| In calce al profilo di Giuseppe Volpi, Wikipedia elenca e visualizza (nastrini) tre soli Ordini esteri a lui conferiti : ottomano di Medijdiè (Cavalierato di 1° classe); serbo di San Sava (Cavalierato di Gran Croce); montenegrino (del Principe Danilo -Commenda). Ne avrà certo ricevuti ben di più, in una carriera così lunga e di successo, nel campo sia degli affari che della politica-diplomazia-servizio civile. Ma si vede che anche per Wikipedia questi tre sono i più importanti.
Il ritratto in costume montenegrino mi è ben noto, e ritengo anch'io che sia da datarsi ben prima del 1907. Volpi era classe 1877 e si dedicò ventenne agli affari (interrompendo gli studi di Giurisprudenza a Padova), allacciando ben presto rapporti commerciali con l'Ungheria, ma specialmente con Serbia e Montenegro. Di Serbia (non ricordo da che anno) fu Console Onorario in Italia, status che gli tornò utile quando nel 1911 andò per conto del Governo italiano a Costantinopoli per preparare in segreto con il Governo dei Giovani Turchi la conferenza di pace che in Svizzera avrebbe concluso la guerra italo-turca per Tripoli. Come suddito di un Paese in guerra, non avrebbe potuto viaggiare attraverso l'Impero Ottomano. Ma il suo passaporto consolare serbo risolse il problema. E una volta a Costantinopoli, i suoi legami massonici (condivisi da molti Giovani Turchi) fecero il resto.
Il ritratto è di un Volpi dall'aspetto ancora giovanile e (direi) non ancora trentenne. Nel 1911, la ricordata Conferenza di Pace in Svizzera lo vedrà già appesantito e corpulento. (Si accattivò le simpatie di uno dei plenipotenziari turchi, istruendolo negli esercizi dimagranti di ginnastica da camera cui egli stesso si sottoponeva il mattino in albergo.)
L'Ordine montenegrino è dei tre esteri visibili nel ritratto, il più emblematico della Volpi-Story. Fu il tabacco del Montenegro, infatti, il primo grosso successo del giovane finanziere veneziano, concretizzatosi nella creazione nel 1903 della "Regìa cointeressata dei Tabacchi del Montenegro", in cui ebbe per finanziatore la Banca Commerciale Italiana e tra gli azionisti il concittadino Conte Piero Foscari. Anche di Foscari esiste un ritratto fotografico in costume montenegrino, simile a quello indossato dall'amico Volpi . Solo che mentre Volpi (più giovane di Foscari di dodici anni) esibisce un moderno revolver infilato dentro la fusciacca che gli cinge in vita; il Foscari ha optato per una pistola a pietra focaia d'inconfondibile foggia balcanica, dando prova in ciò di gusti e spirito conservatori.
Il successo di Volpi nell'accaparrarsi il monopolio dei tabacchi scalzando gli altri concorrenti, fu in gran parte frutto della sua amicizia con il Principe ereditario del Montenegro, Danilo (fratello della nostra Regina Elena). Amicizia da lui coltivata a suon di sovvenzioni e prestiti di denaro al giovanotto eternamente in bolletta. Del successivo 1905 è un'altra impresa finanziaria del Volpi in Montenegro : la concessione dei lavori per la costruzione del Porto di Antivari e della ferrovia Antivari-Niksic. Di nuovo, egli fu il capofila di un consorzio in gran parte veneziano e con motivazioni anche politico-nazionaliste (nelle ambizioni, il tracciato della ferrovia doveva arrivare al Danubio); e se mancarono i risultati economici, la fama di Volpi nel mondo finanziario (e politico) italiano potè dirsi consolidata Nel 1907, egli poneva termine ai suoi prolungati soggiorni in Montenegro e faceva ritorno in Italia, trasferendovi il cuore dei suoi progetti finanziari e industriali (Porto Marghera e la società idroelettrica SADE). Del suo ruolo diplomatico alla Conferenza di pace tra Italia e Turchia, ho detto. Nel dopoguerra, verranno i prestigiosi incarichi di governo e ministeriali (Governatorato della Cirenaica, Ministero dell'Economia) che assieme alla presidenza della Confindustria e alle poltrone di comando di un centinaio di società ne faranno uno degli uomini di punta dell'Italia del Ventennio.
Tanto può leggersi dietro la fiera immagine del giovane Volpi in costume montenegrino, al petto le insegne dei suoi tre Ordini stranieri !
Foch
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