Casco coloniale cvg. LODI

L'aneddoto (leggenda) sulla biancheria invisibile ma pur presente dentro i cassetti del Principe di Salina, fa il paio con la freddura su Visconti coniata al tempo delle sue prime regie per il Piccolo Teatro di Milano. "Se Visconti decide che in scena, per esigenze di copione, un attore deve firmare un assegno; ebbene, dovrà trattarsi di un assegno vero e... regolarmente coperto" !
Di certo, per il suo famoso allestimento del "Giardino dei Ciliegi" di Cecov, usò terriccio e alberi veri che spandevano odore sgradevole in sala. (Il canto dei grilli era invece artificiale, ma anche qui si cercò di accreditare la leggenda che li avesse voluti veri.)

Zeri ha ragione. "Il passato è morto" e ogni ricostruzione è fatalmente un'approsimazione. Maneggiare (magari indossare, potendo) vecchi/antichi capi di uniformi o copricapi è però un modo più utile di tanti altri per entrare nel "Gastzeit" (spirito del tempo) e cercare di vedere le cose con gli occhi dell'antico possessore. Quel che si dice : "vestire i panni di ...".

Foch

Tra l'altro,se si rimuovesse coccarda e fregio coloniale e lo si sostituisse con un fregio dei Vigili Urbani di Milano, sarebbe un pezzo dignitosissimo,per chi colleziona militaria delle forze dell'ordine.
Non sono tanti i modelli transizionali in similpelle.

E secondo me sul "noto sito" si venderebbe pure.