate, ai bambini mutilati o buttati nel fuoco, ai soldati crocifissi etc. etc., in un crescendo di nefandezze fortunatamente (almeno queste) frutto solo della propaganda.
Un libro sempre di attualità, ogni volta che c’è una guerra.
Questo ed altro, se volete, potete trovarlo e leggerlo qui
http://uomini-in-guerra.blogspot.com/2023/...-unni.html#moresaluti
Edited by niemand - 16/3/2023, 20:19