Dal 7 gennaio al 20 maggio 1942 intorno alla città di Demjansk, sono accerchiati dall'Armata Rossa quasi 100.000 soldati tedeschi.
Il comando tedesco riesce a rifornire per oltre due mesi le truppe accerchiate con un efficace "ponte aereo" e infine a sbloccare la sacca in primavera con un attacco che sfonda per breve tempo le linee russe e riapre i collegamenti con i reparti isolati.
La battaglia della sacca di Demjansk è stata uno dei più violenti e aspri scontri combattuti sul fronte orientale e la più lunga battaglia di accerchiamento della seconda guerra mondiale.
Da parte tedesca è accerchiato il II° Corpo d'armata tedesco che comprendeva la 12ª, 30ª, 32ª, 123ª e 290ª divisione di fanteria, la divisione Waffen-SS "Totenkopf", elementi del RAD, della Polizia, dell'Organizzazione Todt e altre unità ausiliarie russe. Si tratta di unità già provate dai duri combattimenti dei mesi precedenti contro cui si scagliano 18 divisioni russe a piena forza.
I combattimenti nella sacca durano oltre 14 settimane, i soldati sono riforniti di cibo e munizioni con un ponte aereo della Luftwaffe: al termine dei combattimenti i tedeschi conteranno 3335 caduti e più di 10.000 feriti (in gran parte congelati)
I combattimenti nell'area di Demjansk durano fino all'ottobre del 1942; la Divisione Waffen-SS "Totenkopf" combatte con estrema durezza e al termine dei combattimenti i suoi uomini sono raccolti e raggruppati nei Kampfgruppe Eicke e Simon. Per l'eccellente comando ed il particolare spirito combattivo dimostrato dalla propria divisione, Theodor Eicke e Max Simon sono decorati con le Fronde di Quercia della Croce di Cavaliere.
Per premiare i soldati che hanno duramente combattuto nella sacca, il 25 aprile 1943 viene introdotto lo scudetto si trova spesso in condizioni non ottimali in quanto è prodotto in zinco argentato o, nelle ultime produzioni, in lamiera zincata grigia.
Willibald Gotzl si batte nella sacca come Oberscharfurer (maresciallo) del 1° Battaglione del 1° Reggimento Fanteria Motorizzato e riceve lo scudetto l'ultimo giorno dell'anno 1943. Il suo attestato, malconcio ma molto raro essendo di un reparto Waffen SS, è firmato a tampone dal Generale Comandante della sacca, il Generale Walter von Brockdorff-Ahlefeldt e a pugno dall'Oberleutnant Richter. E' accompagnato da uno stupendo scudetto, vissuto quanto l'attestato, in lamiera zincata in grigio, montato su panno feldgrau. Insieme a questi due pezzi il suo documento di reclutamento, datato 1942 e firmato a pugno nientemeno che dal comandante del Reggimento, l'Oberführer Max Simon, proprio il Ritterkreuztrager citato prima.
Edited by Radagast_ - 19/3/2023, 23:14