Anche la Russia, così come già fecero Inghilterra, Turchia e Regno di Sardegna, coniò la sua medaglia commemorativa per la Campagna di Crimea.
Sottopongo agli esperti di decorazioni di questa Nazione alcune questioni.
La prima è relativa al significato della scritta che le traduzioni che feci fare una trentina di anni fa da cittadini russi, mi diedero questi risultati:
1A «TI PREGHIAMO / O CRISTO / PER NON VERGOGNARCI / NEI SECOLI»
(Secondo questa “traduttrice” sarebbe l’inizio e la fine di una preghiera)
2A «STIAMO IN GUARDIA / CONTRO QUEI / SIGNORI / MA NON LI TEMEREMO MAI»
3A «PER TE DIO / QUESTA COSA / NON CI VERGOGNIAMO / PER SEMPRE»
Dal Catalogo della mostra SEBASTOPOLI LA GUERRA DI CRIMEA tenutasi a Torino nel 1997, a pagina 261 viene tradotto:
4A «SPERO IN TE / MIO DIO / SIATE SEMPRE GLORIOSI».
Il Mondini, a pagina 153:
«NOI FIDIAMO IN TE SIGNORE».
Infine, da un libro di faleristica inglese (che non mi ricordo più quale fosse) viene data questa traduzione che lascio nella lingua originale:
«HAVE SET OUR HOPES IN THEE O LORD LET NEVER BE A SHAMED».
La seconda questione riguarda invece la sospensione del nastro che io feci sagomando un pezzo di cartone che ricordasse la forma in uso per queste medaglie, ma mi pare che fosse di metallo.
Se qualcuno mi può dire qualcosa in merito gli sarò molto grato.
Per quanto ne so io, erano quattro i nastri previsti per questa medaglia tre per i civili e uno per i militari. Quelli previsti per i civili erano:
- di San Giorgio, illustrato;
- di San Vladimiro, nastro nero con righe rosse in palo;
- di San Anna, generalmente verde sopra una veste rossa.
Per i militari, di San Andrea, azzurro chiaro “ondato”, colore che dovrebbe essere dell’Ordine Imperiale.
A completamento, inserisco una foto che mostra alcuni superstiti dell’assedio di Sebastopoli scattata nel 1910. In prima fila seduta all’estrema destra è l’eroina Olga Fedorovna, nota come la Nightingale di Sebastopoli, che si occupò indefessamente dei feriti e dei malati militari e civili.
Giusepin