31 Luglio 1944- Il bombardamento di Dogliani, Come nasce una rappresaglia

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ghirghi
view post Posted on 28/11/2010, 13:16




31 Luglio 1944 – il bombardamento di Dogliani

ANTEFATTO
L’undici settembre 1943, dal carcere “Santa Caterina” di Fossano (Cuneo) dove erano detenuti per motivi politici, evasero 71 maquis francesi e 16 slavi.
Molti di questi stranieri entrarono a far parte delle formazioni partigiane in fase di organizzazione nella provincia di Cuneo.

Tra i francesi Luis Chabas, (il leggendario “Lulù”), nato a Lione nel 1924, già appartenente ai maquis del Vercors, doveva scontare una condanna inflittagli dal Tribunale Militare della IV Armata, per partecipazione a banda ribelle.

Tra gli slavi spicca la figura di Eugenio Stipcevic, che diventerà famoso con il nome di “Genio lo Slavo”. Era nato a Zara nel 1908. Partigiano della Slovenia, fu catturato dagli Italiani il 22 settembre 1942 e condannato dal Tribunale Speciale della Dalmazia a 15 anni di reclusione per lotta armata. Fu rinchiuso nel carcere di Fossano il 2 maggio 1943.

Il carcere di Fossano continuò ad essere utilizzato per la detenzione dei “politici” fino al 2 luglio del 1944. Quel giorno, informati di un imminente trasferimento in Germania dei prigionieri, per la maggior parte stranieri, i partigiani attaccarono il carcere liberandoli. Da quella data quel carcere non fu più usato per la detenzione dei perseguitati politici.

Nella primavera del 1944 nella zona di Sommano, Bonvicino e Lovera (nei dintorni di Dogliani - CN) si erano costituiti diversi gruppi di resistenti, fra i quali uno di francesi. capeggiati da Simon Samuel, un altro di slavi, capeggiati da Eugenio Stipcevic.

Nel mese di maggio del 1944 questi numerosi gruppi si riunirono in un’unica formazione, costituendo la XVI^ Brigata d’Assalto Garibaldi “ Generale Perotti”

Dato che gli stranieri erano numerosi, per loro fu creato un Distaccamento, che prese il nome ISLAFRAN (italiani, Slavi, Francesi). Ne assunse il comando lo slavo Eugenio Stipcevic, suo vice il francese Daniel Fauquier.

Questo distaccamento aumentò di mano in mano il suo organico, soprattutto, poi, con la liberazione dei detenuti dal carcere di Fossano avvenuta a luglio. Entrarono a far parte di quel distaccamento anche numerosi russi, austriaci e cechi.

Ora non voglio raccontarvi tutta la storia del Distaccamento ISLAFRAN. Dirò soltanto, prendendo a prestito una frase di Sonsincero in una precedente discussione, che “…andavano giù di duro”

Il 16 luglio 1944, infatti, il Comando della XVI^ Brigata ritenne opportuno inviare una disposizione avente per oggetto “PROCESSI”. Il Distaccamento di “Genio lo Slavo” adottò subito le nuove regole.
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Il 24 luglio 1944, dopo processo, alla Lovera di Bonvicino fu condannata a morte, per
Spionaggio, una donna torinese, sfollata a Dogliari. Era la suocera di un tenente dell’aviazione RSI.
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Questo episodio scatenò la rappresaglia delle forze nazifasciste.

IL BOMBARDAMENTO

Le notizie che seguono sono tratte da un lavoro del dott. Rino Viotto “Le tragiche vicende dell’estate 44 in Dogliani”

“ Sono le 16,45 di una afosa giornata di fine luglio. Il Commissario Prefettizio generale Filippo Martinengo è appena uscito dal Comune e, conversando con il segretario comunale, rag. Vietti e il parroco del luogo, Don Pietro Delpodio sosta nei pressi del sagrato della Parrocchiale quando all’improvviso il rombo di un aereo richiama la sua attenzione.
L’apparecchio militare, di nazionalità tedesca, quasi sfiorando i tetti delle case, si porta sopra il centro storico dove lascia cadere una bomba……
L’aeroplano fugge fin sopra la regione Codevilla poi gira su se stesso e ritorna da dove è venuto; si trova così nuovamente su Dogliani e sgancia altre due bombe quasi nello stesso punto di prima.
Dogliani Borgo scompare in un gran nuvolose: le tre bombe hanno seminato la mortre e terrore!
Per la verità storica aggiungiamo che l’aereo ritorna mitragliando sul paese per altre due volte, quasi a voler completare la sua terrificante missione. L’aeroplano è di nazionalità tedesca e ciò lo si rivela dalle croci nere dipinte sotto le ali e da quella uncinata sul timone di coda…..”

