Posts written by WW2

Buonasera amici del forum ed esperti di decorazioni. Vengo a voi con un post forse un po’ banale che riguarda una questione che da parecchio vorrei archiviare, capendo finalmente cosa ho sottomano.
Dunque, possiedo questi due nastri “sciolti” da un po’ di tempo, relativi a due grandi classici italiani della materia quali l’Interalleata della Grande Guerra e la medaglia per le operazioni in AOI. Visto il grandissimo numero di repliche presenti orami sul mercato, sono sempre un po’ titubante causa mancanza di conoscenze quando mi ritrovo tra le mani delle medaglie con dei nastri troppo nuovi e immacolati. Vi chiedo, cosa ne pensate di questi due? Sono oggetti molto comuni, però se decidessi di completarli con le relative decorazioni voglio essere sicuro di avere pezzi coevi ed originali.
Il nastro dell’Interalleata é praticamente nuovo, molto vivido nei colori e per altro molto rigido: non so come fosse quello di cento anni fa quando venisse consegnato, ma ecco questo o si é davvero tenuto bene o c’è qualcosa che non va.
Quello per l’AOI é anch’esso praticamente immacolato dal vivo le strisce blu sono decisamente più scure rispetto alle foto ), il tutto appare leggermente lucido e sopratutto mi pare di una buonissima fattura al tatto, molto morbido e direi quasi di seta. Insomma… che ne pensate? In passato se ne era già parlato ma le foto sono scomparse, e non riesco a rendermi conto tramite paragone visivo quale sia il mio caso. Grazie mille!

Carissimo VM, sei stato direi risolutore e di una precisione unica, con questo genere di intervento non ci sono definitivamente più dubbi. Ma… a questo punto… nuova “destabilizzante” consapevolezza acquisita: capita spesso di vedere ritratti fotografici di nostri soldati relativi alla Grande Guerra, dotati non solo di “distintivo” ma anche di apposite stellette; molto spesso ci si cimenta nella collocazione temporale delle foto e io stesso ho a volte evidentemente toppato quando ho fatto risalire lo scatto al post 1916 solo per la presenza del nastrino al petto. Mi spiego meglio con un esempio: ho sempre pensato, dopo varie osservazioni uniformologiche, che questa foto potesse risalire al 1917. Ora, siccome il nostro giovanissimo Alpino ha la sua bella stelletta al petto, devo ritenere che essa sia obbligatoriamente successiva all’1918. Un errore che fanno in molti, e direi che ancora una volta si dimostra vero il fatto che, per quanto questi argomenti siano considerati triti e ritriti, ancora c’è tanto da “fissare”nell’immaginario generale dei collezionsiti, specie per i “neofiti” come me.

Domanda da un milione di dollari, almeno personalmente. La tentazione di avere una 909 praticamente perfetta e intonsa come questa giacca apparirebbe, mi porterebbe con molta tentazione a rimuovere le aggiunte “kuk”. Dall’altro lato invece, il seppur immaginato pensiero di una “preda bellica “ distrutta sarebbe una devastazione senza precedenti sia in ambito storico che collezionsitico. Bisognerebbe intanto essere sicuri al 100% di un suo riutilizzo cinematografico… se così fosse, rimuoverei tutto, lo ammetto, ma non prima di aver almeno fotografato accuratamente il tutto per un mio ricordo personale ( ma questa é probabilmente una mia ossessione).

Concordo, per quel che riguarda il pezzo nella sua essenza é un formidabile esemplare di 909 anche abbastanza ben tenuto. Capisco un po’ di amarezza per non riuscire a decifrare il successivo trascorso della giacca, ma consolati con quanto hai, che non é assolutamente poco!

Ma a questo punto, considerando giustamente quanto da te ricordato, mi chiedo una cosa: leggo che il “Distintivo per le Fatiche di guerra” fu ufficialmente istituito con Regio Decreto 21.05.1916, e fin qui tutto chiaro. L’istituzione risulta poi perfezionata dai successivi decreti ministeriali n. 633 del 31 ottobre 1916 e n. 257 del 5 aprile 1918; ma quindi, esattamente, quale dei due andò ad integrare il distintivo con le apposite stellette? In che modo si differenziavano i due decreti aggiuntivi e di cosa trattavano?

Ciao Luca, benvenuto su Miles!

Ciao ragazzi e grazie per aver voluto lasciare un commento a questa mia piccola composizione. Sarei felicissimo di vedere a completamento di questo quadretto qualche oggetto della vostra raccolta, magari viene fuori una bella discussione su questi pezzi che, per quanto comuni, non mi stanco mai di osservare e confrontare nei vari periodi di realizzazione.

E per quanto riguarda l’intervento di morione, aggiungo che ancora una volta viene suggerito uno spunto per aprire uno spazio dove effettivamente sarebbe carino ( se ne era già parlato in passato) mostrare e analizzare tutta questa miriade di oggettistica che, in un modo o nell’altro, rappresentano il regime Regime dal punto di vista “artistico” e “sociale”.

Devo proprio dirlo, é bellissimo come oggetto per quel che rappresenta. É noto che monili religiosi vari furono usatissimi in trincea e tanti ne venivano inviati dalle famiglie lontane. Perciò complimenti, un pezzo davvero semplicissimo ma assolutamente capace di entrare nel contesto sociale del tempo.

