Nell'altra discussione sul programma televisivo è saltato fuori il nome del G.le Bellomo. Me ne compiaccio e spero che a questa figura sia restituita la notorietà che merita.
Tanto per riassumere i fatti salienti della sua vita, ricordo che fu già ufficiale nella I G.M. e nella II fu richiamato come comandante del Presidio di Bari.
Il punto di svolta si ebbe nel 1941, quando un prigioniero (non due, come a volte si legge) fu colpito a morte nel tentare di fuggire per la seconda volta dal Campo di prigionia di Torre Tresca (BA). Questo evento, mai del tutto chiarito, fu all'origine della sua fucilazione per "crimini di guerra" (caso unico in Italia) dopo la fine delle ostilità.
All'indomani dell'Armistizio, Bellomo mise insieme una piccola forza militare italiana che affrontò i tedeschi "armi in pugno" a Bari. Benché ferito, il Generale riuscì nell'intento di sloggiare gli ex-alleati dal porto, lasciandone intatte le strutture e permettendo lo sbarco senza colpo ferire degli inglesi, che in breve tempo occuparono anche il resto della Puglia.
Poco dopo fu fermato e poi arrestato dagli inglesi stessi, che lo accusavano di essere responsabile della morte del prigioniero avvenuta due anni prima. Il 14 luglio 1945 gli fu notificato il processo, che ebbe luogo il 28 luglio successivo.
Un'ora dopo la sentenza di colpevolezza Bellomo fu fucilato.
Nel 1951 il Governo italiano gli conferì la MAVM postuma per la difesa del porto di Bari.
Quel che a tutt'oggi non si spiega è l'eccezionale durezza della Corte inglese nei confronti di Bellomo, il quale peraltro negò sempre (sotto giuramento) di aver dato ordine di sparare o di aver sparato egli stesso con la Colt Pocket che aveva catturato a un ufficiale inglese.
Altre corti militari mitigarono le loro sentenze per crimini ben più gravi, e soprattutto, con responsabilità accertate. Due pesi e due misure, quindi?
In un suo libro Peter Tompkins - referente dell'OSS a Roma nel 1944 - rileva che il generale Bellomo fu vittima delle macchinazioni di Badoglio e dei monarchici che volevano eliminare un testimone pericoloso dei giorni della fuga del dopo 8 settembre. Medesima conclusione è raggiunta da Ruggero Zangrandi che in un suo libro riporta:
CITAZIONE
«Dopo una lunga e accurata ricerca sulle circostanze relative all'arresto di Bellomo, Zangrandi è stato in grado di documentare come la corte britannica fosse stata tratta in inganno da Badoglio e da agenti monarchici che, in tutta segretezza, fecero ricorso al falso per favorire la fucilazione di Bellomo. Essendo l'unico generale italiano che di propria iniziativa combatté i tedeschi e mantenne la città di Bari fino all'arrivo degli Alleati, rappresentava una minaccia per il re e per Badoglio, perché rivelava al mondo lo squallore del loro tradimento.»
(Ruggero Zangrandi)
Si noti tuttavia che Zangrandi non tiene conto che anche altri generali italiani reagirono fermamente ai tedeschi fin dalla sera dell'8 settembre 1943: fra questi, Giovanni Magli, il principe Ferrante Gonzaga marchese del Vodice, Gioacchino Solinas e Alfonso Cigala-Fulgosi.
Vorrei sapere da voi se in questi ultimi anni Bellomo è stato riabilitato o almeno si è pensato di rivedere il processo.