 | |
| | Alcune foto rapidamente scattate per mostrare l’ultima aggiunta in collezione, sperando finalmente di essere riuscito per la prima volta a portare a casa, in ambito M33, un esemplare genuino del periodo bellico seppur molto vissuto. Che ne pensate? Taglia 57, codice PP55. Presenta sull’imbottitura i segni del nome e cognome del proprietario, ormai solo appena visibili e non comprensibili; meglio risultano invece le iniziali W.R. riportate sullo scafo e, cosa strana per questo genere di cose, all’interno della cuffia. L’elmetto é stato utilizzato per molto tempo, come dimostrano i segni evidentissimi del sudore sulla cuffia, viene dall’Inghilterra e secondo me potrebbe anche trattarsi di un souvenir di guerra, viste anche le iniziali “W” di un nome tipicamente angolofono. Il sottogola, purtroppo, si é rotto… o é stato intenzionalmente tagliato per renderlo inutilizzabile.                   | | | |
| |
|
| |
| | Bello, a me piace  Ne abbiamo giá parlato in privato, e per me é un bell'esempio di un normale M33 senza fregio (come erano poi tantissimi, per non dire la maggiorparte, specialmente di produzione bellica) che é quello che é, uno tra i tanti, uno che c'era. Potremmo definirlo un "brutto anatroccolo"....ma di brutto non ha mica poi nulla! Per quanto riguarda il sottogola, non avendolo visto dal vivo non posso certo esserne sicuro, ma ho e ho visto piu' di un M33 con sottogola vecchio, usato e talmente secco che col tempo, piegandosi, si é fessurato tanto da sembrare tagliato (a volte restando attaccato, a volte staccandosi). Io poi, parere personale, non esiterei ad eseguire una piccola riparazione con una strisciolina di pelle incollata posteriormente in modo che non si veda (ma che sia chiaramente una riparazione se ispezionata) per ripristinare l'aspetto esteriore e migliorarne l'esposizione, ma so che qui ci saranno opinioni discordanti  Bell'acchiappo! Un saluto Michele | | | |
| |
|
| |
| | Si anche per me un buon esemplare del periodo di guerra.
Anche io riparerei il soggolo, ma senza strisciolina di pelle che è antiestetica; un pochino di vinavil che una volta asciutto è trasparente secondo me va bene; in casi simili io mi aiuto con una molletta da biancheria per tenere il tutto in giusta posizione, durante l'asciugatura della colla.
| | | |
| |
|
| |
| | Chiedo umilmente scusa a tutti per il ritardo con cui mi accingo a rispondervi: giorni frenetici come troppo spesso sta accadendo ultimamente.
Non quoto singolarmente ma ho letto e apprezzato l’intervento giunto da Ossidabile, Zip e Piesse, tre dei più preparati ed appassionati conoscitori della materia quando si parla di elmetti e di Regio Esercito, e questo non fa ovviamente che soddisfarmi e rasserenarmi circa la genuinità e la bontà di questo umile ma per me affascinante esemplare di M33. Come detto ho avuto solo esperienze negative in passato, per mie colpevoli disattenzioni e mancanza di preparazione a riguardo… sono quindi contentissimo che questo “brutto anatroccolo” sia in vero quello che meglio possa rappresentare a suo modo, senza fronzoli o particolarità rilevanti, un esemplare a tutti gli effetti standard ma rappresentativo di quello che ricevettero la maggior parte dei nostri ragazzi durante il secondo conflitto mondiale. Ho letto anche con interesse i suggerimenti circa eventuali “lavori” sul sottogola, ritenendoli tutti validi perché in fondo non vanno a modificare in nessun modo quello che il tempo ha voluto lasciare in eredità a noi ma, per parafrasare Ossidabile con cui ho avuto modo di parlare in privato, vanno ad influire su un aspetto prettamente “estetico” e non “funzionale”, e quindi in maniera assolutamente reversibile e non invasiva. Che dire, intanto grazie a tutti. Vi terrò aggiornato, quando avrò il tempo per metterci mano con calma, se dovessi provare ad applicarci un minimo tocco di fantasia.
| | | |
| |
|
| 4 replies since 20/5/2023, 10:43 773 views |
| |
| | |
L'elmo mod.33 e le sue varianti - 1933-1946