L’aereo, decollato dal campo di Torino, risultò essere un Foche – Wulf FW 190- D9
Le vittime del bombardamento furono 28
All’indomani, 1 agosto 1944, fu eseguito un feroce rastrellamento durante il quale furono barbaramente trucidate altre sei persone, portando a 34 il numero delle vittime.

La pubblicazione del dott. Viotto continua dimostrando come la rappresaglia fascista sia stata causata dalla reazione del genero della donna uccisa alla Lovera di Bonvicino.

Il successivo 24 agosto 1944, al Parroco don Pietro Delpodio fu fatta pervenire una missiva a firma dell’ufficiale fascista, richiedente la restituzione della salma della suocera e la somma di lire 280.000 a titolo di risarcimento per la merce sottratta dai partigiani alla donna (che era una venditrice ambulante) e dagli stessi distribuita poi alla popolazione. Nel caso di mancata ottemperanza della richiesta, sarebbe stata nuovamente bombardata Dogliani.

Il parroco informa del fatto il suo Vescovo, che richiede l’intervento del Cardinale Fossati di Torino.

Il successivo 1° settembre giunge una nuova lettera, sempre dello stesso tenente, che aumentava a 400.000 lire la somma dell’estorsione. Termine ultimo l’otto settembre 1944.
A questo punto il Cardinale Fossati si rivolse al Comando tedesco, che bloccò la vicenda.

Ancora una volta la rappresaglia fascista colpì indiscriminatamente persone innocenti.

 
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view post Posted on 28/11/2010, 14:18


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CITAZIONE (ghirghi @ 28/11/2010, 13:16) 
Il 24 luglio 1944, dopo processo, alla Lovera di Bonvicino fu condannata a morte, per
Spionaggio, una donna torinese, sfollata a Dogliari. Era la suocera di un tenente dell’aviazione RSI.
Questo episodio scatenò la rappresaglia delle forze nazifasciste.

Ancora una volta la rappresaglia fascista colpì indiscriminatamente persone innocenti.

francamente non mi sembra di leggere di un processo ma di un esecuzione sommaria ed immotivata ... non vedendo nulla che possa confermare l'ipotesi di spionaggio

esecuzione che ha provocato una sanguinosa rappresaglia...

ora Io francamente non posso fare a meno di chiedermi se quell esecuzione sia stata cosa " buona e giusta " ,,, quale risultato (da un punto di vista bellico) ha avuto ? aveva senso eseguirla esponendo la popolazione alla rappresaglia ? o forse era anche questo che si voleva ottenere ?

axel 1899
 
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ghirghi
view post Posted on 28/11/2010, 14:53




CITAZIONE (axel 1899 @ 28/11/2010, 14:18) 
........................

ora Io francamente non posso fare a meno di chiedermi se quell esecuzione sia stata cosa " buona e giusta " ,,, quale risultato (da un punto di vista bellico) ha avuto ? aveva senso eseguirla esponendo la popolazione alla rappresaglia ? o forse era anche questo che si voleva ottenere ?

axel 1899

Allo stesso modo io mi sono chiesto se quella bestiale rappresaglia sia stata cosa "buona e giusta".

Avrei certamente capito se, invece di bombardare una popolazione inerme, avessero attaccato in forze quel gruppo che aveva messo in atto l'esecuzione della donna. Invece nò! Anche nel rastrellamento del giorno dopo, oltre a trucidare sei civili, hanno anche incendiato dodici case. Questo è terrore!

Personalmente ritengo che ad un'azione troppo affrettata e forse ingiusta, - forse - abbia fatto seguito una reazione non soltanto altrettanto affrettata ma soprattutto terribilmente sproporzionata.
Mai e poi mai potrò capacitarmi all'idea di accettare la rappresaglia su persone innocenti che, senza difesa alcuna, sono costrette a pagare per colpe che non hanno.



