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Purtroppo non credo sia il risultato di un suicidio collettivo, altrimenti la faccenda si risolverebbe a causa dell'estinzione dei venditori. Penso piuttosto sia la fine di un certo tipo di collezionista e l'inizio - o il consolidamento - di un'altra specie. Quello normodotato (dal punto di vista pecunario, ovviamente) non potrà permettersi altro che piccoli oggetti oppure dedicarsi ad una raccolta minore (lo erano, un tempo, quelle relative ad alcuna militaria US, GB etc., ma anche queste tendono adesso al rialzo); quello dotato di contante potrà invece continuare a rifornirsi normalmente di ciò che desidera. Ho notato che molto del movimento si è spostato sulle aste, dove evidentemente questi fantomatici oligarchi pensano, senza troppo sbattimento, di potersi approvvigionare di materiale fornito di una solida garanzia. Avete visto i risultati delle aste organizzate da Hermann Historica con quella che era la collezione Delich? Ero anch'io a Milano con lo stand della rivista, e anche a me è capitato di trovare qualcosa che mi facesse battere il cuore. Il ritmo è però ritornato ai suoi normali standard una volta che mi è stato detto il corrispettivo monetario dell'oggetto. Come ho scritto nell'ultimo editoriale, ormai non esistono più oggetti rari ma soltanto portafogli che possono o meno acquistarli. Ecco, il collezionismo è ormai diventato soltanto questo. Infatti, come forse leggerete nella rivista, ormai non mi diverto più!
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