Regia Torpediniera Generale Cascino, Una risposta per un utente

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lancieri novara 5
view post Posted on 21/6/2010, 21:42 by: lancieri novara 5
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Nei giorni scorsi ero contattato da un utente (mariasole..) che mi chiedeva notizie di una nave frigorifera, il Perla, cui la torpediniera Cascino, sulla quale era imbarcato il padre prestò soccorso..non è stato facile ma credo di avere fatto un buon lavoro: ho notizie del piroscafo Perla, delle circostanze del suo affodamento e dai rapporti dell'USMM un salvataggio naufraghi da parte del Cascino è compatibile per area operativa. Sarebbe bello se il nuovo amico unisse immagini e vicende del padre a completamento della note.

Un caro saluto giacomo

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Piroscafo Perla

Il piroscafo Perla era una nave mista da passeggeri e da carico, essendo dotata di stive refrigerate. Costruita nel 1926 presso la Clyde Shipbuilding Company di Glasgow stazzava 5741 tonnellate ed era dotata di caldaie a triplice espansione che azionavano un motore da 468 HP, lunga 122 metri e larga 16,5 metri aveva una velocità massima di 10,5 nodi. Era stata realizzata su commissione della “Navigazione Libera Triestina SA” con sede a Venezia.
Nel 1937 venne acquistata dal “Lloyd triestino SA di Navigazione” con sede sempre a Venezia
Nel corso della II Guerra Mondiale venne requisito dalla Regia Marina per effettuare operazioni di trasporto truppe e rifornimenti. Il 7 gennaio in rotta notturna tra Tripoli e Palermo venne silurato da un aerosilurante britannico tipo Albacore di base a Malta. La nave affondò a una ventina di miglia a sud di Pantelleria.

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Torpediniera Generale Antonio Cascino

Brevi note sul Generale Cascino
Alla guida dei sui uomini della Brigata Avellino conquistò il Monte Santo, gravemente ferito rifiutava il ricovero per dirigere i furiosi contrassalti austriaci, portato finalmente in ospedale spirò dopo 12 giorni d’agonia.

Sigla CI motto “Ovunque e sempre ardisci!”

Realizzata nei cantieri navali Odero di Sestri Ponente – Genova
Impostazione 1920 Varo 1922 Completamento 1922
Dislocamento a pieno carico: 890 tonnellate
Lunghezza 73,2 metri
Larghezza 7,3 metri
Immersione 3 metri
Propulsione 4 caldaie 2 turbine 2 eliche Potenza 16.000 HP
Velocità 30 nodi
Combustibile 180 tonnellate nafta Autonomia 2000 miglia a 14 nodi
Armamento
3 pezzi da 102/45 mm
2 pezzi da 76/40 mm
4 tubi lanciasiluri da 450 mm
mine
Equipaggio 105

Attività operativa

Effettuò l’addestramento preliminare alle dipendenze del dipartimento della Spezia e nel novembre 1922 entrò a far parte della Forza Navale del Mediterraneo (1° Squadriglia Ct); nel 1923 fu a Corfù e nei porti greci insieme con l’Armata Navale.
L’attività con l’Armata proseguì poi prevalentemente nel Tirreno, eccezion fatta per una breve apparizione a Tobruk (1924) ed una crociera nel Dodecanneso e ad Alessandria d’Egitto (1925). L’unità prestò poi servizio come nave dipartimentale a Taranto alzando spesso l’insegna di quel Comando in Capo ed effettuando saltuarie missioni a Saseno e Durazzo.

Nel marzo 1927 entrò a far parte della 1° Squadra (2° Squadriglia Ct); poi fu dislocata per breve tempo a Livorno a disposizione dell’Accademia Navale, e infine a Tripoli come nave stazionaria (maggio – luglio 1927) in sostituzione del Montanari.
Il 5 ottobre 1927 mentre era in navigazione dalla Spezia a Gaeta, una carica da 76 deflagrò per autocombustione provocando l’incendio del deposito munizioni poppiero; il pronto allagamento del locale salvò la nave da una fine sicura.
Nella primavere del 1928 il Cascino fu assegnato alla 2° Squadra (6° Squadriglia Ct della Divisione Speciale) e per breve tempo esplicò servizio dipartimentale alla Spezia, compiendo una crociera con gli ufficiali della Scuola di Guerra e partecipando a manifestazioni celebrative.
Nell’estate 1929 seguì la Divisione Speciale in una crociera in Pirenaica ad Alessandria d’Egitto e nelle isole del Dodecanneso.
Dopo il declassamento a torpediniera, l’unità continuò a prestare servizio con la Divisione Speciale (2° Squadriglia Tp) che dal 1932 divenne 6° Divisione (a Venezia); esplicò fino al 1937 la propria attività quasi esclusivamente in Alto Adriatico. Effettuò tuttavia una crociera estiva nelle acque greche (1932), alcune missioni nei porti della Pirenaica (1932-33) e per un breve periodo di tempo fu assegnata alla Scuola Comando a Taranto (1935).
In seguito, fino all’entrata dell’Italia nel Secondo Conflitto Mondiale, fece parte delle forze dipartimentali della Spezia disimpegnando modesta attività in Alto Tirreno ed acque della Sardegna.
Nel corso del 1940 fu assegnata alla difesa del traffico costiero in Africa Settentrionale; nei primi mesi del 1941 fu quindi dislocata nel Basso Tirreno e poi nuovamente in Africa Settentrionale, fino alla fine dell’anno.
Successivamente passò al servizio di scorta nelle acque siculo joniche e nel Basso e Medio Adriatico in relazione allo sviluppo delle operazioni del fronte balcanico (primavera estate 1942). Alla fine del 1942 fu di nuovo per breve tempo in acque libiche e successivamente (1943) nel Basso Tirreno con occasionali missioni a Diserta, quando quel teatro operativo impose il massimo sforzo da parte delle Forze Navali.
L’8 settembre 1943 l’unità che si trovava alla Spezia impossibilitata a muoversi, fu autoaffondata. La Cascino aveva a quella data effettuato 159 missioni di scorta costiera o di altura, 68 missioni di vario genere, 9 di caccia antisom ed una di posa sbarramenti di mine. Nell’esplicare tale attività la torpediniera percorse circa 69.000 miglia stabilendo un primato per le unità del suo tipo e collocandosi al terzo posto per l’attività bellica 1940-43 fra tutte le torpediniere italiane.

 
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