FRATINI Alfredo, Medaglia di Bronzo al Valore Militare

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view post Posted on 7/11/2013, 00:06
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Il contesto storico è la "Battaglia del Piave" 15/21 giugno 1918

......, Fino a giugno del 1918, la Brigata Pavia rimane sull'Altipiano, poi viene spostata sul Piave a sostegno del campo trincerato di Treviso, tra Zenson e Fagaré, attaccato a fondo dagli austriaci durante la battaglia del solstizio.

Forze nemiche preponderanti oltrepassano il Piave a Fagaré, creando una testa di ponte che solo la tenacia dei fanti del 28° non permette di espandersi.

Tra il 18 ed il 19 giugno, la battaglia alla testa di ponte di Fagaré diventa violentissima, il paese di San Biagio di Callalta è accerchiato dagli austriaci, tra le case resiste il 27° fanteria.

Alla fine, crollate le speranze austriache di forzare le difese italiane, la battaglia si spegne e gli attaccanti si ritirano sulla sponda sinistra del Piave.

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Codo96
view post Posted on 7/11/2013, 16:09




Interessante, dal diario di brigata leggo che durante la battaglia ha combattuto, oltre che a San Biagio e Fagarè, anche nella zona tra il Molino della Sega, di cui sto "studiando" di avvenimenti. La motivazione?

Davide
 
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view post Posted on 19/11/2013, 11:40
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Dal 15 al 24 Giugno si sferrò la battaglia del Piave: la più grandiosa battaglia della guerra, la più sanguinosa, la più disperata.
La "Pavia" combatté anch'essa una delle più accanite sue battaglie. Fu impiegata al Piave, sopra il campo trincerato di Treviso, e attaccò con violenza e con rabbia: avanzò; fu contrattaccata in forze da ogni parte, rimanendo isolata nella mischia terribile: retrocedé per non farsi accerchiare; si riordinò; riprese la furia degli sbalzi; cozzò sulle masse nemiche con le baionette rosse di sangue e i pugnali serrati nelle bocche vermiglie: fu decimata; ma più inasprita, più feroce, più eroica si rilanciò nella mischia e vinse, riavanzò, catturò armi e uomini e stette lì, boccheggiante ma fiera, alla difesa ultima del suo palmo di terra ridonato alla Patria.
Ciò avvenne dal 17 al 21 di Giugno.

Più tardi integro con i fatti scritti nel libro I VERDI DI GORIZIA. STORIA EPISODICA DELLA BRIGATA "PAVIA".

non ho risposto prima perché ho cercato il libro.....Ovviamente complimenti per la bella medaglia.
 
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view post Posted on 19/11/2013, 15:29
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Uno di settori che il nemico aveva più furiosamente martellato con le proprie bocche di fuco e attaccato con irresistibile pressione, era il settore sulla destra del Piave compreso fra Zenson di Piave e Fagarè. Qui esso aveva potuto dilagare, passato il fiume, e già si apprestava a muover su Treviso, imbaldanzito dai primi successi, fra i quali il più cospicuo era stato il suo progresso sul vicino Montello. Ad arginare tale dilagamento e a contrattaccare le forze nemiche per respingerle entro il fiume, nel pomeriggio del 17 venne chiamata in linea anche la "Pavia" col compito di operare attorno a Fagarè.
Entrò in collegamento con la "Pavia", sulla destra, la Brigata Perugia, colla quale venne a schierarsi a contatto il 28°.

