Confermo l'origine inglese della cassa, anche se la marcature potrebbero far pensare a una produzione canadese, ma non ne sono sicuro al 100%. Il proiettile ad alto esplosivo "Shell 25pdr HE Streamlined Mk 1D" costituiva il munizionamento standard del cannone 25-pdr; inizialmente per la carica esplosiva si utilizzava una miscela 40/60 di Amatol, successivamente nel corso della guerra vennero fabbricati proiettili con carica esplosiva in tritolo, PE3, RDX e RDX/TNT. La spoletta 119B era detta "a doppia azione" perché era dotata sia di un percussore a impatto diretto, sia di un sistema a massa battente inerziale, che consentiva al proiettile di esplodere con qualunque angolo d'impatto sul terreno.
La munizione per il cannone 25-pdr era suddivisa in tre parti:
- il proiettile vero e proprio, del peso standard di 25 libbre (da cui la denominazione della bocca da fuoco), disponibile nella versione ad alto esplosivo, alto esplosivo con tracciante, fumogeno, incendiario, chimico e perforante anticarro; per ciascun proiettile esistevano poi svariati tipi di spolette, a percussione, temporizzate, di prossimità, etc.; - la carica di lancio preconfezionata in sacchetti e costituita solitamente da propellente in cordite; esistevano diverse combinazioni di cariche suddivise solitamente in "normal charge" e "super charge" a seconda del numero e della tipo di sacchetti utilizzati (massimo tre), la gittata del pezzo variava di conseguenza fino a un massimo di 13.400 iarde; - il bossolo destinato a contenere le cariche di lancio; prodotti inizialmente in ottone, nel corso del conflitto si passò poi ad utilizzare bossoli in lega acciaiosa di vario tipo per risparmiare sui materiali di interesse strategico.
Il caricamento del pezzo avveniva "assemblando" sul posto le tre componenti, proiettile, carica di lancio e bossolo, cosa che consentiva al cannone da 25-pdr una grande flessibilità di utilizzo: il pezzo poteva essere infatti utilizzato sia nel tiro diretto che in quello indiretto facendone di fatto un obice/cannone a tutti gli effetti, e forse uno dei più efficienti pezzi di artiglieria di questo genere mai realizzati se non fosse stato per i limiti dettati dal suo calibro (87mm circa) che quindi condizionavano la potenza esplosiva dei proiettili. Sul fronte italiano fu usato anche un sistema di mezze cariche di lancio da 120 grammi di propellente ciascuna ("Intermediate Increments") studiate per un migliore aggiustamento della gittata e della traiettoria del proiettile nell'impiego in territorio montagnoso.
RIP-STOP
Edited by rip-stop - 23/10/2023, 09:39
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