| Sulle Case Cantoniere dell'ANAS di vecchia memoria, la stampa informava giusto l'altro giorno della cessione e riconversione di alcune di esse ad altri usi (ricettivo-alberghiero, residenziale...). Ma si tratterà dei soliti annunci senza poi seguito.
La cessione delle ex-caserme è, evidentemente, cosa di ben maggiore importanza e mi allarma non poco. Abito a Verona e i Veronesi nei secoli passati hanno rimproverato al governo di turno (Venezia, Vienna, Roma) di imbrigliare con le servitù militari lo sviluppo dell'economia cittadina. Spariti progressivamente cinta muraria, spianata, campo trincerato, e da ultimo molti comandi, caserme, ospedale militare, CAR; la città si ritrova un patrimonio prezioso di edifici e spazi inedificati ubicati spesso in pieno centro. Della futura destinazione di alcuni di essi si discute da anni. Progetti su progetti, conferenze, consulenze : ogni nuovo candidato-sindaco promette e c'è chi spera (e s'illude). I fatti sono che il bellissimo (e centralissimo) ex-Arsenale Austriaco dismesso dall'Esercito ormai decenni fa, parte cade letteralmente in rovina (ponteggi di sostegno, coperture crollate), parte (quella agibile) alberga una piccola corte dei miracoli di associazioni di volontariato. Quanto agli ampi cortili e altri spazi aperti, la fantasia dei pubblici amministratori non ha trovato di meglio che impiantarvi una malinconica appendice (uno scivolo, un simil-fortino) del vasto e attrezzato Parco Giochi che sorge dirimpetto e un parcheggio a pagamento. Dimenticavo : anni fa, un intero fabbricato delle Officine dell'Arsenale è stato ceduto in uso alla Diocesi e trasformato (all'interno) in chiesa parrocchiale. (Due altre chiese esistevano già nel raggio di 250-300 m) Ciò fa da magnifico pendant alla grande chiesa che negli Anni Settanta si ottenne di costruire sulla cinta collinare che domina Verona demolendo il forte austriaco che vi sorgeva e utilizzandone la base circolare.
Conclusione : malinconiche le immagini delle vecchie caserme in disuso. Ma chi sa mai che la loro sorte futura non sia ancora peggiore ? Un brivido mi è corso osservando le caserme inabitate e deserte. Quanti profughi/clandestini/rifugiati/ migranti/ migrati (a voi la scelta di come chiamarli) potrebbero ospitare ? Non sia mai che l'occhio vigile dei responsabili (del business) dell'accoglienza si posi su queste strutture e che essi le ottengano in uso (previo, s'intende, loro restauro e adattamento, a spese -s'intende anche questo- della collettività). Ma, consolatorio, un dubbio mi assale : non sorgeranno molte di queste ex-caserme troppo lontano dal centro di paesi e città ? Ricordo i militari di leva di un tempo aspettare dopo il cinema l'ultima corsa del tram per rientrare in caserma per l'appello serale, e correre trafelati per agguantarlo se in ritardo. A ospitarvi oggi qualcuno si rischierebbe l'accusa minimo di "ghettizzazione" ...
Foch
|