| Considerata la recente data di proclamazione del Regno d'Italia non vi era un cerimoniale risalente a secoli passati, e l'Incoronazione dei Re di Sardegna o non avveniva in forma così solenne e sontuosa come quella dei Re d'Inghilterra, o si rese più prudente in una situazione difficile come quella immediatamente post unitaria non procedere ad una cerimonia così ricca e pomposa. Tra l'altro non vi fu discontinuità tra il Regno di Sardegna e quello d'Italia,Vittorio Emanuele II era già stato incoronato Re,e tale rimase in seguito alle "fauste unioni" (annessioni) dei vari Stati Italiani dopo i vari plebisciti (sulla cui regolarità sorvoliamo per amor di Patria). Non cambiò neanche il nome in Vittorio Emanuele I d'Italia.
Così non avvenne incoronazione,ma solo proclamazione da parte delle due Camere del Parlamento.
In seguito questo costituì un precedente e nè Umberto I,nè Vittorio Emanuele III ebbero incoronazioni solenni ( mi pare,ma non vorrei sbagliare che anche essi furono solo proclamati Re). Tra l'altro in situazioni complesse e delicate come quelle Italiane del 1878 e del 1900,tra repubblicani,anarchici,socialisti,gente che sacrosantemente protestava per non aver il pane quotidiano ( e veniva repressa a cannonate,vero Generale Bava Beccharis?) un incoronazione solenne sarebbe sembrata una provocazione anche per il più fervente dei Monarchici Italiani. Allo stesso modo un Incoronazione solenne di Umberto II sarebbe apparsa follia,anche se la Monarchia avesse stravinto il referendum del 1946.
Peccato....spiego perchè. Il nostro è uno dei Paesi più antichi del mondo,e tralasciando il lontanissimo Impero Romano (che era un altra cosa) Patria di gloriose Dinastie e sopratutto di gloriosissime Repubbliche e Comuni ( la forma Repubblicana storicamente è stata la più diffusa in Italia,ed anche all'interno di molti Vicereami il Senato e le prorogative delle varie città avevano importanza primaria). Detto questo per una Nazione mantenere vive delle forme cerimoniali è importantissimo...cinicamente parlando anche per il turismo..l'Incoronazione di Carlo III è stato un affare colossale che ha reso un bel pò di denaro.
Certe tradizioni,se ben declinate,uniscono il popolo,fanno bene turismo,e sono gradite occasioni di festa. Sono così importanti che vale persino la pena di inventarle o quasi,come hanno fatto (bene,bravissimi,geniali) i Toscani con il Palio di Siena ed il Calcio in costume Fiorentino con relativa parata Rinascimentale. E perchè,le Guardie Svizzere in Vaticano,con uniformi "MIchelangiolesche" risalenti alla fine dell'ottocento? Geniale!
La Repubblica avrebbe dovuto impadronirsi di alcune di queste tradizioni/cerimonie e farle propie (a costo appunto di reinventarle).
Di ciò ci si lamentava già negli anni 50: ricordo un articolo di Epoca in cui si deplorava per sciocco populismo la mancanza di pompa (a differenza della Francia) nel cerimoniale Repubblicano.
Insomma,concludeva l'articolo,noi siamo l'Italia con secoli e secoli di storia alle spalle,non una recente Repubblica del centro America.
Tempo fa ci fu la proposta,ovviamente caduta nell'oblio,di ripristinare con grande sfarzo l'antica cerimonia di sposalizio di Venezia al mare,con il Presidente della Repubblica al posto del Doge. Il Presidente ( magari all'inizio di ogni nuovo settennato,per rendere più solenne la cosa) sulla bucintoro di gala,che lascia cadere un anello in mare e pronuncia «Ti sposiamo, mare. In segno di vero e perpetuo dominio» (beh,magari questa formula andrebbe un pò rivista.."In segno di vero e perpetua amicizia" o qualcosa del genere). Poi seguono feste,balli,ricevimenti. Oltre che suggestiva (e forse anche commovente) avrebbe fatto un gran bene al turismo.
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