Posts written by alvise contarini

Aggiungo una foto (Kabul 2002) nella quale si vedono dei bambini che raccoglievano erba per il bestiame, portando un attrezzo molto simile, anche se non pieghevole e non così elaborato. Questo spiega la mia impressione che questa "lama" fosse un falcetto più che un'arma.

Alla fine mi sono spazientito.

Ho digitato "afghan folding axe". Tre secondi. Ho usato google per conferma ma ci avevo preso.

Visto qualcosa di simile nei mercati di Kabul. Per questi attrezzi/armi venivano chieste cifre significative, molto più alte di quanto chiesto per altri oggetti, anche di buona fattura.

Todaro era appena poco più che trentenne. Anche farlo interpretare da un attore ben oltre la cinquantina falsa il valore e lo spessore del personaggio anche più dell'altezza del copricapo.

I militari dicono di sè stessi che si somigliano un poco tutti, persino tra nemici a volte ci si riconoscono a vicenda caratteristiche comuni. Anche fisicamente i militari tendono a copiarsi e ad uniformarsi pur se di eserciti diversi.
Una cosa che mi ha sempre colpito è uno strano aspetto che tendono ad assumere i militari americani. Nelle loro occasioni formali sono in genere molto precisi ma altrettanto contenuti, senza gli scatti e i gesti eccessivi di altri eserciti; per quanto il loro addestramento sia tutto urli e insulti, il loro comportamento nelle occasioni formali è improntato a calma, misura e – direi – a dolcezza.



Addirittura sembra che per gli americani non valga la nostra secolare regola "pancia in dentro, petto in fuori" ... la cosa mi incuriosiva, e sono andato a vedere.



Con mia grande sorpresa, ho visto che semplicemente la loro posizione di "attenti" è diversa dalla nostra (e, direi da quella di tutti gli altri eserciti) perchè prevede che il mento non sia sollevato, ma sia leggermente piegato verso il basso.
Pensandoci, non ha senso dire come i nostri caporali istruttori, che il mento deve essere sollevato "in modo naturale", dato che nella posizione di "attenti" di naturale non c'è nulla. Comunque sia, questo particolare cambia totalmente la postura del soldato, e, mi permetto di argomentare, anche il suo atteggiamento, che si fa assai meno leggiadro, più determinato e vagamente minaccioso, del tipo: "ora ti vengo a prendere"...


Non mi perdo in giudizi di valore. Non mi piacciono i passi dell'oca dei russi e nemmeno lo sbattere i piedi alzando il ginocchio a novanta gradi dei britannici, e meno che mai le giocolerie degli spagnoli; l'esercito italiano se la cava bene con i suoi movimenti "naturali" e le particolarità più allegre che marziali tipo la corsa dei bersaglieri. Noto però che i militari americani tendono ad assumere permanentemente questa posizione, spesso spostando anche le spalle verso l'avanti (e il fisico spesso palestrato accentua l'effetto); e credo che dopo venti o trent'anni di servizio e di duro dovere, qualche effetto sulle vertebre cervicali ci sia.

"Conquistato" è termine militare mentre "liberato" è termine con significato politico. Nella descrizione dell'azione bellica è stato usata la parola più tecnica. L'un termine non esclude l'altro comunque, tanto più nel caso specifico.

Nella pubblicazione che ho segnalato è inserito tra i reggimenti contraerei. Il 43° nasce comunque come artiglieria da costa e diventa poi contraereo; lo stesso vale, mi pare, per il 434° battaglione. Tra le campagne leggo "eleven World War II campaigns spanning both the Asiatic-Pacific and European-African-Middle Eastern Theaters"...

Solo l'autore del post potrebbe dirci se dopo il 3 c'è un'altra cifra.

@ Fausto Q: direi che comunque grazie alla tua segnalazione il quesito è sostanzialmente risolto.

E' esistito anche un 43°.
Forse la tabella può essere letta aggiungendo 2° battaglione, compagnia/batteria D.

https://history.army.mil/html/books/060/60-5/cmhPub_60-5.pdf

I protestanti, soprattutto quelli anglosassoni, sono sempre stati molto più rigorosi dei cattolici: basta citare le paturnie spietate dei puritani o le fisse dell’era vittoriana. In confronto i cattolici (abituati a comprendere i peccati e perdonare i peccatori) sono autentici maestri di equilibrio e tolleranza. Posso supporre che anche il girare in quel modo sia un modo per distinguersi dal modo di essere del resto del regno unito: un comportamento trasgressivo dal fortissimo valore identitario, tanto più forte quanto è invece esigente il costume contrario del resto della nazione.

In Italia, e sono convinto anche per questi suonatori di cornamusa, il discorso non ha senso. Grazie a Dio siamo italiani. E lo dico precisando che porto un antico cognome di etimologia gallo-romana, e in casa parlo un dialetto con consonanti e suoni celtici che nemmeno esistono nella lingua italiana.

Non credo proprio. Anche qui sul Forum è pieno di gente che stima i britannici e i loro costumi, e la cosa non dovrebbe suscitare ironie o riprovazione. Che certe scenette del passato fossero scemenze lo si è sempre saputo ma non mi pare questo il caso.

Ripeto e sottolineo che la cosa che mi colpisce è la palese violazione del codice dell'Adunata.

Quando i FAL erano in numero limitato venivano assegnati ai graduati comandanti di squadra.

Non sempre e non necessariamente, comunque. A fine anni 70 i caporalmaggiori "anziani" della SAS di Viterbo avevano il vezzo di portare il "filetto" quasi completo, interrotto sul retro solo per un paio di centimetri. Era una modifica effettuata dal sarto della scuola, e ampiamente tollerata. Anni dopo sarebbe rientrata nell'ambito delle pratiche cosidette di "nonnismo" e probabilmente proibita.

A conferma che "Palafreniere" è un incarico del personale di truppa, ho visto che esso esiste anche oggi, come 21/B, mentre il 21/A era "Conducente", sottinteso di mulo.

Quindi palafrenieri e conducenti appartenevano all'arma e alla specialità del reparto di appartenenza. Esempio attuale: Dragone Contarini, 4° Genova Cavalleria, Centro ippico, incarico palafreniere.

Vedo ora la risposta di Adriano. Io credo che al di fuori dei reparti indicati (Scuole, Centri rifornimento e Squadroni Palafrenieri) i militari con l'incarico portassero il fregio della propria unità.

Da quello che so "palafreniere" è un incarico (da militare di truppa) e non una specialità o un corpo.
I palafrenieri erano/sono militari di truppa incaricati di prendersi cura dei cavalli militari e dei cavalli di proprietà scuderizzati nei comprensori militari; occupandosi anche dell'igiene, dell' addestramento/lavoro, sono qualcosa di diverso dallo "stalliere". Infatti venivano e vengono formati con specifici "corsi" stabiliti dalla normativa logistica.

Palafreniere potrebbe essere distinto dal cavalleggero/lanciere/dragone eccetera nel senso che svolge una funzione logistica e non operativa. Per questo riceve uno specifico addestramento, diverso da quello del soldato a cavallo, il quale comunque condivide col palafreniere alcune delle funzioni di cura del proprio cavallo e di quelli del reparto, se necessario.

Ritengo che nei reparti di cavalleria fossero inquadrati nei plotoni comando degli squadroni o negli squadroni comando dei gruppi.

La cosa strana tra le cose strane è che li abbiano fatti sfilare con le sezioni estere. Se ho capito bene sono italiani residenti in Italia e questo sì che stravolge le regole dell'Adunata.