Polizia dell'Africa Italiana (Roma 1943-44 e RSI)

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view post Posted on 20/3/2014, 10:05
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Sicuramente uno degli aspetti maggiormente affascinanti del corpo della Polizia dell’Africa Italiana è quello uniformologico data la varietà e soprattutto l’alta qualità del materiale usato da questo reparto d’elite durante la sua breve , ma intensa, esistenza.
Nato per svolgere funzioni di ordine pubblico e militare nelle lontane colonie si trovò, suo malgrado, a vivere, sulla propria pelle, le vicissitudini del nostro paese fino alla fine del conflitto.

Particolarmente interessante è il periodo storico nel quale la PAI, dopo aver partecipato con il Corpo d’Armata Motocorazzato di Roma nei giorni 9-10 settembre al tentativo di difesa della città contro i tedeschi, affiancò le autorità repubblicane e tedesche della neo costituita (almeno sulla carta) “Città aperta” nella tutela dell’ordine pubblico.

In particolare in questo frangente gli appartenenti al Corpo portavano al bavero le stellette che avevano sostituito, dopo il 25 luglio 1943, i fascetti previsti dal regolamento.

Successivamente incorporata nella GNR, mantenne una certa autonomia d’impiego: le stellette furono sostituite con le Doppie M e dall’agosto con i gladi. La denominazione cambiò in Guardia Nazionale Coloniale e, passata nel novembre 1944 al Ministero dell’interno, in Polizia Repubblicana Coloniale.

Le vicende storiche non influirono (uniformologicamente parlando) solo sui segni distintivi al bavero di ufficiali ed agenti ma anche il fregio del Corpo subì radicali modifiche finalizzate, nei limiti del possibile, a “demonarchizzarlo” in tutto o in parte con interventi spesso fatti in casa.

Tutta questa introduzione solo per condividere con gli amici del forum un fregio in stoffa che , anche se un po’ malridotto, ci ricorda quei tempi lontani.

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view post Posted on 20/3/2014, 16:48
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Molto bello, e integrazione interessante.
Certo già che c'erano potevano togliere anche il nodo Savoia :P
 
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carpu65
view post Posted on 20/3/2014, 21:57




Per non parlare dello scudo sabaudo. ;)
 
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view post Posted on 20/3/2014, 22:19
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Si ma almeno dalla scudo è stato tolto un braccio alla croce, come dice nikkio " demonarchizzata" alla bell'e meglio...ed in fretta e furia immagino.
 
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view post Posted on 21/3/2014, 08:05
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Sicuramente non è un'operazione che venisse eseguita sempre "a regola d'arte"... premesso che un tale intervento di modifica risultava sicuramente più facilmente eseguibile su un fregio in metallo piuttosto che su uno in stoffa.
Non appena avrò modo inserirò la foto di un'aquiletta PAI in metallo dorato alla quale a suo tempo, per le note vicende storiche, qualcuno ha provveduto ad asportare la corona, il nodo Savoia e lo scudo caricato sul petto.

Edited by nikkio_66 - 21/3/2014, 10:14
 
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carpu65
view post Posted on 21/3/2014, 20:21




Ma qual'era il fregio ufficiale della Polizia Repubblicana Coloniale?
 
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view post Posted on 21/3/2014, 21:12


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Ricordo di avere visto un' immagine relativa ad una cerimonia durante la R.S.I., in cui appariva un Milite P.A.I. con la classica divisa di tale corpo e sul casco coloniale era presente una coccarda caricata del fregio metallico previsto per la Polizia Repubblicana, (aquila con fascio repubblicano tra gli artigli).
 
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view post Posted on 23/3/2014, 07:51
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Riesco finalmente ad inserire la foto dell'aquiletta PAI trasformata (per non dire "mutilata") ad uso RSI di cui ho parlato nel mio ultimo intervento

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A supporto ed integrazione dei graditissimi interventi di Carpu65 e di Carcano inserisco due immagini tratte dal II volume dell'amico Girlando dedicato alla PAI scusandomi anticipatamente con gli amici del forum per la non eccelsa qualità delle foto...

Fregio della Polizia Repubblicana Coloniale

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Milano, 18 dicembre 1944

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carpu65
view post Posted on 23/3/2014, 19:04




In che percentuale la PAI è rimasta al nord?
Sembrerebbe essere stato un Corpo molto attaccato alla Monarchia (non a caso ne vestiva il colore azzurro).
 
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andima
view post Posted on 23/3/2014, 22:11




CITAZIONE (carpu65 @ 23/3/2014, 19:04) 
In che percentuale la PAI è rimasta al nord?
Sembrerebbe essere stato un Corpo molto attaccato alla Monarchia (non a caso ne vestiva il colore azzurro).

Al 20 dicembre 1943, c'erano 4.500 effettivi, di cui 228 ufficiali e 854 sottufficiali
 
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view post Posted on 24/3/2014, 07:24
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Va tenuto presente che dopo l'8 settembre 1943 la PAI data la sua autonomia operativa anche sotto l'occupazione tedesca di Roma era diventata una grande attrattiva per i giovani di leva e per gli ufficiali del Regio Esercito che magari rientravano in patria da fronti lontani...inoltre era molto alto anche il numero degli ausiliari PAI ormai necessari per poter garantire lo svolgimento dei compiti istituzionali del Corpo.

La domanda di carpu65 è molto puntuale...reiterati furono i tentativi di portare al Nord l'intero Corpo PAI.

Il generale Presti si dava invece da fare per mantenere la permanenza a Roma della PAI e confidava fortemente nella possibilità di sopravvivenza della stessa (dopo ll liberazione della città) per l'appoggio accordato alla "resistenza" durante il periodo della Città aperta.

Il D.L. della RSI dell'8 dicembre 1943 prevedeva l'incorporazione della PAI nella "Guardia nazionale Repubblicana" ma a tale disposto non venne , di fatto, data una pronta attuazione al punto che in data 2 gennaio 1944 si stabili che in attesa di detta incorporazione la PAI sarebbe passata alle dipendenze del Ministero dell'Interno.

Dal Nord continuarono intanto a pervenire a Roma sollecitazioni per il trasferimento totale del personale, nonchè del comando del Corpo (divenuto Ispettorato della Polizia Coloniale) e della relativa scuola.

Malgrado tali pressioni solo un contingente di circa 200 unità venne trasferito in alta Italia dove , di fatto, perse ogni contatto con le forze PAI di stanza nella capitale.
 
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10 replies since 20/3/2014, 10:05   1232 views
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