Ancora sulla vexata quaestio Mod28 kaki

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view post Posted on 9/10/2013, 23:40
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Per carità di dio...Una foto del genere è senz'altro molto interessante, ma ben lungi dal costituire una prova inconfutabile...affermare che i caschi si trovano tutti nelle medesime condizioni di luce, secondo me non è corretto, l'ampia falda con il tessuto teso, costituisce comunque una superficie riflettente e tutti i caschi "kaki" si trovano in una posizione che risulta perpendicolare ai raggi solari mentre quelli più scuri sono inclinati in senso opposto o con una angolazione tale da ricevere una diversa esposizione (per non parlare del fatto, giustamente sottolineato da Ghebret, che spesso questi caschi con interno verde perdono gran parte della loro tinta a causa di fattori esterni).

Del resto c'è chi sostiene che i caschi con interno kaki (e tela esterna a trama sottile e non diagonale)sono stati distribuiti negli anni '40 ed e pronto a giurarlo...Confesso che non ricordo di aver mai visto uno di questi caschi con segni (certi) di essere stato impiegato e di aver fatto l'Africa; quello che davvero non accetto è che si utilizzi questa certezza per avallare degli evidenti rimontaggi, tanto più che questi qualche decennio fa erano fatti servendosi dei canonici caschi con interno verde (fondi di magazzino) allora ampiamente disponibili e che oramai, finite le scorte, quelli che circolano sono tutti eseguiti con caschi con interno Kaki (fondo di magazzino)...Ma qualcuno ce l'ha un bel casco tutto kaki che "ha fatto l'Africa" (non macerato in cantina) da far vedere? PortoSaiiiid? Dove sei?
 
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view post Posted on 10/10/2013, 00:14
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Probabilmente sarò odiato x quello che sto scrivendo :B): :D

Nei tanti anni che colleziono purtroppo ho pochi caschi coloniali 28 da truppa, il motivo è semplice, buoni o sfasciati ho sempre acquistato solo caschi nominativi o molto vissuti...perchè considero l' 80% dei caschi in commercio dei rimontaggi.
Con il tempo mi sono accorto che di caschi vissuti e sicuri AO ve ne sono e se ne trova ancora anche in case private, mentre di caschi che hanno fatto l'Africa Settentrionale se ne vedono veramente pochi se non pochissimi e mi sembra superfluo spiegare il motivo.... per questo credo che sarà molto difficile trovare un casco con interno cachi (sempre che sia stato effettivamente distribuito ma io credo di si) da postare sul forum.
Un paio di anni fa trovai un interno cachi (non sospetto) con evidenti segni di coccarda e fregio , visto che non mi piace molto rimontare i caschi (mi piace il sapore d'Africa e non l'oggetto in se) , lo devo aver ceduto ad un Utente del Forum ma sinceramente non ricordo più a chi.....

Stefano
 
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Arhumberg
view post Posted on 10/10/2013, 00:15




Io ne vedo troppi con l'interno che spara sul bianco, comunque la foto l'ho postata proprio per aprire una discussione ragionevole e quindi sono contento che ci si confronti apertamente. Per quanto riguarda il rimontaggio, il colore cachi o verde dell'interno è un falso problema, essendo molteplici gli elementi che mi fanno piacere un pezzo. Ne vedo di verdi che gridano vendetta ed ancor più di kaki assolutamente mint, ma questo non significa che non siano bellici.
La cosa interessante è che cambiando il ramo collezionistico il mint assume una valenza diversa. Ad esempio in ambito di elmetti tedeschi un DD mint ha un valore molto alto (a me il mint proprio non appaga), mentre noto che in ambito di coloniali i mint vengono snobbati come fossero dei falsi.

Edited by Arhumberg - 10/10/2013, 06:32
 
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view post Posted on 10/10/2013, 07:57
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Ma per voi fanno fede le didascalie delle foto di propaganda? :unsure:
 
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view post Posted on 10/10/2013, 08:17
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Ciao Gabriele,
in questo caso c'è qualcosa che ti da modo di dubitare della dicitura?
 