 
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view post Posted on 28/11/2010, 15:26
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CITAZIONE (ghirghi @ 28/11/2010, 13:16) 
L’aeroplano fugge fin sopra la regione Codevilla poi gira su se stesso e ritorna da dove è venuto; si trova così nuovamente su Dogliani e sgancia altre due bombe quasi nello stesso punto di prima.

Tralasciando volutamente i commenti sulla giustezza o meno di certe azioni e reazioni mi colpisce invece nella descrizione dell'azione quel "fugge".

Non è che l'odiato nemico continua il suo abbrivio per poi voltarsi e tornare ma "fugge": possibile che nelle descrizioni si debba sempre utilizzare termini infamanti?
Come quando l'avversario viene sempre giustiziato e non ucciso, o altre ricercateze semantiche simili.
Circa il "processo" è altrettanto evidente che un foglio di carta di spiegazione di un'uccisione non fa un processo, comunque lo si voglia chiamare.
Che poi sarebbe interessante sapere se certi "processi" venivano tenuti prima o dopo l'uccisione.
 
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view post Posted on 28/11/2010, 16:46


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CITAZIONE (ghirghi @ 28/11/2010, 14:53) 
Allo stesso modo io mi sono chiesto se quella bestiale rappresaglia sia stata cosa "buona e giusta".

Avrei certamente capito se, invece di bombardare una popolazione inerme, avessero attaccato in forze quel gruppo che aveva messo in atto l'esecuzione della donna. Invece nò! Anche nel rastrellamento del giorno dopo, oltre a trucidare sei civili, hanno anche incendiato dodici case. Questo è terrore!

Personalmente ritengo che ad un'azione troppo affrettata e forse ingiusta, - forse - abbia fatto seguito una reazione non soltanto altrettanto affrettata ma soprattutto terribilmente sproporzionata.
Mai e poi mai potrò capacitarmi all'idea di accettare la rappresaglia su persone innocenti che, senza difesa alcuna, sono costrette a pagare per colpe che non hanno.

Ghirghi , tento di risponderTi per punti :
1) se la rappresaglia è " bestiale " lo è altrettanto l'esecuzione che la ha provocata
2) se è stata cosa " buona e giusta " Io me lo chiedevo (e chiedo) da un punto di vista militare , tralasciando altre considerazioni ... e mi chiedevo se aveva senso , sempre da un punto di vista militare, alla luce della rappresaglia che ritengo fosse prevedibile
3) a prescindere dall uso del termine " esecuzione" per la donna e " trucidare " per i sei civili , Ti chiedo : ma se è " terrore " il rastrellamento ed il " trucidare/incendiare " non è terrore rapire una donna civile le cui uniche colpe probabilmente eran quelle di aver parlato male dei partigiani e di essere la suocera di un ufficiale della RSI ? erano colpe e colpe da pena capitale ? valevano un rapimento, un interrogatorio (condotto non si sà come) un " esecuzione " ed un occultamento del cadavere ? (e sul perchè dell occultamento credo avremmo da ragionare .......)

axel 1899

P.s. fù una guerra civile , sporca e maledetta ... mi può anche essere comprensibile che vi sia chi, ancora oggi, dia fiato alle trombe e chi risponda con le proprie campane .... pur tuttavia comprensibile non vuol sempre dire accettabile o condivisibile
 
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view post Posted on 28/11/2010, 17:40


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scusate ma avete letto bene il rapporto sul "processo" alla signora in questione? cito:
D'altre informazioni, risulta che l'imputata era persona pericolosa x i partigiani in quanto la sua attività nuoceva x la divulgazione di notizie riguardanti il movimento partigiano.
ora se non è il ritratto di una delatrice e spia, questo non so proprio quale sia.
pertanto dò pienamente ragione a Ghirghi su ciò che ha scritto più sopra.
ps
sono anche perfettamente d'accordo con quanto postato da Ghirghi ne suo secondo messaggio.
 
