| Durante la seconda guerra mondiale la grande unità rimane inattiva nel veronese fino all'aprile 1941, quando viene schierata lungo la frontiera con la Jugoslavia a San Pietro del Carso e Sembien; entra in Dalmazia il 16 del mese, occupando Sussak e Otočac e presidiando poi la zona di Sebenico-Spalato fino al 28 maggio. Rientrata in patria, il 10 luglio 1941 parte per la Russia aggregata al Corpo di spedizione italiano in Russia, raggiungendo la zona di Jampol, sul Dnestr, il 6 agosto.
Il 10 agosto, marciando lungo la riva destra del Bug Orientale in direzione sud-est per tagliare ai russi la ritirata verso la strategica città di Nikolayev, è protagonista del primo scontro italiano con i russi: entrata in contatto con il nemico, la "Pasubio" partecipa alla Battaglia dei due fiumi, ovvero la grande manovra effettuata dall'esercito tedesco per intrappolare le forze sovietiche tra i fiumi Dniestr a ovest e Bug a est. Nei due giorni di scontri presso i villaggi di Pokrovskoje e Yasna Poliana, la divisione "Pasubio" ebbe la meglio su un reggimento sovietico, che si ritirò lasciando sul campo centinaia di caduti e prigionieri. Il 18 settembre prende parte alla battaglia di Petrikowka, difendendo la testa di ponte oltre il Dnepr fino al 26 ed avanzando poi su Petrikowka, Dnipropetrovs'k, Pawlograd e Ulianowka.
Nell'ottobre 1941 prende parte alla conquista del bacino del Donetz, in particolare conquistando, dopo un accanito combattimento casa per casa, la città mineraria di Gorlovka. Tra il dicembre 1941 e l'inizio del 1942 la "Pasubio" è coinvolta nelle battaglie difensive. A fine gennaio è inviata in soccorso delle truppe tedesche della 17ª Armata tedesca in difficoltà nell'area di Izium (100 chilometri a nord di Gorlovka), dove i sovietici avevano sfondato il fronte penetrando nelle retrovie per un centinaio di chilometri. Insieme agli altri reparti italiani viene poi destinata ad attività di rastrellamento e controllo delle retrovie, fino ad agosto, quando il suo fianco destro subisce l'offensiva russa nell'ambito della prima battaglia difensiva del Don. La divisione resiste, ma quando l'11 dicembre 1942 scatta Operazione Piccolo Saturno, pur senza subire lo sfondamento del fronte la "Pasubio", insieme alla 52ª Divisione fanteria "Torino" ed alla 2ª Divisione fanteria "Sforzesca", inizia il ripiegamento, inizialmente mantenendo la linea del fronte e contenendo il nemico, poi suddividendosi in varie colonne. Parte della divisione (600 uomini circa), con il "Blocco Sud", dal 25 al 28 dicembre è impegnata nella conquista della città di Krassnojarovka; altri reparti della grande unità invece sono aggregati al "Blocco Nord" ed il 23 resistono nella città di Certkovo a ripetuti assalti sovietici. Con il nuovo anno, i russi sferrano la decisiva offensiva Ostrogorzk-Rossoš, tentando l'accerchiamento delle residue forze italiane, tedesche ed ungheresi. La "Pasubio", ridotta a 2000 uomini dei 10000 partiti per la Russia, riesce a sfuggire alla morsa ed il 17 gennaio 1943 raggiunge le retrovie a Belovodsk. Da Forschfadt quel che rimane della "Pasubio" viene avviato via ferrovia verso l'Italia, dove giunge in aprile. Inviata in Campania, viene posta sotto il comando del XIX Corpo d'Armata ed impiegata nella difesa costiera delle zone di Avena, Grazzanise, Sparanise e Santa Maria Capua Vetere. Qui viene colta dall'Armistizio di Cassibile e si scioglie l'11 settembre 1943.
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