Alle ore 17, dopo un'ora e mezza di preparazione di fuoco da parte delle nostre artiglierie, le prime ondate iniziano gli sbalzi. Gruppi di mitragliatrici austriache affiorano sui margini dei fossi, lungo il rialzo della ferrovia, su gli argini, dietro ai muri delle case dirute e sparano. E' un fuoco micidiale. E' un ordito di raffiche intessuto fittamente sopra gli uomini che avanzano. Investite in pieno le prime ondate si atterrano. Poi, a quadre, una dopo l'altra, celermente si levano e balzano innanzi. Il fuoco delle mitragliatrici riprende, accompagnato da pezzi di artiglieria che sono presso il fiume. Ma i nostri continuano a progredire, premono, si abbattono, si rialzano, raffittiscono le ondate coi rincalzi che seguono, urtano la linea nemica, irrompono verso Bocca di Collalta, raggiungono al centro, il Canale Zero. Il nemico contrattacca. Si determinano i primi corpo a corpo. E' una lotta rabbiosa. C'è l'ira, il livore, il furore cieco, l'odio che avvampa il sangue, in questo corpo a corpo. C'è della ferocia.
Si susseguono, incessanti, assalti e contrassalti da una parte e dall'altra. Sula destra la Brigata Perugia è costretta a ripiegare. Il 28° resta quasi isolato in seguito alla sua avanzata di circa 600 metri. E' sulla destra del 28°, in postazione avanzata, la mitragliatrice del sergente Emilio Vesco che ha aperto il fuoco micidiale sul fianco del nemico che incalzava la "Perugia"".
Contro di lui si accanisce la furia delle mitragliatrici nemiche e già pattuglie avanzata manovrano per accerchiarlo; ma egli è accerto e pur continuando, a riprese, il fuoco, riesce a sottrarsi alla stretta nemica e a rientrare nella linea più sicura del reparto retrostante su cui invano infuria l'attacco avversario.
La Compagna del Capitano Casavecchia, dl 28°, è attaccata da forze preponderanti; ma essa, incitata dall'esempio del comandante, insorge alla baionetta e ributta in magnifico contrassalto il nemico infliggendogli gravi perdite.
Episodi di valore si susseguono in tutta la linea che continua a resistere compatta e risoluta fino alla notte del 17. Ma poi giunge alla Brigata l'ordine di ripiegare fra Casa Pasqualini e Casa Martini, capisaldi retrostanti.
All'una comincia il ripiegamento che vien compiuto con ordine. Si resta così in attesa della nuova alba e si spera ch'essa sia messaggera di sorte meno incerta.

Continua ------->
 
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Codo96
view post Posted on 19/11/2013, 15:55




Grazie 167legio per le interessanti informazioni.

Davide
 
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view post Posted on 19/11/2013, 19:18
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Nella giornata del 18 il 27° è attaccato ostinatamente da forze nemiche rilevantissime che gravitano su S. Biagio di Collalta tendendo a tagliare la ritirata al 28° sono gli assalti della disperazione. Simile a belva in gabbia il nemico vuole uscire dalla situazione della giornata precedente, non potendo rimanere col fiume alle spalle e con una testa di ponte esigua e mal sicura sul davanti. E infuria e si logora in assalti reiterati e sanguinosi, con la volontà prestabilita di schiacciare il reggimento di sinistra e cogliere alle spalle quell'altro.

Il 27° lotta, si difende e attacca. Avvengono frammischiamenti. Reparti del 27°, che fanno indietreggiare il nemico a furia di bombe a mano e a pugnalate, si vedono improvvisamente accerchiati. Reparti che puntano sui fianchi di colonne nemiche avanzanti sono a loro volta presi ai fianchi e annichiliti dalla stretta. E uno dopo l'altro, intanto che si difendono strenuamente per far pagare al nemico a caro prezzo la contaminazione di quel palmo di terra invaso, decimati dalle mitragliatrici che sbucano da ogni parte, parecchi di questi valorosi reparti si vedono inopinatamente sottratti alla lotta e resi inermi dall'ineluttabile sorte della battaglia. Ma il sacrificio di tali compagnie, che fino all'estrema fase degli assalti nemici hanno resistito tenacemente e si son fermate solo quando han visto le proprie baionette impigliate alle vive carni dell'avversario, ha giovato ai nostri: ha logorato le forze nemiche in tutta una giornata di combattimento e ne ha smorzato la foga offensiva; ha dato tempo ai Comandi nostri di predisporre per l'ulteriore resistenza; ha contribuito, insomma, alla nostra vittoria finale in quel settore.

I battaglioni del 27° sono stati valorosi nel difendersi e gli episodi degni di ricordanza sarebbero ora numerosissimi se qualcuno avesse potuto, allora, rilevarli tutti e seguirli nelle tumultuose fasi dell'ardente giornata. Resta tuttavia il nome di qualche uomo e l'indicazione di qualche fatto.

