Origini e primi sviluppi della “sahariana”

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/12/2023, 08:24
Avatar

Staff Member

Group:
STAFF MEMBER
Posts:
6,338

Status:


La “sahariana” è uno dei capi più iconici dell’uniforme coloniale del Regio Esercito, e anzi i suoi tratti distintivi ebbero una fortuna enorme anche nel dopoguerra, e non solo in Italia, per diversi tipi di tenute.
Viene comunemente associata al periodo della campagna etiopica e della guerra in Africa Settentrionale del 1940/43, ma vorrei qui ripercorrerne i primi passi, principalmente alla luce di quanto emerso in diverse interessanti discussioni nate e sviluppate su questo forum, e che mi riprometto di riassumere e ordinare un po’, chiedendo scusa a Carpu, Adriano64, CuoreDiEura e altri, se mi permetterò di ripostare alcune loro immagini e considerazioni.

Questo indumento ha di fatto una paternità a cui vogliamo dare qui, per la prima volta, un nome: quello del capitano di cavalleria Massimo Adolfo Vitale.

Vitale


Pilota durante la Grande Guerra, Vitale giunse in Libia come ufficiale del corpo aeronautico, che lasciò nel 1923 per rientrare alle truppe; nel dicembre 1923, con il maggiore Volpini, ebbe il comando di una colonna di ascari eritrei, meharisti libici e irregolari delle bande durante le operazioni nella regione degli Orfella. Affascinato dall’ambiente dei reparti meharisti, vi rimase anche una volta passato al R.C.T.C. della Cirenaica, dove ebbe incarico di costituire il primo squadrone meharisti di quella colonia.
Per farlo, studiò i reparti cammellati britannici dell’Egitto e del Sudan, dove si recò anche per procurarsi i quadrupedi adatti, ma anche le sellerie e parte dell'equipaggiamento.
Basandosi probabilmente sull’esperienza dei colleghi inglesi, ma anche attingendo al mondo delle confezioni sartoriali dedicate allo sport (che in Africa negli anni Venti veniva declinato in un modo solo: safari e caccia grossa), Vitale fu a quanto pare il primo a rilevare ufficialmente come le uniformi italiane dell’epoca non si prestassero all’impiego da parte di personale montato a mehara, e a provvedere per sé stesso (unico ufficiale del suo reparto) una tenuta più pratica, in cui la giubba a collo dritto veniva sostituita da una camicia in tela, da lui chiamata “camicia tipo inglese”, con colletto rivoltato, polsini e tasche, a cui aveva aggiunto le controspalline da ufficiale.
Nel 1927 diede alle stampe un manuale per l’ufficiale meharista intitolato “I meharisti e i mehara”, nel quale così si esprimeva in merito all’equipaggiamento degli ufficiali dei reparti meharisti:

q1-17016400482040


Benché edito nel 1927, il libro era stato finito di scrivere il 13 febbraio 1926, all’indomani delle operazioni per l’occupazione dell’oasi di Giarabub, alle quali aveva preso parte con il suo squadrone, vestendo esattamente a quel modo:

Clipboard02-17018600412035



L’indumento piacque subito e iniziò a diffondersi rapidamente tra gli ufficiali dei reparti sahariani, che avrebbero avuto in Tripolitania uno sviluppo organico assai maggiore rispetto alla Cirenaica.
Sono del gennaio 1928, durante le operazioni del 29º Parallelo, le prime fotografie in cui sono evidenti queste primordiali “sahariane”, che erano dei camiciotti piuttosto che delle vere e proprie giubbe, essendo aperti solo sul petto.

qqqqqqqq



1-17019329451723



Nel 1929 il manuale di Vitale uscì in una seconda edizione rivista e corretta (“Il cammello e i reparti cammellati”), e qui l’autore riprendeva il concetto già espresso, asserendo però che all’epoca i nuovi regolamenti (le Circolari del 1927/28) avevano ufficializzato la “camicia tipo inglese”:

q2



In realtà, a meno di voler dare un’interpretazione eccessivamente larga alla frase “Con la uniforme di marcia - in speciali condizioni di tempo è di luogo - i Comandanti di corpo o reparto possono autorizzare gli ufficiali a sbottonare la giubba o a toglierla senz’altro restando così con la sottoposta camicia color cachi” (che però non aveva stellette, né controspalline, né tasche inferiori), la sahariana sarebbe entrata nei regolamenti come “giubba di tipo speciale” solamente in seguito, con le Aggiunte e Varianti del 1934.
Tuttavia essa già nel 1929/30 compare addosso a ad un gran numero di ufficiali, compresi personaggi del calibro di Graziani e del Duca delle Puglie, tanto da lasciar ipotizzare che fosse stata introdotta ufficialmente da qualche circolare o foglio d’ordini interno al R.C.T.C., ancora da reperire. Diciamo che per il momento questo è un anello mancante…
Dal 1928 in poi, la documentazione fotografica delle sahariane offre una abbondante casistica:

1928/29


2-17019329714761

3-17019329783688


-
1930


Qui la sahariana la vediamo portata (con esiti estetici diversi), nell’ordine: dal capitano libico Kalifa Kaled, da un ufficiale della regia Aeronautica, da Graziani, da Volpini:

4-17019329960888


Quest’anno (ma si potrebbe dire almeno fin dal 1929, visto che la foto di questo ufficiale pilota dell'aereonautica della Tripolitania è di gennaio 1930) faceva il suo ingresso un nuovo modello con le patte dei taschini “ad ali di pipistrello”.
In questo caso si trattava di un giubbetto commerciale, presente ad esempio nel catalogo della Rinascente per il 1930 (“camicia sport”), ma questo taglio sarà quello che avrà maggior fortuna, e sarà destinato a caratterizzare definitivamente la giubba sahariana:

5-17019330127447

-
1932/33


Il taglio “ad ali di pipistrello” sbarca in Somalia, anche se solo ancora per le camicie:

6-17019330359965

-
1934/35


La sahariana era ormai entrata ufficialmente in uso con la quinta serie di “Aggiunte e varianti al Regolamento sull’uniforme e istruzione sulla divisa dei RR. Corpi di Truppe Coloniali – Edizione 1929”, emanata il 15 maggio 1934, che la definiva “Giubba di tipo speciale per gli ufficiali dei reparti sahariani (l’uso di tale indumento è facoltativo per tutti gli ufficiali nella località di massima temperatura secondo le prescrizioni del Comandante le Truppe)”, con la seguente descrizione:
Giubba sahariana. - È di tela bianca o cachi, ampia, munita di quattro tasche (quelle superiori a toppa con cannello centrale, quelle inferiori a soffietto, tipo inglese) con alette diritte e bottoni di frutto bianchi; ha il colletto rovesciato che fa corpo con la giubba stessa; è abbottonata sul petto mediante quattro bottoni (compreso quello del colletto) di frutto bianco in corrispondenza di quattro asole ricavate su un piegone che dal colletto scende sul petto sino all'altezza delle alette delle tasche inferiori.
Nella parte posteriore e per tutta la sua lunghezza porta un cannello centrale, sul quale, all’altezza della vita, viene fissata per mezzo di una cintura della stessa tela, all'estre¬mità destra della quale vengono applicati due bottoni di frutto bianchi in corrispondenza di due asole all'estremità sinistra.


Dunque la camicia diventava una giubba, completamente aperta sul davanti, ma si parlava ancora di tasche con alette diritte, e infatti tali sono quasi tutti i modelli documentati dalle fotografie, fino al 1935 avanzato quando avrebbero preso definitivamente piede i più noti modelli con le patte sagomate.
Circolavano ancora però, benché in misura limitata, i vecchi modelli, modernizzati magari con la sostituzione della bottoniera con la zip.

7-17019360060419


P.S.
Come detto, la letteratura non ha mai associato il nome del capitano Vitale alla nascita della sahariana: è un azzardo che ci prendiamo qui, sulla base di quanto esposto sopra. Ironia della sorte, benché l’indumento fosse assai caro al regime fascista anche nelle sue versioni in nero, nel 1939 Vitale subì la medesima sorte di tutti i suoi colleghi di religione ebraica venendo repentinamente allontanato dall’Esercito nel quale rientrò solo nel 1944, con il Regno del Sud.

Edited by Ghebret_ - 7/12/2023, 22:38
 
Top
view post Posted on 7/12/2023, 21:22
Avatar

ADMIN

Group:
ADMIN
Posts:
8,768

Status:


Grazie Gabriele!
Un interessantissimo approfondimento al quale spero che molti altri possano contribuire con immagini d'epoca e foto delle proprie collezioni.
A te l'onere di organizzare le eventuali foto aggiuntive in maniera cronologica e organica.
 
Top
1 replies since 7/12/2023, 08:24   163 views
  Share