Posts written by WW2

Confermo!

Ragazzi però un rimprovero devo farlo!! Ancora nessuno ha detto di che modello di elmetto si tratta. Non riconoscere più un M42 tedesco dalle altre versioni precedenti ( M35, M40) é grave… non mi starete perdendo colpi??!?

Detto questo, personalmente, prima di qualunque altro intervento non invasivo di “protezione”… un bagno in ossalico glielo farei comunque. Viste le condizioni della ruggine con buona probabilità non verrà fuori assolutamente nulla, ma vedrai che servirà a dargli un aspetto più “pulito” e la corrosione, nei punti in cui é più debole, verra via. Servirà quindi almeno a rimuovere (non a bloccare definitivamente) le tracce attualmente presenti di frammenti e di quelle fastidiose “bricioline” di ruggine che tanto impensieriscono i collezionisti di relic!

Buon pomeriggio! Nessuno riesce a fare un po’ di chiarezza o é interessato all’argomento?

Spero che sia riuscito a far capire il senso della mia questione!

Esattamente!


Esiste un bel volume di cui ho sempre sentito parlare benissimo, ma che ahimè non possiedo. Ultimamente le decorazioni in generale mi stanno molto appassionando, e ho effettivamente per la testa l’idea di acquistare qualche volume ben fatto a loro dedicato. Quando mi interessai molto alla Ostmedaille ci ho pensato seriamente, ma facendo i conti in tasca ho optato poi per altri settori che colleziono con mio assiduità! Ma chissà….

Hai fatto bene a “coccolarti” come piace a noi! Tendo a farlo anche io!
Una medaglia che ha sempre il suo fascino indiscusso, a me piace molto ! Non vedo un problema il fatto che sia una decorazione comune, anzi! Rappresenta lo sforzo e la tragedia di milioni di uomini impiegati in un conflitto sanguinoso e violento come pochi, le cui vicende hanno costituito una vera e propria epopea per i due popoli contendenti!

Questo é il mio esemplare, concesso ad un italiano in quanto ne fu autorizzato il porto in maniera ufficiale anche da parte dei nostri comandi.



Ti consiglio, per allargare un po’ il cerchio delle informazioni a disposizione, ti dare uno sguardo a quanto già scritto sulla Ostmedaille qui:

https://miles.forumcommunity.net/m/?t=50725382
https://miles.forumcommunity.net/m/?t=55236207

Buongiorno a tutti, riordinando frettolosamente le mie cartoline mi é sorto un dubbio: ma il sistema postale militare italiano, di quante tipologie di “supporti” in franchigia era dotato durante il periodo relativo alla operazione in AOI e alla conquista dell’Impero?
Mi spiego meglio: ho sempre saputo che la cartolina in franchigia pre-stampata, da distribuire al militare in zona d’operazioni per la corrispondenza gratuita essendo già affrancata, dopo la Grande Guerra “scomparve” per poi ricomparire, chiaramente con una grafica aggiornata, negli anni in cui le attività dei reparti furono nuovamente chiamate ad operazioni di guerra, con conseguente riorganizzazione degli Uffici di Posta Militare: sapevo che la cartolina in franchigia tornó ad essere in uso in Spagna, poi in Albania e infine chiaramente durante la Seconda guerra mondiale!
Ma negli anni 30’, durante le operazioni in AOI?
Leggo ed effettivamente era facilmente intuibile che la famosa cartolina con la rappresentazione della “cartina” dell’ agognato Impero fu creata appositamente per essere distribuita come supporto in franchigia durante le operazioni belliche; del resto nella stessa intestazione ci si riferisce ad una “Cartolina postale per le forze armate - Africa Orientale”.




Alla luce di ciò, avendo riscontrato molte volte nella corrispondenza dalla AOI un’ ulteriore tipo di franchigia, più semplice e “asciutta” nello stile, senza riferimento all’Africa, mi chiedo… era una tipologia anche questa espressamente realizzata dal servizio postale militare per le nuove oeprazioni? Era semplicemente la franchigia in uso negli anni 30? Sono in errore io credendo che materialmente tra la Grande Guerra e i conflitti degli anni 30 non fosse stata realizzata nessuna tipologia di cartolina militare in franchigia?



Una comparazione dei due supporti che ho riscontrato maggiormente nella corrispondenza in franchigia dall’AOI:

Rinnovo sullo spirito di questo tuo post quello che intendevo dire nel mio precedente intervento. Era da tempo che cercavo di mettere “ordine” sulla catalogazione di queste croci. Davvero grazie, indicazioni sintetiche ed esaustive.

