Entro solo ora nella discussione, perché mi sembra che l'atmosfera si sia fatta più serena, anche grazie al gran numero di interventi che la hanno arricchita. Ero rimasto stupito dal rifiuto categorico da parte di alcuni dei membri del forum, e nella fattispecie per le quali ho rispetto e sincera ammirazione.di accettare l’idea di collezionare armi (o solo le Luger?) con la canna modificata o sostituita nei calibri 7,65 Para o, più recentemente, in 9x21. Anzitutto con la legge 110/75 le collezioni di armi da guerra erano state abolite e quelle già in essere congelate (salvo il caso di eredità), quindi devo ritenere che nessun purista da allora abbia mai comprato una P.08: io no ero disposto, per una questione di principio, a rinunciare ad arricchire la collezione di armi già in atto, così come penso la maggior parte degli amici di MILES. Questo non fa, comunque, che aumentare la mia ammirazione per chi ha fatto questo sacrificio.
Mi permetto ora di fornire un po’ di cenni storici e tecnici, per i più giovani e i neofiti. Negli anni ’60 e primi ’70, sostituire la canna di una P.08 era molto semplice: esse non avevano matricola, erano di libera vendita e si ordinavano per posta; lo smontaggio della canna era semplice: si scaldava il complesso canna/culatta sino a che dalla giunzione non filtrava traccia del grasso (credo grafitato) della filettatura, si svitava, si montava la nuova canna (da non butta via) e si trasferiva il mirino. Operazione casalinga.
Più complessa la ritubatura, che richiedeva l’uso di un tornio e dava risultati eccellenti. Nel primo caso il passaggio al 9x21 richiede solo il rimontaggio della canna originale con la camera alesata di 2 mm, col permesso della Questura, tramite una fabbrica d’armi che cura l’invio al Banco di Prova. Nel secondo caso la canna viene ritubata nel nuovo calibro. Nell’ipotesi che il sogno si facesse realtà e venisse liberalizzato il 9mm Para, valgono le stesse considerazioni. Mi meraviglio, del rammarico di tanti amici del Forum, disperati all’idea di ritrovarsi, in questo caso, con un’arma da buttar via: l’unico timore potrebbe essere che il Ministero con un colpo di coda vietasse tale trasformazione, ma sarebbe solo una cattiveria irragionevole.
Ognuno ha il diritto di attribuire ad un’arma il valore che avrebbe per lui, da 0 a 100, anche se stento a credere che un’automobile Bugatti d’epoca perderebbe tutto il suo valore se il motore fosse stato revisionato e sostituite le camicie dei cilindri…
Mi dispiace un po’ percepire spesso nel nostro Forum una certa sufficienza nei confronti di Armando Piscetta, grande uomo d’armi, vissuto sempre onestamente guidato non dall’interesse ma dal suo amore per le armi. Non era un nostalgico del fascismo, ma nel Palazzo del Potere veniva chiamato ancora “il Fascista” per aver combattuto, poco più che un ragazzo, nei bersaglieri dell’RSI. Suo è il merito di aver permesso a tanti appassionati di armi di tiro e collezionisti di entrare in possesso regolare di tante armi altrimenti vietate, facendo rinascere il calibro 7,75 Para; rinascita faticosa, addirittura a un certo punto interrotta da una Circolare Ministeriale che invitava le Questure a ritirare le pistole in quel calibro, assieme ad altre armi ivi indicate.
E ora passo ad una pubblica ammenda. confessando la mia colpa nella diffusione della pratica indegna sopra descritta, e mi addito al pubblico biasimo: “sparate al petto e risparmiate il viso!”.
La mia relazione non era stata accolta molto bene, perché qualcuno si era sentito messo, a suo dire, davanti al fatto compiuto, ma dopo lungo esame era stato deciso di recepirla come guida nell’ambito della Commissione ma non farne oggetto di una Circolare “perché la gente potrebbe approfittarsene”
Edited by kaballus - 11/7/2016, 00:18