| Al mattino del 19 la linea si ricostituisce fra Casa Ninni e Casa Martini, dopo la difficile avanzata da San Biagio.
La Brigata è nuovamente in collegamento con la "Perugia" ed è rinforzata da due battaglioni della Brigata Volturno.
E' formato, con elementi del 28°, un battaglione misto agi ordini del Capitano Di Natale che ha il compito di operare sulla destra del Caposaldo Ninni ove la situazione si rende presto assai precaria per il ripiegamento effettuato da reparti della "Perugia".
Si accende una battaglia asprissima. E' un fluttuare terribile e incessante di ondate di assalto che vanno e ripiegano, urtano, si flettono, si contorcono e si aggrovigliano nella spasimante tenacia della lotta insolubile.
Battaglioni interi si vedono ora incastrati nella compagine delle linee nemiche, costretti a subire l'urto di folte masse che s'incuneano in essi con tentacoli minacciosi di mitragliatrici in catena. Vuoti paurosi si aprono qua e là, ove si vedono giacere mucchi di cadaveri o brancolare i feriti gravi he implorano assistenza. Un brulicame di austriaci striscianti tra le spighe del frumento, come nere biscie, dà una visione apocalittica del teatro della battaglia.
Crosciano le impetuose mitragliatrici e sibilano nell'aria i proiettili con mille strida agghiaccianti. Le messi bionde s'incurvavano e crepitano. Piccole fiammate si accendono tra il grano. Esplodono le bombe degli Arditi, a centinaia. Scoppiano nell'aria gli shrapnels. Simili a saette gigantesche passano nell'aria i velivoli e dall'alto mitragliano a ventaglio. E' la tregenda del fuoco e del frastuono.
Il Capitano Schieppati cade colpito a morte nel momento in cui, con una sezione mitragliatrici, riesce a saldare la linea al Caposaldo Ninni. Con Li cadono alcuni mitraglieri; un'arma vien messa fuori d'uso. Ma è rimasto incolume, nella stessa sezione, il Sottotenente Nocerino. Egli non si smarrisce e piazza immediatamente la seconda arma, aprendo un fuoco falciante che trattiene e confonde gli attaccanti e li comincia a sbandare. In questo stesso momento si delinea una brillante azione di tre reparti di Arditi del 28° condotti dal Tenente Baruzzi in appoggio con l'8° compagnia dello stesso reggimento. Gli Arditi si slanciano verso Case Le Taie per puntare sul fianco nemico. Nel contempo il Sottotenente D'amico, con sbalzo fulmineo, punta col suo plotone verso altra casa ove un pattuglione austriaco s'è asserragliato sparando con una mitragliatrice. L'arma è catturata; il pattuglione è fatto prigioniero.
Nella lotta il Sottotenente D'amico cade, grida: Viva l'Italia! e reclina il capo esanime. Gli Arditi fan cattura di uomini e determinano la fuga dei primi nuclei avversari. L'entusiasmo si propaga nelle linee nostre e allora, come spinti da unico congegno, tutti i reparti scattano in piedi e al grigo irrefrenabile di "SAVOIA" si spargono per la campagna incalzando i folti gruppi nemici con bombe a mano e coi pugnali levati. La battaglia a questo punto si sbriciola in azioni all'arma bianca di gruppi d'uomini.
Il Tenente Bottiglieri Tommaso si slancia alla cattura di una mitragliatrice e dei suoi serventi, nel mentre che sparano e riesce a prendere l'una e gli altri, aiutato da pochi soldati.
Analoga impresa compie, da solo, il Soldato Giovannacci Pietro.
I Soldati Bolloni Gino, Bondovalli Adelmo, Sighieri Enrico e Puimetto Felice, attaccati durante il combattimento e quasi circondati, riescono ad aprirsi un varco assalendo all'arma bianca al grido di "SAVOIA!" e catturano i prigionieri.
Il Tenente Giovanni Frignani è sempre in testa ai primi suoi soldati e li incita e li trascina con la parola infiammata.
Lo stesso Comandante della Divisione, Generale Diotaiuti, è fra le truppe, in mezzo al fuoco. E tra il fuoco, anima della battaglia, saldo, fiero, sereno, fiducioso e prode, esempio a tutti i suoi è il Colonnello del 28° Augusto Allois. Sotto il comando di tale uomo tutti colgono, in questo giorno, il loro ramoscello di gloria, lottando fino all'estremo di lor forze, soffocando lo spasimo intimo pei compagni caduti, avendo negli occhi un radioso miraggio, invocando a gola aperta, nell'acre atmosfera un nome solo: Italia. E in quel nome essi vincono.
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