Tra i tanti sto pensando a “I Diavoli Verdi di Montecassino” ! Ci ho preso?

Ma sai che questi é uno dei pochi film “storici” della nostra materia che non ho mai visto!! Mi stai dando una bella spinta a togliermi finalmente il dente!!

Discussione interessante: intanto complimentissimi per i bei pezzi mostrati, non sapevo affatto che esistessero anche per la GLA delle croci equivalenti in tutto e per tutto a quelle istituite per la nostra gioventù in divisa. Perciò grazie sia per avermi/ci mostrato questi pezzi sicuramente non comuni da noi, ma anche e sopratutto per aver dato il modo di fare un ripasso sulle differenze di colore che riguardano anche le “nostre” più classiche.

Chiedo umilmente scusa a tutti per il ritardo con cui mi accingo a rispondervi: giorni frenetici come troppo spesso sta accadendo ultimamente.
Non quoto singolarmente ma ho letto e apprezzato l’intervento giunto da Ossidabile, Zip e Piesse, tre dei più preparati ed appassionati conoscitori della materia quando si parla di elmetti e di Regio Esercito, e questo non fa ovviamente che soddisfarmi e rasserenarmi circa la genuinità e la bontà di questo umile ma per me affascinante esemplare di M33. Come detto ho avuto solo esperienze negative in passato, per mie colpevoli disattenzioni e mancanza di preparazione a riguardo… sono quindi contentissimo che questo “brutto anatroccolo” sia in vero quello che meglio possa rappresentare a suo modo, senza fronzoli o particolarità rilevanti, un esemplare a tutti gli effetti standard ma rappresentativo di quello che ricevettero la maggior parte dei nostri ragazzi durante il secondo conflitto mondiale. Ho letto anche con interesse i suggerimenti circa eventuali “lavori” sul sottogola, ritenendoli tutti validi perché in fondo non vanno a modificare in nessun modo quello che il tempo ha voluto lasciare in eredità a noi ma, per parafrasare Ossidabile con cui ho avuto modo di parlare in privato, vanno ad influire su un aspetto prettamente “estetico” e non “funzionale”, e quindi in maniera assolutamente reversibile e non invasiva. Che dire, intanto grazie a tutti. Vi terrò aggiornato, quando avrò il tempo per metterci mano con calma, se dovessi provare ad applicarci un minimo tocco di fantasia.

Gigi Kent, come dimenticare. Ho già avuto a che fare con questa persona un paio d’anni fa. Non ricordo bene di cosa si parlasse, credo avesse messo in vendita un oggetto e gli avevo chiesto di mettermelo da parte in attesa di pagamento per 2 giorni! 2 !!!! Insomma, mi diede pubblicamente del truffatore.

Una persona, chiunque esso sia, semplicemente stupida e maleducata.

Alcune foto rapidamente scattate per mostrare l’ultima aggiunta in collezione, sperando finalmente di essere riuscito per la prima volta a portare a casa, in ambito M33, un esemplare genuino del periodo bellico seppur molto vissuto.
Che ne pensate? Taglia 57, codice PP55. Presenta sull’imbottitura i segni del nome e cognome del proprietario, ormai solo appena visibili e non comprensibili; meglio risultano invece le iniziali W.R. riportate sullo scafo e, cosa strana per questo genere di cose, all’interno della cuffia. L’elmetto é stato utilizzato per molto tempo, come dimostrano i segni evidentissimi del sudore sulla cuffia, viene dall’Inghilterra e secondo me potrebbe anche trattarsi di un souvenir di guerra, viste anche le iniziali “W” di un nome tipicamente angolofono. Il sottogola, purtroppo, si é rotto… o é stato intenzionalmente tagliato per renderlo inutilizzabile.

Davvero complimenti per l’acchiappo! Meraviglioso come solo questo oggetto può essere. Iconico e assolutamente difficile ormai da reperire, specie in queste condizioni perfette e per di più con un “aggiunta” storicamente cosi importante.

Ah, tanto per parlare!! Sono barese da 27 anni ormai! Mai avuto neanche lontanamente queste fortune!

Devo confermare quanto detto da Adriano. Gli Alpini in kilt sfilano nel gruppo “Esteri”, inquadrati nella sezione della Gran Bretagna (essendo la più affine alla Scozia).

Edited by WW2 - 16/5/2023, 16:35