Il battaglione comandato dal Capitano Gaslini, che il giorno precedente aveva attaccato con mirabile slancio sotto violento fuoco di artiglieria, in questa giornata del 18 si è mostrato ancora degno del suo comandante che, in testa a tutti, essendo stato occupato un tratto di trincea, s'è mosso decisamente al contrattacco e, benché ferito, ha continuato a combattere incitando i suoi uomini a scacciare il nemico e gridando più volte: L'Italia vive e vivrà sempre! Avanti, soldati!.

Si ha pure il nome del Soldato Pisani Federico, che nel lasciare, fra gli ultimi, le posizioni ormai in mano al nemico, ha impegnato una lotta a corpo a corpo contro due austriaci che hanno catturato un nostro graduato ed è riuscito a liberare il graduato stesso.

Il Generale della Brigata Francesco Salice, è ferito in questa giornata e i due ufficiali alla sua diretta dipendenza, Capitano Mario Fratta e Tenente Erminio Bufalini, hanno prodigato la loro attività, l'energia dei caratteri e l'invitta tempra degli animi, riunendo militari privi di ufficiali per guidarli essi stessi agli assalti, correndo lungo la linea per incuorare e diriger gl'inerti, riannodando le maglie della lotta e rinsaldando l'orditura d'insieme della giornata fortunosa.

Alle ore 18 il Caposaldo Pasqualini è in mano del nemico e le residue truppe del 27° sono costrette a ripiegare. La pressione nemica si accentua ora verso S. Biagio di Collalta. Le batterie nostre sparano su Casa Martini ritenendosi che anch'essa sia stata sgombrata da noi, e infligge perdite gravi al 28° che le occupa tutt'ora. S'informa di ciò il Comando di Brigata.

Vien dato l'ordine di ripiegare attorno a San Biagio. Con tale nuovo ripiegamento si chiude la giornata del 18.

Continua --------->
 
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view post Posted on 19/11/2013, 20:21
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........, continua, continua (i miei complimenti). :woot:
 
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view post Posted on 19/11/2013, 22:03
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Al mattino del 19 la linea si ricostituisce fra Casa Ninni e Casa Martini, dopo la difficile avanzata da San Biagio.

La Brigata è nuovamente in collegamento con la "Perugia" ed è rinforzata da due battaglioni della Brigata Volturno.

E' formato, con elementi del 28°, un battaglione misto agi ordini del Capitano Di Natale che ha il compito di operare sulla destra del Caposaldo Ninni ove la situazione si rende presto assai precaria per il ripiegamento effettuato da reparti della "Perugia".

Si accende una battaglia asprissima. E' un fluttuare terribile e incessante di ondate di assalto che vanno e ripiegano, urtano, si flettono, si contorcono e si aggrovigliano nella spasimante tenacia della lotta insolubile.

Battaglioni interi si vedono ora incastrati nella compagine delle linee nemiche, costretti a subire l'urto di folte masse che s'incuneano in essi con tentacoli minacciosi di mitragliatrici in catena. Vuoti paurosi si aprono qua e là, ove si vedono giacere mucchi di cadaveri o brancolare i feriti gravi he implorano assistenza. Un brulicame di austriaci striscianti tra le spighe del frumento, come nere biscie, dà una visione apocalittica del teatro della battaglia.

Crosciano le impetuose mitragliatrici e sibilano nell'aria i proiettili con mille strida agghiaccianti. Le messi bionde s'incurvavano e crepitano. Piccole fiammate si accendono tra il grano. Esplodono le bombe degli Arditi, a centinaia. Scoppiano nell'aria gli shrapnels. Simili a saette gigantesche passano nell'aria i velivoli e dall'alto mitragliano a ventaglio. E' la tregenda del fuoco e del frastuono.

Il Capitano Schieppati cade colpito a morte nel momento in cui, con una sezione mitragliatrici, riesce a saldare la linea al Caposaldo Ninni. Con Li cadono alcuni mitraglieri; un'arma vien messa fuori d'uso. Ma è rimasto incolume, nella stessa sezione, il Sottotenente Nocerino. Egli non si smarrisce e piazza immediatamente la seconda arma, aprendo un fuoco falciante che trattiene e confonde gli attaccanti e li comincia a sbandare. In questo stesso momento si delinea una brillante azione di tre reparti di Arditi del 28° condotti dal Tenente Baruzzi in appoggio con l'8° compagnia dello stesso reggimento.
Gli Arditi si slanciano verso Case Le Taie per puntare sul fianco nemico. Nel contempo il Sottotenente D'amico, con sbalzo fulmineo, punta col suo plotone verso altra casa ove un pattuglione austriaco s'è asserragliato sparando con una mitragliatrice. L'arma è catturata; il pattuglione è fatto prigioniero.

