CITAZIONE (portosaid @ 11/10/2013, 18:32)
PortoSaiiiid? Dove sei?
Eccomi ragazzi!!
....e allora....dovete per forza trascinarmi nel più palloso..rimuginato...riciclato....eviscerato enigma "cascologico" del forum??? : "INTERNO VERDE INTERNO KAKI"
pietaaaaaaaa!!!!
Scherzi a parte..avevo visto sul web la foto del "britanno" su cumuli di caschetti nostrani...è davvero bella ,confesso che sono stato tentato di prenderla.
Nella foto si vede palesemente che coesistono i 2 modelli visibili sul cumulo...secondo me lasciati da qualche colonna di POW (i fregi sono già in Italia...li abbiamo acquistati noi collezionisti su ebay.UK, ebay.Au, etc etc)
Vi dico la mia:
-1°tipo (interno verde) tela Massaua kaki in cordellino
utilizzo prevalente Etiopia. successivamente prime fasi WW2(40-41) .
-1°tipo (interno verde) tela Massaua "Verde altopiano" (RARO) utilizzo specifico Etiopia.
-2°Tipo "economico"A (interno verde) tela leggera kaki e sughero leggero
utilizzo WW2
-2°Tipo "economico"B(interno kaki) tela leggera kaki e sughero leggero.
PS: Esistono poi Mod.1928 1° Tipo in tela Massaua "apparentemente" con interno kaki....in realtà fanno parte di un lotto con interno verde sicuramente di seconda scelta....o meglio la tela verde è stata mal conciata e pertanto negli anni si è sbiadita tanto da sembrare kaki.
E
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Interessante questa classificazione dell'elmetto coloniale Mod. 1928, frutto evidentemente di uno studio approfondito. Ci sono altre cose da dire. Ad esempio,
i primi Mod. 1928 (quelli per intenderci adoperati nella guerra d'Etiopia) erano
piu' lunghi nella falda alla nuca di circa 2 Cm (in tutte le taglie)rispetto a quelli
consegnati nel 1940. Inoltre, esistevano due tipi di aereatori: il primo 'a forellini' ed
il secondo 'a rete'.La prima versione fu adoperata ad esaurimento sui nuovi elmetti
coloniali consegnati per la 2^GM, anche se erano gia' in uso gli aereatori della seconda versione sin dalla Guerra d'Etiopia. Vista la carenza di sughero, venne
tentata la costruzione dei caschi in paglia intrecciata (non mi sovviene al momento
il nome dell'inventore, ma e' noto).Non ebbero gran successo sebbene fossero piu'
leggeri di quelli di sughero, e probabilmente piu' economici. Tutte le versioni citate,sin dal periodo della Guerra d'Etiopia, sono note sia con l'interno verde che
con l'interno kaki. Esistono, come citato sopra da Porto Said tre varieta' di tela kaki (esterna),piu' o meno robusta.E' mia opinione (ma forse e' solo mia), che la tela verde(interna) anti- riverbero avesse un costo differente da quella kaki:gli ultimi caschi prodotti furono realizzati tutti kaki, con scadentissima tela, ma per il precipitare degli eventi bellici in A.S.,la stragrande maggioranza di questi copricapo rimase in Italia mai assegnata. Ecco spiegato il perché di ritrovamenti numerosi di questi caschi in sugherifici o ditte del Nord Italia che mai riuscirono ad evadere le consegne. Falsi direi proprio di no. A che scopo?Che poi qualche accroccatore dei giorni nostri abbia aggiunto fregi e coccarde anche su questi e' senz'altro vero, pero' questa e' un'altra storia!
PaoloM