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Arhumberg
view post Posted on 10/10/2013, 11:23




CITAZIONE (Ghebret_ @ 10/10/2013, 08:57) 
Ma per voi fanno fede le didascalie delle foto di propaganda? :unsure:

Proprio perché sono foto propagandistiche avrebbero avuto tutto l'interesse a descrivere la circostanza che tu descrivi, cioè caschi "catturati" a prigionieri italiani, circostanza ancor più emblematica e celebrativa dell'esercito inglese.

Cmq, ripeto, imho tutto può essere, proprio per questo mi atterrei al dato oggettivo.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 11:34
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CITAZIONE
La cosa interessante è che cambiando il ramo collezionistico il mint assume una valenza diversa. Ad esempio in ambito di elmetti tedeschi un DD mint ha un valore molto alto (a me il mint proprio non appaga), mentre noto che in ambito di coloniali i mint vengono snobbati come fossero dei falsi.

Beh! Come la vedresti se su un elmo tedesco mint qualcuno che teoricamente si trovasse ad avere una decal SS originale, l'applicasse sul suddetto elmo?
Non è che in ambito collezionismo italiano nello specifico coloniale un casco modello 28 nuovo di magazzino venga considerato falso in se, falso diviene quando qualcuno si procura una coccarda per cappello da bersagliere prende un fregio in ottone originale (che magari se ne stava su un berretto da truppa grigio verde) e unisce il tutto...Spesso creando dei pastrocchi con dei reggimenti che in Africa non ci sono neanche mai stati...
 
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Arhumberg
view post Posted on 10/10/2013, 12:39




CITAZIONE (64adriano @ 10/10/2013, 12:34) 
CITAZIONE
La cosa interessante è che cambiando il ramo collezionistico il mint assume una valenza diversa. Ad esempio in ambito di elmetti tedeschi un DD mint ha un valore molto alto (a me il mint proprio non appaga), mentre noto che in ambito di coloniali i mint vengono snobbati come fossero dei falsi.

Beh! Come la vedresti se su un elmo tedesco mint qualcuno che teoricamente si trovasse ad avere una decal SS originale, l'applicasse sul suddetto elmo?
Non è che in ambito collezionismo italiano nello specifico coloniale un casco modello 28 nuovo di magazzino venga considerato falso in se, falso diviene quando qualcuno si procura una coccarda per cappello da bersagliere prende un fregio in ottone originale (che magari se ne stava su un berretto da truppa grigio verde) e unisce il tutto...Spesso creando dei pastrocchi con dei reggimenti che in Africa non ci sono neanche mai stati...

Io intendevo un'altra cosa. tralasciando il discorso elmo ridecallato che per me è una frode bella e buona. Basta confrontare un Mod 28 mint ed un M35 DD Mint, entrambi intoccati e di deposito. Il primo è snobbato "perchè non ha visto l'africa", mentre il secondo batte prezzi sui 3500/4000 euro, ed anche lui la guerra l'ha vista da qualche deposito od armadio di qualche milite.
La cosa è ancora più evidente sui coloniali tedeschi, che si vendono in condizioni mint senza colpo ferire, pur essendo risaputa l'esistenza di grossi quantitativi esportati nella repubblica ceca e che si vedono ancora in giro, specialmente coloniali del secondo tipo. La gente li prende senza alcun problema e non si chiede, ma questo il sud europa o la russia l'ha mai visti? Ed anche questi sono, come i mod. 28 per la maggior parte "migliorati" con l'aggiunta di scudi non consoni, come fattura o, peggio ancora, falsi.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 13:10
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Il confronto tra il materiale tedesco e quello italiano secondo me è difficile da sostenere per una serie di caratteristiche specifiche che rende complesso il paragone... Prima cosa il fatto che ci sia una gran parte dei collezionisti di materiale tedesco che non è interessato al reale ed effettivo utilizzo dei materiali che collezionano non significa che questo sia un criterio applicabile a tutto il collezionismo militare (che spesso è anche studio), i collezionisti di militaria tedesca, ad esempio, sono molto attenti ai marchi ed ai timbri, cosa che con il materiale italiano spesso non è possibile o costruttivo fare, ci sono collezionisti che hanno decine di oggetti apparentemente uguali che hanno però marcatura diversa (e questa spesso fa la differenza per stabilirne il pregio), il materiale italiano, per contro, specie quando si tratta di uniformi e copricapo hanno degli elementi che li legano inequivocabilmente alle unità che hanno utilizzato quell'oggetto, un casco appartenuto ad una unità presente ad El alamein (faccio un esempio) sarà più pregiato di uno nuovo di magazzino che se n'è stato tutto il tempo al sugherificio che lo produsse...

