| Alla fine, cinque mesi dopo aver scritto il cartoncino, ci andrà a fare la guerra in Italia.
Quello che so di questo ufficiale è che è si chiamava Giovanni Angelo Santoni Rugiu ed era nato a Sassari l’8 maggio 1882, era entrato in servizio il 6 novembre 1901, nominato sottotenente di fanteria il 7 settembre 1903 e promosso tenente il 16 dicembre 1906. Non so dire esattamente quando sia andato in Eritrea ma posso immaginare che ciò sia avvenuto molto presto, praticamente forse fin dal suo ingresso in servizio come ufficiale, dal momento che lui stesso nel 1917 fa riferimento ad “una vita coloniale che dura da quasi otto anni”. Di certo posso dire che nel 1909 risulta assegnato al Regio Corpo delle Truppe Coloniali dell’Eritrea e che tale risulta anche nel 1910 e nel 1911 quando, a fine anno, risulta per certo assegnato alla 1° compagnia del II Battaglione Indigeni dell’Eritrea dislocata a Saganeiti.
Tra l’aprile ed il maggio 1912, la sua compagnia al completo contribuisce alla ricostituzione del VII Battaglione Indigeni dell’Eritrea che a distanza di dieci anni dal suo primo scioglimento viene ricostituito in considerazione dell’esigenza posta dalla guerra italo-turca; in particolare la 1° compagnia del II Battaglione diventa la 2° compagnia del VII Battaglione. Il 26 maggio 1912 il VII battaglione viene imbarcato sul piroscafo Cavour e salpa alla volta della Libia. Forza partente: ufficiali 17, sottufficiali 3, truppa indigena 972, quadrupedi 236. Il 4 giugno 1912 il piroscafo giunge in prossimità di della penisola sabbiosa di Ras-El-Machbez (o Macabez) all’estremità occidentale della Tripolitania a circa trenta chilometri dal confine tunisino dove viene inizialmente trattenuto in quarantena a causa di alcuni casi di vaioloide sviluppatisi a bordo, unico incidente di rilievo durante il viaggio. L’11 giugno 1912 il Battaglione sbarca nella penisola di Macabez e passa immediatamente agli ordini della 5° Divisione speciale del Ten. Generale Vincenzo Garioni. Questa prima campagna di guerra in Libia si protrae per 6 mesi (giugno – novembre 1912) durante i quali il VII viene dislocato: 1. inizialmente in Tripolitania dove prende parte alle seguenti operazioni e scontri armati: • ricognizione (incruenta) verso il confine tunisino (17 – 21 giugno 1912) • combattimento all’altura del Guado (Sidi Said), 27 – 28 giugno 1912; • ricognizione su Zelten con conflitto a fuoco, 30 giugno 1912; • ricognizione su Sidi Alì con conflitto a fuoco, 4 luglio 1912; • combattimento di Sidi Alì solo come riserva, 25 luglio 1912; • avanzata su Zuara, 5 agosto 1912; • combattimento Sidi Abd-es-Samad, 15 agosto 1912. 2. Successivamente, il 26 agosto 1912, viene trasferito via mare a bordo del piroscafo Cavour a Derna, in Cirenaica, dove prese parte ai seguenti operazioni e scontri armati: • Derna, 14-16 settembre 1912; • Kasr Ras el Leben (Derna), 17 settembre 1912; • Bu Msafer, 8-10 ottobre 1912. Dal 14 ottobre al 29 novembre 1912 il VII Battaglione stanzia a Derna e non partecipa più ad alcuna operazione di guerra. Il 29 novembre 1912 s’imbarca a bordo del piroscafo Europa diretto a Roma dove (probabilmente) domenica 8 dicembre 1912 presso il quartiere Macao viene passato in rassegna dal Re Vittorio Emanuele III e poi fa rientro in Eritrea. Il 13 dicembre sosta a Porto Said, poco dopo è di nuovo in Eritrea.