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ghirghi
view post Posted on 28/11/2010, 17:43




CITAZIONE (kanister @ 28/11/2010, 15:26) 
CITAZIONE (ghirghi @ 28/11/2010, 13:16) 
L’aeroplano fugge fin sopra la regione Codevilla poi gira su se stesso e ritorna da dove è venuto; si trova così nuovamente su Dogliani e sgancia altre due bombe quasi nello stesso punto di prima.

Tralasciando volutamente i commenti sulla giustezza o meno di certe azioni e reazioni mi colpisce invece nella descrizione dell'azione quel "fugge".

Non è che l'odiato nemico continua il suo abbrivio per poi voltarsi e tornare ma "fugge": possibile che nelle descrizioni si debba sempre utilizzare termini infamanti?
Come quando l'avversario viene sempre giustiziato e non ucciso, o altre ricercateze semantiche simili.
Circa il "processo" è altrettanto evidente che un foglio di carta di spiegazione di un'uccisione non fa un processo, comunque lo si voglia chiamare.
Che poi sarebbe interessante sapere se certi "processi" venivano tenuti prima o dopo l'uccisione.

Lo sapevo! Ho cercato di portare il discorso sulla rappresaglia, invece il discorso scivola fatalmente su temi di perfezionismo linguistico.
Non voglio fare l’avvocato d’ufficio per nessuno, ma ritengo abbastanza ovvio che il nostro bravo dottore abbia molto semplicemente italianizzato una forma dialettale. “A lè scapà da cula part la”
“E’ andato da quella parte”. Italianizzando “scapà” diventa “fugge”. Di certo quello non aveva proprio l’intenzione di fuggire. Lo dimostra il fatto che dopo la prima passata ne ha portato a termine altre tre.

Non di questi perfezionismi, però, intendevo parlare, ma ben d’altro. Va bene anche così.

Credo sia ormai a tutti notorio che non mi sono mai nascosto dietro il dito e ho invece sempre accettato di discorrere su qualsiasi argomento, ponendo soltanto come limiti, la veridicità dei fatti e la correttezza discorsiva.

Sul fatto che ha dato il via a quella rappresaglia, ho soltanto detto: “Il 24 luglio 1944, dopo processo, alla Lovera di Bonvicino fu condannata a morte, per spionaggio, una donna torinese, sfollata a Dogliani” Punto!

Non posso certo considerare il documento del distaccamento ISLAFAN quale esempio d’atto processuale e tanto meno di verbale d’interrogatorio, come veniva invece chiaramente richiesto con la circolare del Comando della XVI^. (anche questo documento non brilla certo di chiarezza!)
Sulla circolare menzionata si richiedeva anche la firma dell’accusato.

Quel che io volevo focalizzare, caso mai, era proprio l’incapacità culturale dei soggetti che avrebbero eventualmente dovuto costituire il “consesso” giudicante, così mi sembra sia definito. Cosa si può pretendere da un soggetto semianalfabeta, quale era “Genio lo slavo”, in fatto di procedure e di garanzie processuali. Quello era un “guerriero” non un laureato in giurisprudenza. Aveva certamente più dimestichezza con la clava che non con le procedure legali. Il ragionamento vale anche per la maggioranza dei vari Comandanti di Distaccamento.

Devo trovare le copie dei primi cosiddetti “verbali” dell’ISLAFRAN - il primo in particolare – appena posso li inserisco.

Il problema delle spie era, all’epoca, un argomento molto serio e delicato. Un solo soggetto poteva mettere in forse la sicurezza di un reparto di 200 e più uomini. E’ vero, non si andava tanto per il sottile e chissà quanti errori sono stati fatti.

Non la trovo, ma ricordo perfettamente una circolare, mi pare proprio del CMRP (Comando Militare Regionale Piemontese) che raccomandava nei casi dubbi, proprio per ragioni di sicurezza, la necessità di dover rischiare anche l’errore. Certo, sono disposizioni oggi impopolari, che si cerca di dimenticare, ma erano ordini che venivano giustamente impartiti in quei particolari e terribili momenti.






 
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ghirghi
view post Posted on 28/11/2010, 18:18




Axell 1899, la differenza sta nel fatto che la donna era accusata, a torto o a ragione questo è un altro discorso, di essere una spia.
Le sei persone civili, invece, erano totalmente fuori della mischia e nessuna accusa gravava su di loro.
Due di loro sono morte nel rogo della loro casa.

