Gli storici fanno gli storici, Wikipedia sta lì per chi vuole il riassunto; io parlo del “mio” Giovanni Sobieski.
Ne ho letto da ragazzino, in un racconto a fumetti sul “Messaggero dei Ragazzi”, pubblicazione religiosa alla quale mi aveva abbonato un parente devoto a Sant’Antonio. Su questo giornalino trovavo bei fumetti (di solito di scuola franco-belga) nonché opere di grandi maestri italiani quali Landolfi, Toppi, Battaglia.
Non c’erano solo vite di santi, ma anche storie di grandi uomini: Tommaso Moro, Ben Gurion, Eamon De Valera… c’erano anche Carlo Martello e Jan Sobieski, in questo caso nel racconto “Il volo degli ussari” illustrato dal grande Franco Toppi.
Anni dopo mi sono ricomprato, in nuova edizione, quelle storie, per rileggerle e con la speranza che interessassero anche ai miei figli (figuriamoci).
Guardandola oggi, quella storia per come è raccontata è sorprendente. Tanto per cominciare, presenta Re Giovanni come un difensore della fede e un esempio di vita cristiana; lo stesso avveniva per Re Carlo Martello nell’episodio di Poitiers; La dottrina della Chiesa non è cambiata in cinquant’anni, ma –diciamo- le sfumature mi sembrano alquanto mutate.
Poi, da questo episodio, unito ad un altro bell’episodio che narra la vita del Beato Massimiliano Kolbe, appare come l’identità cristiana pervada l’anima della Polonia: allora questo appariva epico ed encomiabile, senza le venature dispregiative che mi pare di avvertire oggi, peraltro dalle stesse fonti.
In ultimo, noto come noi ragazzini di allora, tra fumetti, sceneggiati TV, raccolte di figurine, soldatini e romanzi “per ragazzi” ricevessimo una istruzione storica approssimativa fin che si vuole, ma certamente molto più ricca, articolata e duratura di quella che ricevono i ragazzi di oggi.