Il fatto che si possa modificare il valore di un casco italiano (in se identico a cento altri) a seconda del fregio che si decide di applicare lo rende differente da un casco tropicale tedesco che aveva tutta una serie di varianti strutturali ma una serie di scudetti limitati per esercito o aviazione e che ha una quotazione fissa stabilita spesso in base allo stato di conservazione...

Insomma credo che nei vari ambiti collezionistici prevalgano diversi approcci a seconda dei materiali trattati...
 
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view post Posted on 10/10/2013, 15:50
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CITAZIONE (Arhumberg @ 10/10/2013, 12:23) 
Proprio perché sono foto propagandistiche avrebbero avuto tutto l'interesse a descrivere la circostanza che tu descrivi, cioè caschi "catturati" a prigionieri italiani, circostanza ancor più emblematica e celebrativa dell'esercito inglese.

Eh no, il materiale catturato deve essere di una certa sostanza, per impressionare positivamente l'opinione pubblica. Armi, mezzi. Non caschi sfasciati, che instillerebbero il pensiero "ma questo è quello che riusciamo a catturare?"
Quelli è meglio passarli come robaccia abbandonata dal nemico in rotta.
 
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portosaid
view post Posted on 11/10/2013, 17:32




PortoSaiiiid? Dove sei?
[/QUOTE]

Eccomi ragazzi!! :D ....e allora....dovete per forza trascinarmi nel più palloso..rimuginato...riciclato....eviscerato enigma "cascologico" del forum??? : "INTERNO VERDE INTERNO KAKI"
pietaaaaaaaa!!!! :wacko:
Scherzi a parte..avevo visto sul web la foto del "britanno" su cumuli di caschetti nostrani...è davvero bella ,confesso che sono stato tentato di prenderla.
Nella foto si vede palesemente che coesistono i 2 modelli visibili sul cumulo...secondo me lasciati da qualche colonna di POW (i fregi sono già in Italia...li abbiamo acquistati noi collezionisti su ebay.UK, ebay.Au, etc etc)
Vi dico la mia:
-1°tipo (interno verde) tela Massaua kaki in cordellino
utilizzo prevalente Etiopia. successivamente prime fasi WW2(40-41) .
-1°tipo (interno verde) tela Massaua "Verde altopiano" (RARO) utilizzo specifico Etiopia.
-2°Tipo "economico"A (interno verde) tela leggera kaki e sughero leggero
utilizzo WW2
-2°Tipo "economico"B(interno kaki) tela leggera kaki e sughero leggero.

PS: Esistono poi Mod.1928 1° Tipo in tela Massaua "apparentemente" con interno kaki....in realtà fanno parte di un lotto con interno verde sicuramente di seconda scelta....o meglio la tela verde è stata mal conciata e pertanto negli anni si è sbiadita tanto da sembrare kaki.

E
 
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carpu65
view post Posted on 11/10/2013, 17:33




CITAZIONE (RANGERS1404 @ 9/10/2013, 22:29) 
Salve a tutti ,
A proposito di caschi attorno agli anni 80/83 andavo spesso da un mio amico a Borgo Val di Taro e suo zio in pensione per passare del tempo andava assieme ad un autotrasportatore questo e' l ' antefatto detto ciò una sera mi disse che avevano caricato un camion ( ed era sotto casa !!! ) con ben 11mila caschi di sughero e altro materiale preso sicuramente dal magazzeno di qualche carerma , nuovi , da portare verso il veneto presso una fornace , non ricordo se zona Verona o Vicenza all'epoca purtroppo non mi interessavo ancora della Militaria peccato , come si suol dire quando hai il pane non hai i denti

Rangers

urlo
 
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Carmelo146160.18
view post Posted on 11/10/2013, 19:28