Dal punto di vista militare, non si può avere la pretesa di contrastare una delle parti in causa, usando il terrore della rappresaglia contro i residenti civili.

Lo scontro è diretto, non per interposta persona.

Perché dovrei sentirmi responsabile e in colpa a causa di gesti compiuti, verso terzi inermi, da un esercito incivile.

Vi posso in ogni modo assicurare che in molti casi, a noi favorevoli, non siamo intervenuti proprio per evitare “bestiali” rappresaglie.


CITAZIONE (alexfaro @ 28/11/2010, 17:40) 
scusate ma avete letto bene il rapporto sul "processo" alla signora in questione? cito:
D'altre informazioni, risulta che l'imputata era persona pericolosa x i partigiani in quanto la sua attività nuoceva x la divulgazione di notizie riguardanti il movimento partigiano.
ora se non è il ritratto di una delatrice e spia, questo non so proprio quale sia.
pertanto dò pienamente ragione a Ghirghi su ciò che ha scritto più sopra.
ps
sono anche perfettamente d'accordo con quanto postato da Ghirghi ne suo secondo messaggio.

Grazie per la solidarietà, Axelfaro ;)
 
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view post Posted on 28/11/2010, 18:37


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di nulla, caro Ghirghi, e sottoscrivo in toto quello che dici nel tuo ultimo post.
infatti secondo me bisognerebbe sempre guardare il contesto, dei fatti accaduti durante la guerra e sopratutto nella Resistenza, magari oggi a noi sembrano orribili, ma mettiamoci nei panni dei protagonisti di allora, penso che mi sarei comportato così come loro hanno fatto, salvo poi avere(a cose finite) rimorsi di coscienza.
 
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view post Posted on 28/11/2010, 19:25
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Non trovo nulla da aggiungere a quanto scrive ghirghi. Una ulteriore considerazione di aspetto puramente politico è la constatazione del fatto che l'aereo tedesco ha indiscriminatamente bombardato una parte di territorio dell'alleata RSI evidentemente giudicato territorio nemico nella sua totalità e questo oltre ad essere un'azione criminale in quanto rappresaglia indiscriminata è stata certamente un'azione stupida, cento volte di più di quello che possa eventualmente essere giudicata la fucilazione della sfortunata donna, in quanto eseguita da forze armate regolari contro quelli che erano considerati i suoi stessi cittadini e con caratteristiche più simili ad una vendetta personale dell'ufficiale genero della donna che non ad un'azione militare.
Nulla esclude che fra le trentaquattro vittime ci fossero sostenitori delle forze repubblicane.
 
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ghirghi
view post Posted on 28/11/2010, 19:44




Un ragionamento che proprio non fa una "grinza" :) grazie, voloavela
 
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view post Posted on 28/11/2010, 20:38


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volo a vela ha perfettamente espresso il mio pensiero, che non ho esplicitato, x la fretta e x non dilungarmi troppo nei miei post, già abbastanza chilometrici.
 
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view post Posted on 29/11/2010, 00:10
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eccola..

Quartara Carolina Giovanna
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di Giuseppe, nata a Torino il 21/08/1901, residente a Torino
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31/07/1944
Bonvicino CN

Non dimentichiamo che, a parte il documento postato, molto interessante, la versione su cui stiamo discutendo è sicuramente di parte.
Sarebbe interessante un approfondimento, magari attingendo da fonti avverse, che possa andare oltre queste poche battute anche perchè, benchè l'imbarbarimento della lotta abbia toccato punte di ottusa violenza di norma le azioni di repressione e di ritorsione avevano una certa logica (benchè orribile).
L'attacco aereo pare strano di per se, ma non è da escludere, e il FW 190 poteva tecnicamente portare sotto le ali e la fusoliera delle bombe, anche se non ricordo in quale versione; certo che tra tutti i metodi di repressione questo pare un po' contorto, di dubbio effetto e ad alto costo. Oltretutto 28 morti per le bombe del FW paiono tanti, ma anche in questo caso non è detto. Ci saranno di certo i nominativi dei morti e non conoscendo bene i fatti non ho motivo di dubitare.
Di fatto il rastrellamento dei giorni successivi rende ancora più inutile un attacco di questo tipo.
E' anche da vedere se un ufficiale della GNR (un tenente!!!!) avesse il potere di muovere un aereo tedesco per rappresaglia personale, quando tutti i velivoli erano concentrati nella difesa dai bombardieri alleati...
 
