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| Sono felice che questo topic, a parte qualche sbavatura fuori dalle righe, sia proseguito all'insegna di un confronto corretto, interessante e ben documentato. Credo, ancora una volta, che gli ultimi interventi di Ghirghi abbiano fotografato con grande nitidezza la tragica situazione nella quale si trovarono i nostri militari all'indomani dell'8 settembre 1943. Vorrei aggiungere solo un altro paio di note.
Come ha già fatto giustamente notare qualcuno, non possiamo dimenticare di quanto saldi e importanti, in guerra, siano i legami che vengono a stabilirsi tra compagni e commilitoni. Vi sono alcuni reparti, come i Marines americani o la Legione Straniera francese, nei quali questa fratellanza d'armi viene considerata un valore fondamentale del credo militare, ancora più forte del dovere verso la propria stessa Patria. Non dobbiamo perciò tralasciare, nell'elenco delle motivazioni per cui molti nostri soldati combatterono dalla parte dei tedeschi, il fatto, appunto, che molti di loro avevano perso amici, fratelli, compagni d'arme e commilitoni nella lotta contro gli Alleati: per tutti costoro, cambiar bandiera equivaleva a tradire la memoria e sputare sul sacrificio degli amici scomparsi. E' una scelta d'onore, questa, che comprendo perfettamente perchè proviene dal profondo del proprio cuore, tanto da poter essere paragonata a un vero e proprio "atto d'amore", e non ha nulla a che fare con le convinzioni, la politica, o l'ideologia. Spesso ci si trova a compiere questa scelta combattendo dalla parte giusta: molte altre, si è costretti a prenderla combattendo dalla parte sbagliata.
Quanto alle atrocità commesse da partigiani e Alleati, purtroppo sono l'inevitabile, amaro e inestinguibile frutto dell'odio, della guerra e della violenza. I bombardamenti aerei sugli obiettivi civili non furono un'invenzione anglo-americana. Ricordiamo che i tedeschi li sperimentarono già nella Grande Guerra, utilizzando prima i dirigibili Zepellin, poi i bombardieri Gotha. Li utilizzarono nuovamente, a scopo espresssamente "terroristico", in Spagna. Poi di nuovo durante la campagna di Polonia, in Belgio e in Olanda, in Jugoslavia. Al "Bomber Command" inglese va attribuito il discutibilissimo merito di averne fatto un'arma di guerra di tipo "strategico": merito, appunto, discutibilissimo perchè ancora adesso gli studiosi s'interrogano e dibattono se i bombardamenti aerei indiscriminati sui centri urbani abbiano o non abbiano avuto una reale valenza bellica. Certo, il pensiero di migliaia di civili sepolti vivi sotto le macerie o arsi nelle "tempeste di fuoco" scatenate dai bombardamenti a tappeto Alleati sulla Germania o sul Giappone ci fanno inorridire. Ma mai quanto l'impiego scientifico, sistematico e consapevole dello sterminio di massa come strumento di dominio sulle genti e sui popoli in nome di aberranti principi come la supremazia della razza e l'abominevole distinzione tra esseri umani, super-umani e sub-umani. Non dimentichiamolo mai questo aspetto perchè rischieremmo di confondere i principi fondamentali per i quali fu combattuto quell'immane conflitto, e tutte le terribile conseguenze che ne derivarono.
RIP-STOP
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