per ogni buon fine posto tutto l'articolo:
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ImageShack.usIL CAPOSALDO MALAFEDE NELLA BATTAGLIA PER ROMA
Di Alessandro Betrò
Castel di Decima (RM). Un fine settimana a Roma, ospiti dell'associazione culturale e sportiva Castrum Legionis, specializzata nello studio, ricerca e sperimentazione riguardante genesi e sviluppo degli eserciti di Roma, la cui sede si trova nella Riserva Naturale di Decima-Malafede, è stata l'occasione per farci visitare il luogo dove si diedero battaglia i paracadutisti del Reggimento "Folgore" e i fanti del V British Corps il 4 giugno del 1944 nel quadro della battaglia per Roma.
Nel maggio del 1944 il fronte di Anzio/Nettuno era in fermento e la corsa verso la Città Eterna era diventata una faccenda personale per il generale statunitense Mark Waine Clark, comandante del 5th US Army, il quale voleva entrare a Roma prima dei suoi alleati inglesi che oltretutto avevano un leggero vantaggio sulle truppe americane.
Di fatto estromessi dalla direttrice principale, i britannici si ritrovarono nella zona intorno a Castel di Decima, dove trovarono a difesa gli italo-tedeschi e quindi i paracadutisti del "Folgore" comandati dalla splendida figura del Maggiore Mario Rizzatti ivi caduto e decorato con la massima onorificenza al valor militare.
L'accesso alla Riserva è regolato da particolari norme e condizioni pertanto occorre concordare prioritariamente le modalità d'ingresso con le autorità preposte. Il nostro appuntamento è fissato alle ore 08:30 di domenica 3 febbraio davanti al cancello principale della Riserva, a due passi dall'elegante edificio del castello di Decima.
A riceverci puntualissimo è Alessandro Vasintoni, illuminato presidente di Castrum Legionis, che ci inquadra sulle norme comportamentali da tenere nell'incantevole Riserva Naturale. L'inquadramento storico d'interesse ci viene riassunto magistralmente dall'ex 186º Reggimento Paracadutisti "FOLGORE", XIII Compagnia "Condor", Ten. Simone Romanini, figura di spicco e attivissimo animatore della ricostruzione storica dei reparti paracadutisti italiani del periodo 1940-45, nonché co-fondatore (insieme a Luca Migliavacca) del Gruppo Ricostruzione Storica dell'ANPd'I.
Alla visita partecipano anche nove iscritti all'Associazione A.LA.RI.S., il gruppo storico-culturale attivissimo nella ricerca, lo studio, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio storico della Regione Lazio.
Una volta entrati nella Riserva percorriamo una carrareccia che ci porta verso un rilievo di una sessantina di metri sul livello del mare dove, a mezza costa, sorgono due bunker circolari che fanno parte del Caposaldo Malafede.
L'ispezione ai bunker ci rende l'idea dell'accanito cannoneggiamento inglese sulle posizioni dei parà italiani pertanto ci raccogliamo per un doveroso minuto di silenzio in memoria dei caduti in quei giorni di primavera del 1944.
Riprendiamo l'ispezione alle altre strutture, ormai semi nascoste dalla macchia, e accogliamo con emozione una scritta che un soldato italiano ha inciso nel cemento armato in quei giorni di guerra: "la nostra vittoria non è una teoria ma una certezza". La frase testimonia la spiccata motivazione e determinazione messa in campo dai parà italiani che, come i loro predecessori a El Alamein due anni prima, reagirono contrattaccando per fermare l'avanzata dei preponderanti soldati britannici.
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