elmetto coloniale, 19° "Guide" Libia

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view post Posted on 14/6/2013, 06:16
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Condivido con voi il mio nuovo elmetto coloniale 89 del 19° rgt "Guide" in Libia
Per qualcuno del forum non è una novità :) ma vorrei ,se possibile ,sentire le vostre impressioni.

























 
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portosaid
view post Posted on 14/6/2013, 06:40




splendido!

....ha tutte le sue cosette al posto giusto
complimenti Stefano!

Le scritte indù sulla "paludosa" mi portano a pensare che possa appartenere ad un lotto commissionato dalla nostra intendenza a ditta costruttrice anglo-indiana.
E.
 
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view post Posted on 14/6/2013, 06:44
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Possiamo quindi dedurre che la confezione di questi elmetti veniva appaltata dal Ministero della Guerra anche a ditte estere, in questo caso indiane...
Del resto si è già visto come il Ministero aprisse dei veri e propri bandi di gara rivolti al privato, per una grande quantità di forniture militari. Interessante sapere che vi partecipavano anche dall'estero.
 
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portosaid
view post Posted on 14/6/2013, 07:38




Oddio....
sarei propenso a pensare a ditte appaltatrici italiane che si facevano produrre su specifiche presso ditte dell' Impero britannico a Calcutta, Kharachi, etc.
Faccio un esempio :
"Expressly styled by "The Canal helmet" for VITO RUSSO in Port Said"
etichetta su un aden : Disegnato e prodotto dalla ditta "Il canale" espressamente per Vito Russo a Portosaid.
E' ovvio che la ditta egiziana "The Canal helmet" (chiaro riferimento al canale di Suez) comprasse in India i manufatti (tramite accordi commerciali) per poi griffarli a nome VITO RUSSO, SIMON ARZT, etc etc...

Andiamo al nostro bel 1989 di Stefano:
La fattura mi ricorda i Solar pith Hat britannici insieme di carta di giornale riciclato e poi foderato da "erba paludosa" (questo schema produttivo molto economico perdurò almeno per tutti gli anni 40 sicuramente) ed infine tela di cotone.
Non ho "cartacea" che avalli i contratti e le disposizioni dell'epoca...
ma è plausibile che ditte appaltatrici italiane (in subappalto) abbiano operato contratti per la fornitura di lotti ,sulla scorta ,presumo, di un'esperienza già consolidata dalle su citate ditte anglo.indiane.
Al di là delle supposizioni sull'origine della produzione del mod.89...
resta il piacere di ammirare un bel copricapo coloniale.
E.
 
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view post Posted on 14/6/2013, 11:18
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Bel pezzo come sempre! Complimenti!
 
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view post Posted on 14/6/2013, 12:49
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Molto molto bello!! :D :D
 
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view post Posted on 14/6/2013, 16:18
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Complimenti, pezzo affascinante e bello!
 
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view post Posted on 14/6/2013, 21:05
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CITAZIONE
Le scritte indù sulla "paludosa" mi portano a pensare che possa appartenere ad un lotto commissionato dalla nostra intendenza a ditta costruttrice anglo-indiana.

e perchè non comprato privatamente?
 
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portosaid
view post Posted on 15/6/2013, 06:35




CITAZIONE (Radagast_ @ 14/6/2013, 22:05) 
CITAZIONE
Le scritte indù sulla "paludosa" mi portano a pensare che possa appartenere ad un lotto commissionato dalla nostra intendenza a ditta costruttrice anglo-indiana.

e perchè non comprato privatamente?

...perché se avesse comprato privatamente questo casco, lo stesso non avrebbe avuto le caratteristiche che ha.
Il casco è indubbiamente un Mod.1889 d'ordinanza..
difficilmente in questo periodo storico venivano prodotti per la vendita caschi identici agli ordinanza.
La domanda è pertinente....ma il fenomeno delle ditte (Cassoni, Merlini & Soffi, etc ) che avevano in catalogo modelli speculari agli ordinanza , e acquistabilil secondo me è più tardo (anni 20.30).
Il casco di Stefano sarebbe il primo, a mio avviso ,tra gli ordinanza prodotti per la vendita di questo periodo che io abbia mai visto...
Normalmente ho sempre visto modelli britannici del periodo vittoriano,
e simili ...spesso privi di areatori laterali "a rosetta" e privi di taschino portapiumetto, quasi sempre corredati dal classico dischetto di carta TROPICAL HELMET ....e nome della ditta.
Questo piccolo rebus comunque, a mio modestissimo parere, nulla toglie
al fascino ed all'interesse del pezzo....semmai lo rende e rende più intrigante la discussione. :)
E
 
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portosaid
view post Posted on 15/6/2013, 08:48




...aggiungo una cosa:
sul casco è leggibile una scritta piuttosto sbiadita :"ZUARA"

"ipotizzo" un impiego del copricapo durante le operazioni della primavera del 1912.
http://www.treccani.it/enciclopedia/guerra...edia_Italiana)/

 
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view post Posted on 15/6/2013, 13:00
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bellissimo!!
hai la casella MP piena!!
ciao
 
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carpu65
view post Posted on 17/6/2013, 17:15




Splendido!
Mi piace molto anche il tipo di tela con cui è stato foderato; credo si tratti del famoso "crudo crociato" di cui parlano le fonti dell'epoca.
Qualità talmente superba da essere ancora in ottime condizioni dopo più di cent'anni!

Ma le ditte Anglo-Indiane,evidentemente,realizzavano questi caschi su modello Italiano.
Chi lo aveva disegnato questo modello,e perchè aveva scelto questa forma?
Si erano ispirati a qualche casco straniero già esistente (Francese,forse)?
 
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portosaid
view post Posted on 17/6/2013, 18:15




Al Mod.1886 "Pain de sucre" francese sicuramente
molto inflazionato (ed usato "impropriamente" da venditori senza scrupoli)
....si trova molto facilmente spesso a prezzi ridicoli.
Le falde del nostro 89 sono però maggiormente incurvate (più simili al modello vittoriano britannico) rispetto al "pan di zucchero" , quest'uitimo peraltro è mancante di aeratori laterali e taschino portapiumetto, ed altre particolarità ovviamente.
 
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Div. Torino
view post Posted on 17/6/2013, 18:44




Meraviglioso !
 
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view post Posted on 3/7/2013, 17:08
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Ciao,
grazie mille x le vostre impressioni e per i vostri elogi, speriamo che prima o poi salti fuori da qualche Gazzetta Ufficiale a chi venivano appaltati gli elmetti coloniali da truppa

Stefano
 
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15 replies since 14/6/2013, 06:16   1338 views
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