Beh, diciamo che anche in Francia la situazione riguardo all'ammodernamento di armi e armamenti presentava luci e ombre...
La costruzione della linea Maginot avveva praticamente dissanguato il bilancio della difesa francese a scapito soprattutto del riequipaggiamento dei reparti dell'esercito: il programma relativo allo sviluppo di mezzi blindati e corazzati aveva subito una serie di lunghissimi ritardi (l'impostazione del progetto del Char B1, ad esempio, risaliva al 1921 ma i primi carri vennero completati solo nel 1935 e inizialmente la produzione si limitò a poche decine di esemplari) tant'è che all'epoca della invasione tedesca l'esercito francese annoverava tra i mezzi blindati in servizio oltre un migliaio di vecchi Renault FT17 risalenti alla prima guerra mondiale. L'arma di fanteria e quella di cavalleria si disputavano di fatto l'una con l'altra il controllo sui programmi relativi alla componente corazzata dell'esercito e ciò dava adito a sprechi e duplicazioni di vario genere a fronte di disponibilità finanziarie e di bilancio costantemente risicate: solo con grandissimi sforzi si riuscì a creare un'arma corazzata autonoma che però nel maggio del 1940 si trovava ancora in fase di formazione. L'artiglieria campale era ancora in gran parte basata sul glorioso pezzo da 75mm M.le 1897, solo parzialmente riammodernato e riadattato per il traino meccanico, e l'artiglieria anti-carro sul cannoncino Hotchkiss M.le 1934 in calibro 25mm (in Germania e in Unione Sovietica per questa tipologia di armi ci si era orientati invece su pezzi di calibro superiore, rispetivamente 37 e 45mm).
La situazione dell'aviazione era senz'altro migliore (la Francia, insieme alla Gran Bretagna, era una delle nazioni d'Europa con la più lunga e prestigiosa tradizione pionieristica in campo aviatorio) ma, come già detto, alla vigilia del conflitto l'Armeé de l'Air si trovava in una delicata fase di transizione annoverando un parco macchine piuttosto disomogeneo basato su molti differenti modelli (tra cui ben tre caccia di prima linea: Dewotine D.520, Morane-Saulnier MS.406 e Bloch MB.152). Anche in questo caso l'immissione in servizio dei nuovi apparecchi era avvenuta a rilento a causa del sovrapporsi delle specifiche e alle difficoltà legate alla riorganizzazione industriale interna che aveva avuto notevoli ripercussioni negative sui ritmi di produzione. L'emergenza bellica diede un notevole impulso alla produzione aeronautica francese ma era oramai impossibile recuperare il tempo perduto e la decisione di rivolgersi agli USA per le forniture di nuovi e più moderni apparecchi giunse troppo tardi per consentirne la consegna.
Grandi sforzi erano stati profusi invece nel potenziamento della marina, sia in funzione anti-italiana, sia perchè all'armata navale francese era affidato il compito garantire i collegamenti marittimi tra la madrepatria, i possedimenti francesi d'oltremare lungo le sponde meridionali e orientali del Mediterraneo, nonchè le varie colonie sparse in Africa Occidentale, Sud-Est Asiatico, America ed Oceania. La Marine Nationale poteva quindi schierare 5 corazzate, 14 incrociatori pesanti e leggeri, 41 cacciatorpedinieri, una portaerei (la "Bearn") e svariato altro naviglio di vario genere sia di superficie che sottomarino. Alcuni degli incrociatori pesanti francesi potevano tra l'altro vantare ottime caratteristiche sia dal punto di vista del potenziale bellico che dalle qualità marinaresche ed erano considerati tra le migliori realizzazioni di quel periodo nella loro classe. La marina militare francese disponeva inoltre di una propria aviazione navale che, per quanto riguarda il teatro operativo del Mediterraneo, era articolata su 25 squadriglie suddivise tra le specialità di caccia, bombardamento in picchiata, ricognizione e soccorso, tutte dislocate su basi a terra situate in Provenza, Algeria e Tunisia. Anche in quest'ambito, per ovviare all'invecchiamento di una parte dei velivoli, era stato proposto e approvato un vasto programma di ammodernamento e di incremento numerico mediante l'acquisto di oltre 2000 nuovi aereoplani dagli Stati Uniti, ma le vicende belliche impedirono il concretizzarsi di tale progetto. Le forze navali francesi furono quelle che ebbero meno a soffrire dalla drammatica sconfitta del Paese ma non per questo conobbero ore meno travagliate, ritrovandosi a combattere addirittura contro l'ex-alleato britannico nel corso del tragico e controverso episodio dell'attacco inglese alla base nvale di Mers-el-Kébir.
Insomma, non sempre l'erba del vicino è sempre più verde...
RIP-STOP
Edited by rip-stop - 20/11/2023, 20:27
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