Posts written by Leo 81

In questi giorni ci sono stati i conferimenti del Collare d'Oro del CONI: è una delle rare occasioni in cui gli atleti dell'Esercito indossano l'uniforme ordinaria invece della tuta ginnica.
Dalle foto che allego si deduce che le mostrine specifiche per gli atleti non siano utilizzate, gli atleti premiati portano ancora le tradizionali fiamme cremisi dei bersaglieri.
Si nota anche il distintivo da taschino del CSOE.

E' noto che nel 1934, come deterrente alle mire di Hitler sull'Austria, Mussolini avesse "inviato le divisioni al Brennero".
Ma quali erano queste divisioni? Da qualche parte avevo letto che fossero quattro, alcune erano in zona per le manovre e non furono fatte rientrare in sede... però non ho mai trovato riferimenti precisi. Ipotizzo che una potesse essere la Divisione di Fanteria "Brennero" e un'altra la Divisione Alpina "Tridentina", che erano già di guarnigione a ridosso del confine, ma le altre? Forse la Divisione Motorizzata "Po", che all'epoca era ciò che di più moderno ci fosse a disposizione?
Grazie a chi saprà rispondere a questa mia curiosità...

Dipendeva dal periodo e dal reparto. Io, al contrario di tante testimonianze che ho letto e sentito, nel 2004 ho potuto portarmi a casa praticamente tutto il corredo, ad eccezione delle borse, dei lucchetti e poco altro che non ricordo.

Tornando alle scarpe da ginnastica, io avevo il modello alto degli anni '90... micidiali quando si andava a correre perché la suola non attutiva niente. In altre caserme più sbracate dove sono passato (es. Padova) erano ampiamente tollerate le scarpe da ginnastica civili.

Da quel che ho capito è una velleità dell'attuale direttore generale, che ambisce ad avere la propria forza di polizia (e guardacaso stando alle tabelle avrebbe il grado di generale a quattro stelle). Mi vengono in mente i vari corpi franchi della RSI, con personaggi che si autopromuovevano colonnelli.
Il personale pare non abbia molto gradito questa "militarizzazione", soprattutto perché dai gradi si può risalire alla retribuzione.

Magnifica!!!

Io ho quella normale:

Sono d'accordo con te.

L'Agenzia delle Dogane, come le altre agenzie fiscali, da quel che so non è mai stata dotata di uniformi, al massimo il personale con mansioni operative in taluni casi indossava la casacca blu con la scritta "Dogane".
A partire dal 2020, su iniziativa dell'attuale direttore, sono state introdotte uniformi sia di tipo operativo che di rappresentanza. Pare che sotto questa operazione ci sia l'aspirazione a trasformare l'Agenzia nella quinta forza di polizia nazionale.
In rete si trova anche la storia di uno yacht sequestrato, soffiato alla Guardia di Finanza e ora allestito con la livrea delle Dogane. E c'è pure il nuovo distintivo, con il motto copiato da quello del Battaglione Alpini "Feltre".











Edited by Leo 81 - 11/2/2022, 09:49

Io lascerei l'elmetto, perché nei primi anni di adozione di questa uniforme fu effettivamente utilizzato, come si può vedere anche da molte foto dell'epoca.
Per la dicitura se vuoi attenerti al regolamento metti: "Uniforme per servizi armati di parata e d'onore". "Drop armata" è come veniva chiamata in caserma, ma non è un termine ufficiale.

"Uniforme per servizi armati di parata e d'onore" (SAI 3), meglio nota come "drop armata".
L'uso dell'elmetto con questa uniforme era diffuso intorno a metà anni '70, lo si vede ad esempio in molte voto di cerimonie della Scuola Sottufficiali di Viterbo, poi è stato soppiantato dall'uso del basco. Sarebbe interessante sapere se l'utilizzo dell'elmetto fosse stato normato o se si trattava di una semplice prassi, magari mutuata dalla precedente versione della SAI 3, ossia quella basata sul battle-dress.

Quale potrebbe essere il motivo di questa differenza?
L'alfiere è un ufficiale... però ha il basco nero...

Il doppio sottopanno era un espediente utilizzato nel Regio Esercito quando non si trovavano fregi già ricamati su panno robbio, allora si prendeva un fregio normale e lo si applicava sul panno robbio. Questo invece sembra fatto volutamente così: lo si capisce dal tondino che è blu. L'effetto è alquanto antiestetico oltre che scorretto dal punto di vista regolamentare.

Questo è vero, ma ci sono delle eccezioni, ad esempio il CIMIC di Motta di Livenza, dove anche gli ufficiali provenienti dalle varie armi e specialità devono indossare il berretto con un fregio pluriarma e le sole stellette in luogo delle mostrine; pensavo, dal tenore della circolare, che le nuove insegne fossero previste indistintamente per tutto il personale. Poi avevo ipotizzato anch'io fossero solo per il personale del reparto atleti, che tradizionalmente apparteneva invece alla specialità bersaglieri.
A questo punto chissà salti fuori una foto di qualche atleta in drop, in modo da dirimere i nostri dubbi.

Concordo! Vuoi mettere la figura del bersagliere-atleta rispetto a un più anonimo soldato-atleta con quelle mostrine e fregio?
Ma temo che queste cose interessino più agli ufficiali e ai sottufficiali che non agli atleti.. tra l'altro sempre in tuta ginnica anche nelle cerimonie ufficiali.

Il comandante del CSOE era qui a Bassano un paio di settimane fa.
Come si può vedere dalla foto allegata portava le insegne della specialità di provenienza (artiglieria da montagna), non quelle specifiche del CSOE.
Quindi al momento, benché prodotte, le mostrine sembrerebbero non essere utilizzate, o almeno non dai quadri. Forse sono previste per i militari del solo reparto atleti (anche se la circolare parla di "personale effettivo", senza far distinzioni)... oppure semplicemente non sono ancora state distribuite.

Da quel che so il 184° "Filottrano", quando era alle dipendenze del 4° C.A. Alpino (1986-1991), ebbe il cappello alpino e fregio e mostrine dell'artiglieria da montagna, ma non subito, ci fu un periodo transitorio in cui fu mantenuto il basco nero e le precedenti insegne.
Il 184° "Nembo" ricostituito a Gradisca nel 1991 di fatto era il 46° "Trento" cui venne cambiato nome, il quale probabilmente aveva mantenuto le mostrine dell'artiglieria "Folgore" anche dopo la soppressione della divisione: potrebbe spiegarsi così la continuità dell'uso di queste mostrine di cui Capitano Max è stato testimone.