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view post Posted on 29/11/2010, 11:50


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CITAZIONE (ghirghi @ 28/11/2010, 18:18) 
Axell 1899, la differenza sta nel fatto che la donna era accusata, a torto o a ragione questo è un altro discorso, di essere una spia.
Le sei persone civili, invece, erano totalmente fuori della mischia e nessuna accusa gravava su di loro.
Due di loro sono morte nel rogo della loro casa.

Dal punto di vista militare, non si può avere la pretesa di contrastare una delle parti in causa, usando il terrore della rappresaglia contro i residenti civili.

Lo scontro è diretto, non per interposta persona.

Perché dovrei sentirmi responsabile e in colpa a causa di gesti compiuti, verso terzi inermi, da un esercito incivile.

Vi posso in ogni modo assicurare che in molti casi, a noi favorevoli, non siamo intervenuti proprio per evitare “bestiali” rappresaglie.

Ghirghi , se proprio vogliamo dirla tutta, Io non credo che quella donna fosse una spia ... e mi pare quanto meno strano che mentre vengono riportate con un certo dettaglio cosa affermava e pensava la stessa dei partigiani , il fatto che fosse una spia non trovi un solo riscontro concreto.... Io invece ricavo l'impressione, da quanto sopra da Te postato , che certo la tizia non aveva " in simpatia " i partigiani ma anche che fosse commerciante ambulante ... PER ME è plausibile che almeno all'inizio la cosa sia partita come " esproprio proletario " dei beni della stessa .........

sul fatto che poi le sei persone civili fossero fuori dalla mischia, beh può essere ... ma può anche non essere ... se ad esempio il cadavere della " spia " fosse stato trovato dalle loro parti ?

quanto al terrore della rappresaglia DAL PUNTO DI VISTA MILITARE e sugli scontri DIRETTI : le rappresaglie se ben rammento erano all'epoca ammesse, in determinati casi, dal diritto (internazionale) ... e la possibilità di effettuare rappresaglie è prevista anche e sopratutto per scoraggiare o " punire " azioni contrarie a quanto previsto dallo stesso diritto internazionale ... e qui entriamo anche nel discorso " scontro diretto " se una forza armata che veste una regolare uniforme (etc) viene attaccata da una forza partigiana che NON veste una regolare uniforme e che anzi può e effettivamente spesso si confonde tra la popolazione civile, come può esservi scontro diretto ?

qui mi sembra che il bue dia del cornuto all'asino ....

axel 1899

CITAZIONE (-voloavela- @ 28/11/2010, 19:25) 
Non trovo nulla da aggiungere a quanto scrive ghirghi. Una ulteriore considerazione di aspetto puramente politico è la constatazione del fatto che l'aereo tedesco ha indiscriminatamente bombardato una parte di territorio dell'alleata RSI evidentemente giudicato territorio nemico nella sua totalità e questo oltre ad essere un'azione criminale in quanto rappresaglia indiscriminata è stata certamente un'azione stupida, cento volte di più di quello che possa eventualmente essere giudicata la fucilazione della sfortunata donna, in quanto eseguita da forze armate regolari contro quelli che erano considerati i suoi stessi cittadini e con caratteristiche più simili ad una vendetta personale dell'ufficiale genero della donna che non ad un'azione militare.
Nulla esclude che fra le trentaquattro vittime ci fossero sostenitori delle forze repubblicane.

Io però noterei una contraddizione in termini ...
- se era territorio RSI le " forze regolari " partigiane non potevano fucilarla in quanto SPIA ,
- se era territorio " nemico " ovvero non RSI il bombardamento non era più colpevole di quelli alleati che hanno seminato qualche migliaio di morti in più ....

axel 1899

P.s. sul fatto che le forze partigiane possano essere considerate " forze armate regolari " in tutto e per tutto avrei ( ho ) seri dubbi .......

 
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ghirghi
view post Posted on 29/11/2010, 12:16




CITAZIONE (Radagast_ @ 29/11/2010, 00:10) 
eccola..