Il VII Battaglione trascorre i primi quattro mesi del 1913 in Eritrea a riposo. Il 22 marzo 1913, poche settimane prima che il VII Battaglione sia nuovamente mobilitato per una seconda campagna di guerra in Libia (ma questa volta della durata prevista di un anno), Santoni Rugiu viene decorato con una medaglia d’argento al valor militare per i fatti d’arme sostenuti l’anno precedente in Tripolitania con la seguente motivazione: «In successivi combattimenti dette prova di slancio e coraggio esemplari. Sidi Said, 27 e 28 giugno 1912; Sidi Ali, 4 luglio 1912; Sidi Abdessamad, 15 agosto 1912». Dopo il 6 aprile 1913 è autorizzato a fregiarsi anche della medaglia commemorativa per la guerra italo-turca e della medaglia commemorativa delle campagne d’Africa senza menzione degli anni precisi trascorsi. Il 30 aprile 1913 il VII Battaglione salpa da Massaua a bordo del piroscafo Bologna alla volta di Derna, dove sbarca il 26 maggio 1913 dopo essere stato in quarantena per pochi giorni presso la stazione sanitaria dell’Asinara a causa di alcuni casi di malattie infettive verificatesi durante il viaggio. Forza partente: ufficiali: 15, sottufficiali e truppa italiana: 5, truppa indigena: 995, quadrupedi: 154. In questa seconda campagna in Libia il VII Battaglione viene dislocato solo in Cirenaica (Derna, Tobruk, Bengasi e Cirene) e prende parte alle seguenti operazioni e scontri armati: • Ettangi (Kasr Braksada) (Derna), 18 giugno 1913; • Maturba (Derna), giugno 1913; • Madaur (Tobruk), 17-18 luglio 1913; • Zavia es Gaffa (Bengasi), 29 luglio 1913; • El Duesia (Bengasi), 20 agosto 1913; • Zavia Gsur (Cirene), 15 settembre 1913; • Zavia Beda (Cirene), 1° ottobre 1913; • Bu Scemal (Cirene), 6 ottobre 1913; • Zavia Ania (Cirene), 29 ottobre 1913 Terminate queste operazioni, per il sopraggiungere delle piogge, il VII Battaglione trascorre circa 3 mesi nella zona di Cirene avendo la 3° e 4° compagnia dislocate a Zavia Beda e la 1° e 2° compagnia a Zavia Ania nei pressi di Cirene. Nei primi mesi del 1914 dopo la ripresa delle operazioni, il VII Battaglione prende parte al combattimento di Zavia Argub (Cirene) del 22 febbraio 1914 e contro i campi arabi di Maraua e Slanta. Per sopravvenute minacce dell’Etiopia contro l’Eritrea i battaglioni eritrei vengono richiamati dalla Libia per cui il VII Battaglione, senza aver ultimato il previsto anno in Cirenaica, il 18 aprile 1914 rientra anticipatamente in Eritrea riprendendo la propria sede ad Asmara dove resta fino ai primi di gennaio del 1916. Al suo rientro in Eritrea, ad attendere Santoni Ruggiu ci sono due belle sorprese: la promozione straordinaria per meriti di guerra al grado di capitano (con anzianità 10 maggio 1914) ed una seconda medaglia d’argento al valor militare (RD 4 giugno 1914).
Per Santoni Rugiu, gli anni che vanno dal 1914 al 1916 trascorrono tranquilli in Eritrea al VII Battaglione.
Nell’agosto 1916 il VII Battaglione è nuovamente mobilitato per un terzo turno di distaccamento in Libia (Cirenaica) e Santoni Rugiu segue il reparto al comando della 4° compagnia del VII Battaglione. Forza partente: 847 uomini. Il 18 settembre 1916 il VII Battaglione sbarca a Marsa Susa e si trasferisce poi a Cirene. Nessun avvenimento di rilievo è da segnalare nell’anno di permanenza in Cirenaica durante il quale il reparto viene impiegato per le ricognizioni ed i servizi di scorta alle carovane di rifornimento ai territori di Cirene e di Susa. Da questo terzo periodo di permanenza in Libia il VII Battaglione rientra il 14 ottobre 1917 ma il capitano Santoni Rugiu lascia il reparto e la Libia prima.