Mi permetto di dire la mia opinione circa la discussione di questo post, discostandomi leggermente dal tema centrale e premetto prima di tutto che non ho grandi conoscenze sulle tipologie di caschi coloniali, Cmq....
1° A mio avviso è una semplice foto di un sottufficiale inglese che sta osservando del materiale abbandonato magari per la premura di ripiegare e nel mentre si sta scegliendo il proprio souvenir di guerra, guarda caso ha tra le mani uno dei migliori:
2° Foto utilizzata a suo tempo dalla propaganda inglese per i lori fini e in un contesto generale che noi non sappiamo.
3° Non credo che siano caschi tolti a nostri soldati caduti prigionieri, Primo perchè se così fosse avrebbero mostreggiature e apparirebbero più vissuti (questo è materiale nuovo non ancora distribuito, probabilmente il contenuto di una stessa cassa), Secondo la Convenzione di Ginevra vieta espressamente di privare il prigioniero del proprio copricapo, berretto, bustina, cascho e addirittura elmetto che sia; se questo accedeva era posto in essere da soldati predoni che vigilavano i prigionieri (vedasi truppe marocchine francesi e altri... signori del genere).
 
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view post Posted on 11/10/2013, 20:39
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Ho notato anche io che i caschi non sono x nulla sgualciti anzi mi sembrano molto buoni salvo logicamente quelli che hanno subito pesanti schiacciamenti, una cosa però mi ha colpito la presenza di tanti pezzi che hanno ancora il proprio soggolo, cosa abbastanza strana..
Guardando le foto dei soldati Italiani che hanno combattuto o che sono stati fatti prigionieri si nota molto spesso che i caschi sono privi del soggolo, il motivo credo sia ovvio e sta nel fatto che quest'ultimo era di materiale abbastanza scadente,attaccato con dei ferretti molto robusti ma cuciti malamente al casco (un punto di circa 4 mm fatto di fil di ferro ritorto nel sughero) ed in fine abbastanza inutili.

La propaganda, mah , avranno poi usato una foto tanto inutile ai fini propagandistici ? sul libro di Rex Trye i "soldati di Mussolini" ve en sono di molto più eloquenti , x esempio una a pagina 112 che fa vedere uno spaccato di deserto disseminato di 91,fucili mitragliatori, cassette munizioni,bombe a mano e buffetterie......... altro che disfatta, sembra proprio una fuga a gambe levate
 
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Arhumberg
view post Posted on 11/10/2013, 21:59




Grazie per il tuo intervento.
Non capisco se hai elencato tutte le tipologie di Mod. 28 in generale, o se li hai individuati nella foto. In questo ultimo caso, se hai tempo, ce li indicheresti sulla foto con una lettera per ciascun tipo? Sarebbe molto istruttivo.
Riguardo al tuo p.s.. Quelli con interno kaki che dovrebbero essere nella foto non potrebbero essere quelli a cui ti riferisci, tinteggiati male, perchè in questo caso non avremmo risolto nulla...



CITAZIONE (portosaid @ 11/10/2013, 18:32) 
PortoSaiiiid? Dove sei?

Eccomi ragazzi!! :D ....e allora....dovete per forza trascinarmi nel più palloso..rimuginato...riciclato....eviscerato enigma "cascologico" del forum??? : "INTERNO VERDE INTERNO KAKI"
pietaaaaaaaa!!!! :wacko:
Scherzi a parte..avevo visto sul web la foto del "britanno" su cumuli di caschetti nostrani...è davvero bella ,confesso che sono stato tentato di prenderla.
Nella foto si vede palesemente che coesistono i 2 modelli visibili sul cumulo...secondo me lasciati da qualche colonna di POW (i fregi sono già in Italia...li abbiamo acquistati noi collezionisti su ebay.UK, ebay.Au, etc etc)
Vi dico la mia:
-1°tipo (interno verde) tela Massaua kaki in cordellino
utilizzo prevalente Etiopia. successivamente prime fasi WW2(40-41) .
-1°tipo (interno verde) tela Massaua "Verde altopiano" (RARO) utilizzo specifico Etiopia.
-2°Tipo "economico"A (interno verde) tela leggera kaki e sughero leggero
utilizzo WW2
-2°Tipo "economico"B(interno kaki) tela leggera kaki e sughero leggero.

PS: Esistono poi Mod.1928 1° Tipo in tela Massaua "apparentemente" con interno kaki....in realtà fanno parte di un lotto con interno verde sicuramente di seconda scelta....o meglio la tela verde è stata mal conciata e pertanto negli anni si è sbiadita tanto da sembrare kaki.

E
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