Quartara Carolina Giovanna
Civile
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di Giuseppe, nata a Torino il 21/08/1901, residente a Torino
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31/07/1944
Bonvicino CN

Non dimentichiamo che, a parte il documento postato, molto interessante, la versione su cui stiamo discutendo è sicuramente di parte.
Sarebbe interessante un approfondimento, magari attingendo da fonti avverse, che possa andare oltre queste poche battute anche perchè, benchè l'imbarbarimento della lotta abbia toccato punte di ottusa violenza di norma le azioni di repressione e di ritorsione avevano una certa logica (benchè orribile).
L'attacco aereo pare strano di per se, ma non è da escludere, e il FW 190 poteva tecnicamente portare sotto le ali e la fusoliera delle bombe, anche se non ricordo in quale versione; certo che tra tutti i metodi di repressione questo pare un po' contorto, di dubbio effetto e ad alto costo. Oltretutto 28 morti per le bombe del FW paiono tanti, ma anche in questo caso non è detto. Ci saranno di certo i nominativi dei morti e non conoscendo bene i fatti non ho motivo di dubitare.
Di fatto il rastrellamento dei giorni successivi rende ancora più inutile un attacco di questo tipo.
E' anche da vedere se un ufficiale della GNR (un tenente!!!!) avesse il potere di muovere un aereo tedesco per rappresaglia personale, quando tutti i velivoli erano concentrati nella difesa dai bombardieri alleati...

E’ sicuramente lei. Ho soltanto qualche riserva sulla data della morte. Ritengo sia stata stimata. Immaginando le procedure dell’epoca, la collocherei più vicina al 24 luglio 1944.

Caro Radagast, per me è sempre un piacere confrontarmi con te! Tu sei un mago della dialettica. ;) Ammetti senza riconoscere, accetti confutando. Sì, l’attacco aereo pare strano, ma non è da escludere……….ecc. ecc.
La mia versione è certamente di parte, come potrebbe non esserlo! Stiamo un momento attenti, però, perché corriamo il rischio di far diventare di parte anche tutte le vittime innocenti, oltre che, ovviamente, tutta la storiografia della resistenza…. Con tutto quel che ne consegue.
Io racconto un fatto reale. Descrivo un attacco aereo che, pur nella sua unicità, ha causato 28 morti e la distruzione di un quartiere di Dogliani. Poi, s’intende, la possiamo presentare nella versione che meglio ci aggrada.

Trascrivo, dal bollettino “L’angelo della parrocchia” mese di Agosto 1945, l’elenco delle vittime del giorno 31 luglio 1945

Occelli Teresa, anni 32
Fresia Delfina, anni 65
Fresia Maria Lucia, anni 57
Durante Caterina, anni 19
Protto avv. Giovanni Paolo, anni 41, sfollato da Torino
Clerico Giovanni Pietro, anni 62
Lanza Paola Tina, anni 18, sfollata da Settimo Torinese
Giacheri Ernesto, anni 41
Giacheri Bianca Maria, anni 1
Giacheri Carlo, anni 30
Parolin Maria Maddalena, anni 39, sfollata da Torino
Parolin Pasqua, anni 19
Agosto Lucia Giovanna, anni 14
Ballauri Piera, anni 10
Testa Nicolò, anni 50, sfollato da Savona
Bossolasco … , presenza casuale a Dogliani
De Negri Giacinta, anni 18
Seghesio Giovanni, anni 54
Gallo Caterina, anni 42
Sardo Sergio Vitale, anni 17
Cauda Lorenzo, anni 89
Protto Elisa, anni 30
Farina Celeste, anni 50
Costa Luigina, anni 26
Montebello Caterina, ANNI 39
Ferrua Caterina, anni 20
Delle Ferrera Paolina, anni 20
Bosio Cesare, anni 61

Il 1° agosto 1945

Uccise per rappresaglia
Pirone Carlo, anni 58, sfollato da Savona
De Valle Domenica, anni 56, sfollata da Savona
De Valle Giacinto Giuseppe, anni 76
Troia Luigi, anni 51

Perite nell’incendio della casa
Ferrero Francesca, anni 82
Burlotto Cristina, anni 52



 
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