Posts written by kanister

Purtroppo si

[QUOTE=zip3120,3/5/2024, 11:31 ?t=63031759&st=0#entry465510655]
buongiorno a tutti
desidererei sapere dagli esperti in materia se questo caricatore può essere di produzione della 2gm o antecedente. E' possibile distinguerlo in qualche modo?


Penso proprio non sia possibile.

Già, anche perchè una batteria antinave è logico fosse condotta dalla marina.

Mah? Ho qualche dubbio che si tratti di lui:



Credo sappiano tutti che non mi interesso di divise: è possibile che un generale dell'esercito indossi un berretto bianco come un ufficiale di marina? E poi quella giacca a collo aperto?

Ho già fatto mentalmente una scelta tra le armi "piccole" disponibili all'epoca e quando sono arrivato ad un centinaio di possibili candidate mi sono fermato.
Intanto bisognerebbe capire cosa intedesse Meinhold per "piccola" (6,35 o 7,65 od altro), piccola per dimensioni o per peso? E poi tedesche o straniere?
Armi quali le Walther Mod. 9 erano talmente piccole da sparire in mano mentre le Mauser 1910 e seguenti in 6,35 erano più grandi di altri modelli in 7,65.
Senza altri dati più precisi è una fatica inutile.

Dimenticavo: Meinhold era nato nel 1899, quindi dovrebbe aver seguito l'accademia intorno al 1910-1912, quindi tutte le armi precedenti alla 1GM sono papabili.

Ritorno sul'argomento perchè mi viene segnalato un particolare su cui negli anni passati avevo scherzato parecchio: ho senpre descritto quest'arma come lw "luger dell'attendente di Meinhold" in quanto non mi sembrava un'arma da generale.

A sostegno di questa tesi mi si segnala quanto trattato con sufficiente chiarezza negli "Atti della commissione sul salvataggio del porto" editi all'inizio degli anni 50.
Nel volume è riportata una dichiarazione di Meinhold dove parla esplicitamente di "piccola" pistola personale, distinguendola dalla "grossa" pistola di servizio.
Meinhold ritorna parecchie volte sull'argomento in quanto la "piccola arma personale" era un ricordo di quando era uscito dall'accademia e ci teneva a riaverla.

Questo confermerebbe quindi una mia sensazione: chissà cosa era la "piccola" arma?

Generalmente sono oltre i 1000 euro ma ne ho viste anche a 750/800.

In assenza di misure e quindi solo ad occhio una Glisenti 1910 o una Brixia: erano le uniche pistole con caricatore amolvibile in dotazione a quei tempi. Comunque una richiesta pari ad un terzo del valore di un'arma del genere.

Disattivata no ma "disassemblata": OK.
Ciò non toglie che si tratta sempre di parti di arma da guerra (almeno sino ad "ieri", oggi solo parti d'arma) che in mano ad un privato qualunque avrebbe comportato come minimo una denuncia e relativo processo, indipendentemente dai sistemi di custodia.

Ricordatevi sempre che c'è qualcuno più uguale degli altri.

La "stoffa" non è il mio campo, però direi che quel "7" non è molto diverso da questo:

anche se riconosco che qui le indicazioni sono più complete.

Io pensavo piuttosto a "Diavolo verde" ...

Mi ero occupato anni fa della Luger del generale Meinhold conservata presso la sede dell'Istituto per la resistenza di Genova per inserirla nel mio libro sulle armi dei partigiani e all'epoca mi era stato spiegato che era stata disattivata per poterla esporre.


Leggo solo oggi su un quotidiano locale un articolo dedicato a questa arma (o simulacro?):


ed un passaggio mi lascia interdetto:


Se, come mi era stato comunicato a suo tempo, non si tratta più di un'arma ma di un simulacro non vi sembra che le precauzioni adottate siano eccessive?
Ma, d'altro canto, se fosse ancora attiva mi chiedo come sia possibile che un'arma in 9 para venga conservata in una semplice vetrina e senza tutte la cautele, soprattutto burocratiche, che sono richieste per un'arma di cui, tra l'altro, sino ad "ieri" era vietato il possesso.

Mah?

Penso che un certificato di un perito riconosciuto dal tribunale risolverebbe la situazione.

Premesso che tu continui a parlare di arma per un oggetto anonimo che ne ha solo la parvenza mi dici cosa risponderai alle domande che ti ho evidenziato?

Equivalente e più ufficiale. Però 50 euro il certificato ma la spedizione?
E poi come faranno a certificare un pezzo di ferro e legno anonimo e senza matricola?