| colui che ricevette lo schiaffo da Bixio
Il garibaldino Giulio Adamoli fu testimone oculare dell'episodio, così lo racconta: il gruppo comandato da Agnetta, giunto a Palermo, si era recato nella chiesa di San Giuseppe dei Teatini e lì attendeva impazientemente l’arrivo del Generale; a un certo punto, entrarono due ufficiali garibaldini di cui uno, quello che sembrava il più alto in grado, si rivolse bruscamente ai presenti chiedendo chi ne fosse il capo. Carmelo si fece avanti e l’altro, senza neanche aspettare la risposta, gli diede un ordine; Agnetta, che evidentemente non lo aveva mai visto, di rimando gli chiese chi fosse. “Sono Bixio!” fu la risposta, accompagnata da un sonoro ceffone. Non l’avesse mai fatto! Scoppiò un parapiglia infernale, con Agnetta che mise subito mano alla spada e i suoi uomini che si scagliarono contro l’imprudente ufficiale ma furono fermati da Giuseppe Dezza, l’altro ufficiale che accompagnava Bixio, e da altri uomini nel frattempo sopraggiunti. L’episodio però, con un carattere come quello di Agnetta, non poteva chiudersi lì: il patriota siciliano, infatti, avanzò poco dopo formale richiesta di avere soddisfazione, ma Garibaldi in quel particolare momento non poteva permettersi di perdere nessuno dei suoi uomini migliori e pertanto proibì il duello.
Si ,ma si sfidarono a duello con la pistola, Bixio rimase ferito alla mano e dopo finì a tarallucci e vino.
Il duello fu poi solo rimandato infatti, con Bixio che rimase invalido per la revolverata di Agnetta!
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