CITAZIONE (mufasa2 @ 9/5/2015, 10:33)
lo vediamo oggi o domani, e sembra veramente un progetto innovativo (torretta vuota, cella di sopravvivenza nella parte frontale dello scafo per i 3 uomini dell'equipaggio in acciaio costruita con un nuovo procedimento di "rifusione" per indurirla, ), possibilità futura di montare un 152 mm come armamento principale, armamento secondario su torretta da 30 mm e 12,7 in grado di intercettare elicotteri e dirittura razzi).... sembra non sia ancora perfettamente a punto, e sia stata anticipata l'uscita in pubblico per espresso desiderio di Putin (ha fatto notizia il carro fermo 15 minuti per problemi meccanici ieri l'altro durante le prove della sfilata) ma sulla carta sempre veramente una cosa nuova.... vedremo!
in attesa un immagine del carro dal sito che allego
www.analisidifesa.it/2015/04/il-nuo...so-t-14-armata/CITAZIONE (alvise contarini @ 9/5/2015, 14:49)
Il carro armato del vicino è sempre più verde. Non conosco il mezzo per cui mi guardo bene dal dare giudizi tecnici. Però l'articolo mi ricorda certi giudizi entusiastici sulle armi sovietiche che si leggevano sulla stampa specializzata negl anni 70 e 80, giudizi a cui si accompagnavano critiche severissime ai mezzi della NATO di allora.
Gli stessi mezzi alla prova del fuoco si sono rivelati ben al di sotto dei giudizi. Ricordo di aver già parlato di una mia esperienza fantozziana a bordo di un blindato ex sovietico (di ultima generazione!!), nel quale avevo avuto seri problemi solo a viaggiare senza farmi male; figuriamoci a doverci combattere.
Resta sorprendente (o forse no) che mentre tutti gli eserciti stanno ridimensionando di brutto la componente corazzata, la Russia si lanci a mettere in linea un carro di nuova concezione. Probabilmente si tratta di una mossa più politica che militare, per cui anche questo articolo (per inciso dirò anche che l'Autore è un caro amico) rientra, più o meno consapevolmente, in un piano di propaganda.
Viste altre discussioni circa i carri armati nel conflitto in corso, mi è tornata in mente questa discussione di diversi anni fa. La Russia aveva presentato il Carro dei Carri; sono passati anni e questo gran mezzo non si è ancora visto sul campo.
Noi vediamo delle cose sui nostri smarfi, ma quello che vediamo vale quello che vale. I manuali militari definiscono il “carro armato” come una sintesi di caratteristiche in contraddizione tra loro: mobilità, protezione, potenza di fuoco. A tutt'oggi non credo esista un mezzo che riunisca in modo migliore del carro "classico" queste caratteristiche; gli ucraini da parte loro chiedono a gran voce carri armati (anche di modelli di ieri o l'altro ieri), probabilmente perchè ritengono di averne bisogno e di poterne fare buon uso.
E' evidente che il segreto di un successo militare è l'impiego coordinato delle diverse armi, che devono darsi supporto reciproco e compensare i punti deboli delle altre: cosa che a quanto pare i russi fanno con grande difficoltà. A questo si deve aggiungere il fatto (che non dovrebbe davvero stupire) che i mezzi russi non sembrano valere un gran che.
L'ultima novità pare sia il BMP "Terminator" il quale però, come dice la stessa sigla “Boyevaya Mashina Pyekhoty”, è un veicolo della fanteria, tecnicamente qualcosa di diverso da un “tank”, nella cui sigla c'è sempre una "T". Probabilmente un mezzo destinato a fornire protezione, appoggio e supporto, ma non capace dell'intervento risolutore.
La “morte” del carro armato pareva essere arrivata già nel 1973, quando venivano raccontate le perdite subite dai carri israeliani ad opera dei fanti egiziani e siriani armati dei primi missili filoguidati. I giornali raccontavano di intere brigate “spazzate via”; naturalmente non era proprio così. Dopo di allora, e sulla base delle dure esperienze sul campo di battaglia gli israeliani hanno usato proficuamente i carri nelle campagne/guerre del 1978, 1982 e seguenti, impiegando anche un mezzo sviluppato secondo le proprie esperienze ed esigenze (il "Merkava") il quale, pur se non proprio convenzionale, è un carro armato nel senso classico del termine: cingoli, cannone in torretta girevole, corazzatura a protezione dell'equipaggio.
L'esercito italiano negli anni passati ha ridimensionato la componente corazzata, (ma anche l'artiglieria, campale, missilistica e contraerea) privilegiando la "proiettabilità" in vista dei probabili impegni, che erano quelli di supporto alla "pace". Addirittura si erano "fanterizzati" i reparti carri, addestrando gli uomini come fanteria. Era una scelta logica, cui si è rimediato con le tanto discusse (ma perchè mai?) circolari sull'approntamento dei reparti, che ora devono prevedere ancora l'impiego tradizionale di guerra, al mutare della situazione internazionale e delle circostanze.