Dal tuo cartoncino si evince che Santoni Rugiu il 22 febbraio si trova a Cirene ed è combattuto dal fatto se restare in Africa o se rientrare in Italia ed andare a fare la guerra agli austriaci. Evidentemente prevale questa seconda idea perché dal luglio all’ottobre 1917, dopo essere stato promosso maggiore, comanda il II battaglione del 211° Reggimento Fanteria della Brigata Pescara sul fronte carsico. Quando Santoni Rugiu arriva al reparto nel luglio 1917 il reparto è in zona di riposo dal 20 luglio e vi resta fino al 27 agosto, quindi si trasferisce in prima linea sull’altipiano della Bainsizza (QQ 763-774 – Hoje) e dal 23 settembre al 2 ottobre torna in zona di riposo. Poco dopo avviene lo sfondamento di Caporetto e nel caos che ne consegue Santoni Rugiu finisce dall’11 novembre al 23 dicembre 1917 a comandare il II battaglione del 85° Reggimento Fanteria della Brigata Verona. Il nuovo reparto si trova nelle retrovie a Thiene e Stoccareddo fino a 5 dicembre, quindi dal 6 al 28 dicembre va in linea nel settore Colle d’Astiago (Val Frenzela) – Buso, Zaibena e Portecche (Col del Rosso). Santoni Rugiu lascia il reparto il 23 dicembre, cinque giorni prima che la Brigata sia sciolta e probabilmente prende parte alla guerra contro l’Austria solo nell’anno 1917 come documentato in seguito dalla medaglia commemorativa della guerra italo austriaca valida solo per l’anno 1917.
Di lui perdo le tracce fino al dicembre del 1924 quando risulta essere stato promosso tenente colonnello con riserva d’anzianità il 23 marzo 1923 (che in seguito verrà convalidata a far tempo dal 30 aprile 1920), presta servizio presso il 45° Reggimento Fanteria ed ostenta un buon medagliere: Croce di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, tre medaglie d’argento al valore militare , due croci al merito di guerra, la medaglia commemorativa delle campagne d’Africa, la medaglia commemorativa della guerra italo turca e delle campagne di Libia per gli anni 1912, 1913, 1914, 1916, la medaglia commemorativa della guerra italo austriaca per l’anno 1917, la medaglia interalleata della vittoria e la medaglia dell’unità d’Italia, oltre al fregio di promozione straordinaria per meriti di guerra.
L’anno successivo (1925) si trova nella medesima posizione ma il medagliere si è arricchito anche di una croce di guerra al valor militare mentre tra il 1926 ed il 1927 viene trasferito al Regio Corpo Truppe Coloniali della Cirenaica (fuori quadro) dove figura anche alla fine del 1929 quando risulta decorato anche Cavaliere dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia.
Il 2 settembre 1929 viene promosso colonnello e nominato comandante del 70° Reggimento Fanteria per cui è costretto a rimpatriare.
Tra il 1930 ed il 1931 riceve anche la decorazione di Cavaliere dell’Ordine dei SS Maurizio e Lazzaro e vene nuovamente assegnato al RCTC della Cirenaica (fuori quadro) ed è possibile che muoia prima della fine del 1931 dal momento che nella mia copia dell’annuario del 1932 un ignoto precedente possessore ha tracciato una riga sul nome di Santoni Rugiu ed ha siglato una croce accanto al suo nome e nell’Annuario degli anni successivi Santoni Rugiu non figura più.
Se è così, è morto piuttosto giovane (49 anni) e sarebbe interessante sapere se ciò possa essere avvenuto in combattimento nelle battute finali della riconquista della Libia o per cause naturali. Chiunque abbia dati correttivi o integrativi su questo ufficiale è invitato ad annotarli. Un caro saluto Andrea
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