CITAZIONE (64adriano @ 6/1/2024, 10:44)
Mi raccomando "BERRETTO" non cappello...
Non sembra manomesso...eh! Un atto di fede, che visto il tema, ci sta...
Per una conferma sarebbe meglio una foto d'epoca...
Grazie per la precisazione. Per quanto riguarda la foto d'epoca la sto cercando da tempo. Ho trovato solo una circolare del 1915 (I CAPPELLANI MILITARI NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE:
L’ISTITUZIONE, LA DIVISA, LA GUERRA, I PERSONAGGI E
LE MEDAGLIE D’ORO
di Angelo Nataloni)
Anche se probabilmente in seguito le normative sono cambiate:
In previsione dell’intervento dell’Italia nella Grande Guerra, il
nostro cattolicissimo Capo di Stato Maggiore, Generale Luigi Cadorna,
con una circolare del 12 Aprile 1915, ripristinò l’assistenza religiosa con
l’assegnazione di un cappellano ad ogni reggimento di fanteria, di
granatieri, di bersaglieri, di artiglieria e uno ogni battaglione di alpini e
guardie di finanza (quando vennero creati gli i reparti di arditi, anche
questi ebbero il loro).
Detta disposizione venne confermata con Decreto dal Luogotenente del
Regno, duca Tommaso di Genova in data 27 Giugno 1915; in esso
venne definitivamente stabilito l’ordinamento ecclesiastico nell’esercito e
la relativa assimilazione di grado. La suprema direzione del servizio
spirituale veniva assegnata ad un cosiddetto Vescovo da Campo
equiparato al grado e al trattamento economico di un Maggiore
Generale; questi aveva la giurisdizione su tutti i cappellani allora
presenti nel Regio esercito fatta eccezione per quei pochi appartenenti
all’Ordine di Malta (solo 6). Il Vescovo da Campo era coadiuvato da tre
cappellani vicari, equiparati a loro volta al grado di Maggiore; vi erano
poi le figure del Cappellano coadiuvatore, del Cappellano capo d’armata,
parificati al grado di capitano, nonché quella del Cappellano ordinario,
equiparato al grado di tenente.
Saluti