Nella lotta il Sottotenente D'amico cade, grida: Viva l'Italia! e reclina il capo esanime. Gli Arditi fan cattura di uomini e determinano la fuga dei primi nuclei avversari. L'entusiasmo si propaga nelle linee nostre e allora, come spinti da unico congegno, tutti i reparti scattano in piedi e al grigo irrefrenabile di "SAVOIA" si spargono per la campagna incalzando i folti gruppi nemici con bombe a mano e coi pugnali levati. La battaglia a questo punto si sbriciola in azioni all'arma bianca di gruppi d'uomini.

Il Tenente Bottiglieri Tommaso si slancia alla cattura di una mitragliatrice e dei suoi serventi, nel mentre che sparano e riesce a prendere l'una e gli altri, aiutato da pochi soldati.

Analoga impresa compie, da solo, il Soldato Giovannacci Pietro.

I Soldati Bolloni Gino, Bondovalli Adelmo, Sighieri Enrico e Puimetto Felice, attaccati durante il combattimento e quasi circondati, riescono ad aprirsi un varco assalendo all'arma bianca al grido di "SAVOIA!" e catturano i prigionieri.

Il Tenente Giovanni Frignani è sempre in testa ai primi suoi soldati e li incita e li trascina con la parola infiammata.

Lo stesso Comandante della Divisione, Generale Diotaiuti, è fra le truppe, in mezzo al fuoco. E tra il fuoco, anima della battaglia, saldo, fiero, sereno, fiducioso e prode, esempio a tutti i suoi è il Colonnello del 28° Augusto Allois. Sotto il comando di tale uomo tutti colgono, in questo giorno, il loro ramoscello di gloria, lottando fino all'estremo di lor forze, soffocando lo spasimo intimo pei compagni caduti, avendo negli occhi un radioso miraggio, invocando a gola aperta, nell'acre atmosfera un nome solo: Italia.
E in quel nome essi vincono.
 
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view post Posted on 19/11/2013, 22:42
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Visto che parliamo di Casa Ninni, richiamo questa discussione https://miles.forumcommunity.net/?t=48635351
 
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view post Posted on 20/11/2013, 11:44
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Nei quattro anni di guerra le perdite avute dalla "PAVIA" furono altissime.

UFFICIALI E TRUPPA
Morti 2304
Feriti 8148

Ebbe cinque medaglie d'oro al valore militare individuali e la medaglia d'argento alle bandiere dei reggimenti della Brigata Pavia.

Edited by 167legio - 20/11/2013, 12:41
 
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view post Posted on 20/11/2013, 12:40
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CITAZIONE (Codo96 @ 19/11/2013, 15:55)
Grazie 167legio per le interessanti informazioni.

Davide

Figurati.....un vero piacere ricordare i fatti accaduti.

CITAZIONE (Valore Militare @ 19/11/2013, 20:21)
........, continua, continua (i miei complimenti). :woot:

Ho continuato.....ora tocca te continuare con la motivazione :P

ciao

V
 
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view post Posted on 20/11/2013, 21:39
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Complimenti per l'esposizione, domani posto la relativa motivazione.
 
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Codo96
view post Posted on 22/11/2013, 15:36




Vorrei fare una domanda, forse che un po' esula dalla discussione, ma sempre attinente.
Ho sempre letto dei luoghi denominati Casa Ninni, Casa Pasqualini e Casa Martini, e so che sono compresi tra San Bartolomeo di Piave e Fagarè; ma esattamente dove si trovavano?
Grazie

Davide
 
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view post Posted on 26/11/2013, 22:04
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CITAZIONE (Valore Militare @ 20/11/2013, 21:39)
Complimenti per l'esposizione, domani posto la relativa motivazione.

Ti sei dimenticato??? :D
 
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view post Posted on 10/12/2013, 12:01
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:unsure:
 
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54 replies since 7/11/2013, 00:06   2679 views
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