Dopo la pubblicazione di "Storia di una nave bianca: Wandilla-Fort St.George-Cesarea-Arno 1912-1942" che ha incontrato nell'ambiente degli appassionati del settore una benevola accoglienza ho deciso di parlare di un argomento che mi stava particolarmente a cuore e che ritengo poco studiato: la storia delle Navi Ospedale italiane dopo l'Armistizio. Ho dedicato a questo libro un lavoro di ricerca piuttosto intenso perchè il reperimento di documenti e immagini riferiti a questo torbido periodo è stato tutt'altro che facile. Condotto per mano dalle vicende delle unità italiane che hanno servito come navi ospedale sono stato trasportato idealmente in mari remotissimi e vicende per me totalmente ignote. Le storie della Gerusalemme e della Leonardo da Vinci sono state in particolare affascinanti, mi hanno infatti rivelato le vicende oscure delle missioni di queste navi, ormai sotto bandiera britannica nell'Oceano Indiano, nel Mar della Cina e in Giappone, intente a prodigarsi nell'impegnativo rimpatrio degli ex prigionieri dei campi giapponesi. La Leonardo da Vinci prenderà parte anche alla guerra di Corea, almeno nelle sue fasi iniziali, rivelandosi vitale per l'evacuazione dei feriti prima che il poderoso dispositivo statunitense venisse dispiegato.
Un momento affascinante e per certi versi divertente è stata la caccia a testi ed immagini in Germania, negli Stati Uniti, in Spagna, in Gran Bretagna, in Australia e, ovviamente, presso il nostro Ufficio Storico della Marina. Non conoscendo il tedesco gli acquisti in Germania hanno potuto realizzarsi solo grazie al traduttore di Google. Il mercato tedesco si è rivelato peraltro molto interessante, anche se non sempre, anzi quasi mai, economico. Immagini come quella di capertina con Nave Virgilio abbandonata e saccheggiata a La Spezia vengono da li, come le immagini di alcune navi nostre ritratte quando ormai operavano per i tedeschi e sono, ritengo, delle primizie assolute.
La prefazione è stata curata dall'Amm.Isp.Capo (in cong) Vincenzo Martines che ha tra l'altro sottolineato ".....E'un libro quindi di particolare interesse non solo per chi ama la storia, in cui si tratta di fatti spesso poco conosciuti molto ben documentati e vagliati. ma anche per i lettori appassionati del mondo del mare.
Il volume, e questo è un altro pregio, è illustrato da una eccellente iconografia in gran parte inedita e di proprietà dell'Autore."
Condivido con voi alcune immagini che ritengo belle e interessanti per la loro storia.
Una bella fotografia, da me acquisita sul sito d'aste tedesco, ci mostra nave Bonn a Trieste da dove partiva per operare sulle coste adriatiche. La nave era in origine jugoslava, costruita a Spalato come Sumadija venne catturata dagli italiani che la ribattezzarono Bruno Caleari, dopo l'8 settembre passò in mano tedesche e nei cantieri di Muggia venne convertita in Lazarettschiff, il termine tedesco per nave ospedale. Catturata dai britannici venne restituita alla Jugoslavia che la impiegò ancora per parecchio come trasporto passeggeri.
La Gerusalemme, rifugiatasi a Lorenzo Marques al tempo della dichiarazione di guerra venne sequestrata dopo l'Armistizio. Questa immagine concessami dalla Transnet Heritage Library Image Collection di Johannesburg ce la mostra a Durban dove venne sottoposta a lavori di trasformazione nella Hospital Ship No. 67 ampiamente impiegata per recuperare e trattare gli ex prigionieri dei durissimi campi giapponesi.
In questa immagine che ho acquistato sul noto sito d'aste tedesco possiamo vedere la Nave Ospedale Aquileia ad Orano mentre prende parte allo scambio di prigionieri che verrà completato nel porto di Barcellona.
E proprio presso l'Archivio Fotografico di Barcellona ho acquistato questa foto che ci Mostra Aquileia e Dijenne, in servizio con la Marina Germanica, in attesa di imbarcare gli ex prigionieri tedeschi da rimpatriare.
Le Navi Ospedale Italiane dopo l'Armistizio
Copertina flessibile – 322 pagine
Pubblicato il 9 gennaio 2023
ISBN-13 : 979-8373144032
Per chi fosse interessato allego il link alla pagina Amazon del libro.
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