|
|
| Allora, partiamo da un presupposto: tutti gli elementi che nei fregi di fattura italiana sono realizzati in filo sottile ( che qualcuno chiama "capello d'angelo), fusti dei cannoni, corpo dei fasci, calcio dei fucili e non ultime lame dei gladi, sono realizzate con una tecnica molto elaborata ma di sicuro effetto, un mazzetto di tali fili (3 o 4 a seconda sello spessore o delle dimensioni del fregio) sono annodati tra loro, sono passati attraverso la sottopannatura e la teletta in prossimità dell'inizio della fustella di cartone che si intende ricoprire (in modo che il nodino resti sul retro) e poi facendo bene attenzione che i fili restino paralleli e tesi si procede avanti e in dietro avvalendosi di un caratteristico punto a spina di pesce sul retro del fregio; chi ha dimestichezza di questo genere di fregi sa di cosa sto parlando, in questo caso mi sembra che il filo sia stato utilizzato come un normale filo da ricamo a punto raso, entrando ed uscendo dal tessuto in modo tale che se si potesse ispezionare il retro del fregio, il filo di metallo si vedrebbe anche sul retro cosa che nei fregi autentici non succede mai! La foto non è al massimo della definizione e quello strano deposito color ruggine non permette di leggere a pieno il dettaglio del punto di contatto (o di entrata) dei fili ma non mi sembra di scorgere il caratteristico profilo seghettato che il lavoro sopra descritto produce, inoltre il filo sembra poco teso e disorganizzato; un'altra cosa: di solito le lame dei gladi sono in ricamo argentato e quando il fregio non è troppo usurato dovrebbe anche esserci un cordoncino peciato nero lungo la mezzeria della lama che ne simula la costolatura, la sottopannatura ha un colore beige chiaro poco riscontrato nei fregi dell'epoca, molto più tendente al bronzo o al kaki, la forma dell'elsa è orrenda... La canottiglia delle ali risulta organizzata in tratti troppo orizzontali e diseguali mentre nei fregi eseguiti da mani esperte, risultano più trasversali (in modo da coprire meglio la fustella assecondandone la curvatura),stessa cosa per il contorno del tondino (privo di cerchietto in spiralina di ottone a guarnizione) Poi può darsi che mi sbaglio e che il fregio sia stato realizzato di fretta in tempo di guerra con quello che c'era (di solito è sempre così che si giustificano le bufale) ma io mi guarderei bene dal metterla in collezione...
|
| |