Interessante domanda… in teoria Capitano… ma considerando la situazione particolare del contesto bellico in cui come é noto le promozioni fioccarono…. magari anche qualcosa di più o no?

Però… questa non me l’aspettavo, pur essendo forde prevedibile che vuoi o non vuoi l’ambiente abbastanza elitario, specie all’epoca, avrebbe in un modo o nell’altro partito “titolati” per vario motivo. Grazie per aver inquadrato il personaggio, é quel genere di informazioni in più che cerco sempre di sviscerare dai miei umili pezzi. Se il nostro é del 1885, nel 1907 aveva 22 anni… quindi come periodo di tempo ci sta per un allievo dell’Accademia Militare.

Buon pomeriggio, oggi mi sono finalmente deciso ad analizzare una volta per tutte e come si deve questa cartolina “ricordo”, edita dal “I Collegio Militare” nel 1907 e che ho in collezione da parecchi anni.

Dunque, presumo che al pari di tutti gli altri enti, reggimenti e istituzioni militari, anche i Collegi Militari realizzassero cartoline “commemorative” della scuola, da distribuire ai propri allievi… credo che questa sia stata realizzata in occasione della fantomatica “Mak P”… la tradizionale cerimonia cara ai nostri ambienti militari “accademici” e che sancisce gli ultimi 100 giorni di frequenza nell’istituito.
Di solito su queste cartoline compare sempre il riferimento al “100”, qui invece pare che si sia scelto (non so se solo in quel 1907 o anche nelle altre annate) di lasciare il campo vuoto, presumo affinché fosse l’allievo a siglare l’effettiva partenza del “conto alla rovescia” in base al momento in cui si accingeva a scrivere e spedire la cartolina. Nell’intestazione non compare la città in cui ha sede il Collegio, ma visto il luogo di partenza della missiva e del numero progressivo dell’istituto stesso, direi che stiamo parlando per capirci della Nunziatella di Napoli, vera e propria Accademia Militare durante il Regno delle Due Sicilie e oggi, sulla scia del decreto di VEII che nel 1861 ne fece un Collegio Militare per i più giovani, la notissima e ancora attiva “Scuola Militare”.

Alcune domande… cosa si intendeva, almeno nel 1907, per “IV Corso”? Stiamo parlando di “Corso” inteso come “sezione”, o come “scaglione” di “partenza”? Quanti anni durava all’epoca il periodo di studio nel Collegio?

Non riesco a decifrare il cognome del mittente, mi sto ostinando a credere che possa essere “Agnelli”…. che ne dite?

La cartolina é stata inviata ad uno studente dell’Accademia Militare di Torino… forse un amico più grande di età conosciuto in Collegio e già passato alla scuola ufficiali? ( Leggo che fino al 1908 il passaggio era obbligato, impedendo ai ragazzi di prendere la strada del mondo civile una volta finiti gli studi nelle scuole militari).













Edited by WW2 - 22/3/2023, 14:43

Mi sei stato utilizzo ZAK, se non altro perché almeno mi sono fatto un’idea di quel che occorrerà quando mi deciderò finalmente a dare una conservazione “definitiva” ai miei attestati, che ultimamente stanno notevolmente aumentando.

Ebbene sì Radagast, questi sono veri e propri pezzi di storia, il capolavoro del collezionismo quando attraverso gli oggetti e le carte si riesce davvero a conservare, tramandare, e quasi “toccare” con mano alcuni tra gli eventi più significativi della storia militare e, per come la vedo io, del mondo.

Eh già, da qualche giorno mi compare sui vari canali con cui la tecnologia ci permette di seguire il nostro mondo, e devo dire che ne sono decisamente attratto. Ho già preso contatto, a titolo informativo, per sapere prezzo e reperibilità. Chissà, magari tra non molto potrò lasciarmi tentare anche io, se non altro perché ho sempre apprezzato gli articoli dell’autore quando hai scriveva sulle varie riviste di settore.

Mi accoderei con interesse, ma fondamentalmente quello che avevo da dire, specie come punti di domanda, l’ho espresso nella tua precedente discussione in cui si parlava del “distintivo per le fatiche di guerra” associato al nastro della medaglia. Comunque si, pare che in questo periodo ne stiamo uscendo parecchie così, mi capita sempre più spesso infatti di vedere delle decorazioni con queste caratteristiche… nulla vieta che si tratti di un ricircolo di materiale che in questo preciso momento storico lascia le vecchie raccolte e finisce nuovamente all’attenzione dei più giovani arrivati.

Nel tuo caso specifico non saprei darti una risposta precisa, chissà quanti e quali motivi possono aver suggerito all’epoca un montaggio misto del genere, ma non posso notare che con piacere il fatto che il supporto di panno nero pare praticamente della stessa specie di quello usata sulla mia ( che sempre ho mostrato nella tua precedente discussione di cui sopra), confermando insomma un’usanza generalizzata e quindi aggiungendo punti alla sua genuinità d’epoca.
Ovvio che a questo punto la cosa mi interessa e seguo con attenzione possibili sviluppi.